Le attività di contenimento delle epidemie virali richiedono decisioni che travalicano i confini. Per questo la nostra Costituzione prevede che il governo centrale definisca i protocolli da applicare, mentre alle regioni ne è affidata l’attuazione.
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Perché i partiti politici ostili all’immigrazione raccolgono voti soprattutto dove gli immigrati non ci sono? Molto dipende dalla concorrenza tra nativi e stranieri sul mercato del lavoro. Favorire la formazione dei lavoratori può essere una soluzione.
La spesa sanitaria pubblica del nostro paese è al di sotto della media dei paesi Ocse e della Ue. Ma la salute dei cittadini non ne ha sofferto. L’esperienza dei piani di rientro potrebbe dunque essere un serio esempio di spending review che funziona.
Appena insediato, il nuovo ministro della Salute ha rilanciato l’idea di abolire il super-ticket e di aumentare il finanziamento della sanità pubblica. Un’idea condivisibile. Da valutare con attenzione, invece, le conseguenze delle coperture proposte.
Con un decreto legge, il governo ha esautorato la regione Calabria dalla gestione della sanità per 18 mesi. Per la prima volta, il commissario può sostituire i direttori generali di aziende sanitarie e ospedaliere. Un provvedimento giustificato dalla situazione di illegalità.
Il governo prova a reintrodurre l’incompatibilità tra ruolo di presidente e di commissario alla sanità nelle regioni sottoposte a piano di rientro. Deve però trovare una formulazione nel rispetto della Costituzione. Altrimenti sarà un altro fallimento.
Ancora una volta, la legge di bilancio non fa una scelta chiara sul futuro del servizio sanitario nazionale. A parole lo si sostiene, ma le risorse aggiuntive sono poche. Eppure, finora ha permesso di controllare la spesa pur garantendo servizi di qualità.
Lo spread non è nato con l’euro. Esiste da quando esiste un mercato per il denaro che gli stati prendono a prestito per finanziare il loro fabbisogno. Senza moneta unica, il prezzo sui titoli italiani rifletterebbe il rischio di default e quello di cambio.
Lega e M5s lanciano fuoco e fiamme contro l’incarico di governo a Cottarelli. Ma nel loro contratto ci sono anche idee riprese dal rapporto che l’allora commissario alla spending review presentò nel 2014, per esempio su sanità e costi della politica.
Secondo due associazioni di categoria, milioni di italiani potrebbero ritrovarsi tra pochi anni senza medico di famiglia. Ma l’allarme è giustificato? In futuro serviranno medici di tipo diverso. Intanto, la medicina generale non sembra attirare i giovani.