Uno scudo sempre più esteso difende l’economia italiana dai predatori stranieri: il governo Draghi ha alzato il muro del Golden Power. Lo strumento permette di opporsi ad acquisizioni ostili di attori extraeuropei, ma anche di monitorare operazioni di aziende europee.
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La decisione di prorogare i poteri di intervento statali in settori strategici appare difficilmente giustificabile. L’area di azione e di monitoraggio andrebbe invece delimitata per emancipare i settori regolamentati da un costoso “occhio” pubblico.
Si dice spesso che i lavoratori temano i processi di automazione all’interno delle aziende. Uno studio mostra che, al contrario, sono rassicurati dagli investimenti in tecnologie, interpretati come un segnale di salute dell’impresa. Diventa però cruciale la riqualificazione professionale. Arrivano brutte notizie dall’Indice di democrazia dell’Economist: la pandemia ne ha accentuato il calo, anche in aree del pianeta “insospettabili”. Appellandosi alla necessità di contenere l’epidemia di Covid-19, sono stati prorogati di un altro anno i poteri di intervento dello stato in settori strategici. Una decisione difficilmente giustificabile sotto il profilo giuridico, che potrebbe aprire conflitti con le autorità europee. La legge di bilancio ha nettamente aumentato le indennità dei sindaci. Dovrebbe servire ad attrarre in politica persone più qualificate. Ma per i cittadini contano i servizi offerti, che non miglioreranno perché i comuni restano troppi e troppo piccoli. A parità di carriera e retribuzione, i giornalisti percepiscono una pensione più alta degli altri lavoratori. Una nota dell’Inps conferma ancora una volta i privilegi garantiti dall’Inpgi, ormai diventati insostenibili.
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Introdotto per tutelare difesa, sicurezza nazionale e poche altre attività strategiche, oggi il golden power si estende fino alle acquisizioni infra-europee, complice anche la pandemia. Rivedere la norma perché torni a essere uno strumento eccezionale.
Nel numero di decessi da Covid le differenze tra i vari stati sono marcate. Contano l’ordine in cui i paesi sono stati colpiti, la composizione demografica e l’inquinamento.
Entro luglio il governo presenterà in Parlamento la legge delega per la riforma fiscale, uno dei progetti più ambiziosi dell’esecutivo. Ne avevamo parlato qui al momento del suo insediamento.
Il caso di Lpe è solo l’ultimo di un elenco di società italiane per le quali è stato esercitato il cosiddetto golden power. Uno strumento che dovrebbe essere eccezionale ma il cui utilizzo è aumentato durante la pandemia. La crisi ormai ultraventennale di Alitalia è la conseguenza della liberalizzazione europea del trasporto aereo. Che ha permesso in Italia un livello di concorrenza impensabile in altri paesi di grandi dimensioni. Italia che è ancora molto indietro nelle pratiche di rigenerazione e riuso dei rifiuti, che assicurano benefici ambientali ed economici. Mancano regole chiare e capacità organizzative e imprenditoriali.
A 76 anni dalla fine del conflitto, gli effetti della Seconda guerra mondiale sono ancora visibili nel nostro paese. Uno studio sulle carriere lavorative e sullo stato di salute degli individui nati in quel periodo.
È online la settima puntata della nuova stagione de lavoce in capitolo, il podcast de lavoce.info: “Brexit, un vantaggio in tempi di Covid?”, ospiti Gianni De Fraja e Gianmarco Ottaviano. Venerdì parleremo di giovani e donne, i grandi sconfitti della pandemia.
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Lo stato si appresta a investire diversi miliardi nella ricapitalizzazione delle imprese. È un progetto ambizioso, ma perché abbia successo deve superare alcune criticità. A partire da un più ampio ricorso all’utilizzo di strumenti partecipativi.
Socio al 10 per cento, Leonardo del Vecchio vuole raddoppiare la quota in Mediobanca. Che non è più il “salotto della finanza” ma ha il 13 per cento di Generali. Il mercato, tuttavia, non capisce la strategia dell’operazione.
Nell’emergenza sanitaria anche il governo italiano ha ampliato i suoi poteri speciali per evitare acquisizioni predatorie di società considerate di rilevanza strategica per l’economia. È una mossa condivisibile, purché rimanga limitata e provvisoria.