Garanzia giovani non ha dato grandi risultati nel nostro paese. Perché alle politiche attive del lavoro, fondate su un investimento in capitale umano reale, si preferiscono quelle passive, che incoraggiano l’assunzione di forza lavoro a basso costo.
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Il fact-checking de lavoce.info passa al setaccio le dichiarazioni di politici, imprenditori e sindacalisti per stabilire, con numeri e fatti, se hanno detto il vero o il falso. Questa volta tocca alle affermazioni di Silvio Berlusconi su povertà, disoccupazione e Neet. Vuoi inviarci una segnalazione? Clicca qui.
Chi contesta il tasso di disoccupazione giovanile conclude anche che il problema vero è la fascia 25-34 anni. Su cui dovrebbero concentrarsi le politiche pubbliche. La questione però non è anagrafica, riguarda invece alcuni passaggi cruciali.
I recenti dati sul mercato del lavoro dell’Istat hanno di nuovo indicato un calo dell’occupazione, soprattutto tra i giovani. In questo contesto vengono spesso citati anche i cosiddetti Neet, ovvero quei giovani ( di età compresa tra i 15 e i 24 anni) che non sono né occupati né impegnati a scuola o all’università. Si tratta di un’utile classificazione perché permette di capire se il basso tasso di occupazione tra i giovani sia dovuto effettivamente al fatto che molti di essi non trovino lavoro, oppure più semplicemente al fatto che molti sono ancora impegnati in un percorso scolastico. I dati riportati nel grafico mostrano l’andamento nel corso degli ultimi 10 anni dei giovani occupati, disoccupati e inattivi in rapporto alla popolazione totale dei 15-24enni. Si nota molto chiaramente che i Neet sono aumentati costantemente dall’inizio della crisi e che tale aumento è dovuto principalmente ai disoccupati. Gli inattivi non impegnati a scuola sono anch’essi in aumento ma il trend non sembra aver risentito in modo significativo della crisi del 2008.
Tecnici e politici hanno ruoli diversi nei tagli alla spesa pubblica. Il Commissario alla spending review, Carlo Cottarelli, ha svolto molto bene il suo incarico, ma gli è mancato sin qui il supporto politico. Le scelte della politica su cosa e quanto tagliare non sono più rinviabili. In un Dossier gli articoli sulla spending review de lavoce.info. Una delle maggiori voci di spesa, la sanità, è stata sottratta alla spending review, come ratificato nel Patto per la salute 2014-2016. Non possiamo permettercelo. Occorre razionalizzare anche passando ai costi standard per malattia. Le Regioni, però, preferiscono l’auto-revisione, per loro più comoda.
Quella di Alitalia è una storia del declino del nostro paese, costellata dei peggiori vizi di imprenditori, banchieri, sindacalisti e politici italiani. Con un nuovo intervento introduttivo, il Dossier sull’ex compagnia di bandiera.
Soprattutto Lombardia ed Emilia-Romagna attraggono giovani da altre le regioni nel programma Garanzia giovani.
“Chi inquina paga” è un principio sempre affermato in Italia ma mai applicato. Occorrerebbe spostare la tassazione sui consumi più che sui redditi. Invece fisco, bollette e diritti di sfruttamento incentivano il contrario. Come uscire da questo controsenso.
Una replica dei Questori della Camera dei Deputati all’articolo e all’e-book di Roberto Perotti “La pubblicità ingannevole sui costi della Camera”. La risposta dell’autore.
Gianni Bocchieri, Direttore generale Istruzione, Formazione e lavoro della Lombardia, commenta l’intervento di Giubileo, Leonardi e Pastore “Se la Garanzia giovani diventa un servizio civile”. E gli autori rispondono.
Convegno de lavoce.info
“Criminalità, corruzione e crescita” è il titolo del convegno 2014 de lavoce.info che si terrà la mattina di mercoledì 17 settembre. La partecipazione all’incontro, a porte chiuse, è riservata alla redazione de lavoce.info e a chi ci ha finanziato con almeno 100 euro o raggiunge cumulativamente 100 euro di donazione negli ultimi tre anni. Chi non l’ha fatto, è ancora in tempo per compiere la donazione! Questo sito vive prevalentemente grazie al contributo dei lettori. Che, ancora una volta ringraziamo di cuore.