Per il governo non sarà facile selezionare le misure da rifinanziare e trovare nuove coperture attraverso tagli di spesa e aumenti di entrate. Tanto più con il Patto di stabilità e crescita riformato, che si fonda su una programmazione di medio termine.
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È il meccanismo del Superbonus che ha portato alla nuova correzione di Istat sui dati sul deficit della Pa per il 2024, ora al 7,4 per cento. Con le vecchie regole era difficile stimare la spesa. L’ultimo decreto dovrebbe aver messo fine alle sorprese.
Il contraddittorio preventivo vuole rendere meno conflittuale il rapporto tra fisco e contribuente, riducendo i tempi di accertamento ed evitando successivi contenziosi. A patto che l’amministrazione non lo utilizzi per acquisire nuove informazioni.
Leonzio Rizzo, professore di Scienza delle finanze presso l’università di Ferrara e redattore de lavoce.info, è stato ospite di Massimo Alberti a Radio Popolare per parlare della nuova manovra sul Superbonus. In particolare, ha approfondito ciò che è contenuto in un articolo da lui recentemente scritto per lavoce.info e si è focalizzato sulla cessione del credito.
Puoi ascoltare qui l’intervento a Radio Popolare.
L’autore è intervenuto anche a Radio InBlu e a RaiNews 24 sempre su questo tema.
Qui l’intervento a RaiNews 24.
Un nuovo decreto cerca di limitare il costo del Superbonus per le casse dello stato. Nel mirino è ora la cessione del credito per i residenti Iacp o per chi è stato colpito da calamità naturali. L’agevolazione resta invece per le seconde case condominiali.
Il decreto legge per il finanziamento del Pnrr rivisto contiene un’operazione di aggiustamento molto complessa. Alla fine la catena di definanziamenti e rifinanziamenti di progetti comporta la necessità di coperture per più di 15 miliardi. Dove trovarli?
Non è la “secessione dei ricchi” perché le risorse per le materie devolute saranno decise anno per anno dallo stato centrale. Il pericolo per il paese è il moltiplicarsi di norme e burocrazie: può manifestarsi subito, a prescindere dalla stima dei Lep.
A dicembre l’Italia ha registrato un’inflazione più bassa degli altri stati europei. Il ministro Urso ha attribuito il risultato al “carrello tricolore” voluto dal governo. Ma l’analisi dei dati mostra che i prezzi dei beni alimentari continuano a salire.
Con il no del Parlamento alla ratifica delle modifiche al Mes, l’Italia resta isolata in Europa e il nostro sistema bancario privo di un’assicurazione. La via d’uscita potrebbe essere una proposta sul vero punto critico del Meccanismo: la sua governance.
I motivi di alcune modifiche al Pnrr non sono chiari, visto che i progetti erano in via di attuazione. Né sarà facile trovare le risorse aggiuntive necessarie. Le misure legate a RepowerEU potrebbero prevedere elevati sussidi al mondo delle imprese.