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Perché crescono i contratti a termine*

Si possono ridurre i contratti a termine? Prima di rispondere bisogna analizzare le ragioni che spiegano il loro peso attuale e le variazioni che sono in corso. Il ruolo della ripresa economica oggi e dell’aumento eccezionale dell’indeterminato nel 2015.

Il futuro del lavoro: quanto pesa la demografia*

Gli scenari al 2021 per il mercato del lavoro italiano indicano un rischio: l’aumento dei lavoratori in età matura può rallentare l’ingresso dei più giovani. Dannoso però pensare a una riforma delle pensioni. La soluzione è nella crescita del paese.

Operazione stipendio sicuro

Per limitare gli effetti negativi della quarta rivoluzione industriale bisogna avviare misure attive di compensazione del reddito per chi perde il lavoro. Negli Usa l’hanno già fatto. Ma anche in Italia, si intravedono i primi passi nella giusta direzione.

Occupazione: un settembre in chiaroscuro

I dati occupazionali di settembre mostrano un netto cambio di rotta: al contrario di quanto accaduto nei mesi precedenti, a crescere sono gli occupati maschi e con più di 35 anni. Si interrompe bruscamente il calo degli inattivi e il lavoro è più precario.

Lavoro, il domani che verrà

La sostituibilità tra uomo e macchine ha raggiunto livelli prima impensabili. È difficile dire quali saranno gli effetti complessivi. Ma per affrontare questi grandi cambiamenti è necessario creare un sistema diffuso di istruzione di qualità.

Più costi che benefici dai corsi di formazione

L’analisi di due diversi corsi di formazione organizzati dalla provincia di Trento mostra che i costi superano, e non di poco, la somma dei benefici monetari che ne sono derivati. Per migliorarne l’efficacia, bisogna intervenire per ridurre le spese.

Il salario giusto? Dipende dalla reputazione del lavoro

Sono tanti i fattori che determinano il salario, compresa la reputazione del lavoro svolto. Se l’opinione pubblica ha scarsa considerazione per una professione, la rivendicazione salariale si fa difficile. Emblematico il caso degli insegnanti.

Paradossi italiani: pochi laureati e poco pagati

L’Italia ha la metà dei laureati rispetto alla media degli altri paesi Ocse. E quei pochi hanno salari bassi. Un risultato dovuto alla preferenza per le facoltà umanistiche. Ma anche ai tagli a risorse e docenti registrati nell’università italiana.

Lavorare meno non fa lavorare tutti

Ridurre l’orario di lavoro per permettere a un più ampio numero di persone di trovare un’occupazione sembra un meccanismo immediato e semplice, da utilizzare oggi per combattere l’alta disoccupazione. Ma non è così. E i rischi possono superare i vantaggi.

Che fare se l’automazione porta alla scomparsa il lavoro

La quarta rivoluzione industriale rischia di creare una netta divisione nel mercato del lavoro: i privilegiati e i precari. Fioccano perciò le proposte per attenuarne gli effetti. Ma conviene concentrarsi su misure attive di prevenzione o compensazione.

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