L’Italia è rimasta l’unico grande paese europeo a non garantire il diritto di voto agli elettori fuorisede. Probabilmente non riusciranno a votare neanche alle elezioni europee del giugno 2024. Eppure, basterebbe approvare una legge di buonsenso.
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Tra i tanti paradossi del voto che emergono nella letteratura economica e politica, c’è quello relativo all’astensione: perché non andare a votare se il costo del voto è così basso? Ebbene, in realtà per qualcuno votare costa, e anche molto: si tratta di coloro che studiano o lavorano “fuori sede”.
È vero che i giovani italiani partecipano al voto meno del resto della popolazione, ma una parte consistente mostra comunque interesse per la politica. Per aumentare l’affluenza tra gli under-25, occorrerebbe considerare le loro esigenze specifiche, come il voto per i fuorisede.