Le donne con un impiego a tempo pieno si trovano spesso a svolgere un doppio lavoro, perché la cura di casa e figli resta un loro compito. Su una divisione più equa dei compiti pesano ancora norme sociali tradizionali. Che però hanno meno presa fra i giovani.
Tag: Francesca Barigozzi
Se nella sfera familiare la piena parità è ormai una norma sociale diffusa, sul lavoro le donne continuano a percepire appropriato mostrarsi poco competitive. Una indagine tra studenti universitari mostra che vecchi pregiudizi coesistono con nuove aspettative.
Il lavoro di organizzazione della casa e della famiglia ricade per lo più sulle donne. È un carico cognitivo ed emotivo che può avere conseguenze negative perché è sempre presente e si intromette in tutte le sfere della vita, anche quella lavorativa.
Le donne sono in media più istruite, più brave negli studi e si laureano prima degli uomini. Ma un anno dopo la laurea, prima che arrivino i carichi familiari, i divari salariali e occupazionali sono già chiari. Sono tanti i condizionamenti da superare.
Resta elevato in Italia lo squilibrio di genere nell’uso del tempo nelle coppie con figli, anche quando la donna lavora a tempo pieno. Lo conferma un recente studio. E la pandemia potrebbe aver rallentato ancora il processo verso una maggiore parità.