Non c’è solo il problema dei pensionati poveri di oggi. Le carriere intermittenti si diffondono, soprattutto fra i più giovani. Ciò prefigura pensionati futuri con assegni molto bassi. Serviranno risposte di natura previdenziale e non assistenziale.
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Bassa natalità e scarsa partecipazione femminile al mercato del lavoro caratterizzano da anni il nostro paese, mentre in altre nazioni europee a un’alta fecondità corrisponde un’alta occupazione delle donne. Per l’Italia il problema è anche culturale.
Il divario di genere sul mercato del lavoro ha pesanti conseguenze anche al momento della pensione. Le donne si ritrovano spesso con assegni insufficienti e devono fare affidamento sul partner, con conseguenze sulla propria indipendenza.
Il Rapporto annuale dell’Inps racconta i primi mesi delle due misure bandiera del governo gialloverde: reddito di cittadinanza e quota 100. Da qui si potrà iniziare a dare qualche valutazione.
Secondo il rapporto annuale dell’Inps, nel 2015 si è registrato un aumento considerevole dei contratti a tempo indeterminato. Il risultato è un aumento dell’occupazione e una riduzione del precariato. Ma la strada per la ripresa è ancora lunga.