La Bce ha risposto con una prontezza inattesa ai dati più recenti sui prezzi: il brusco calo dell’inflazione (0,7 per cento a ottobre contro l’1,1 per cento di settembre) segnala il pericolo che la zona euro si avvii verso la deflazione: un calo generalizzato dei prezzi che, se dovesse entrare nelle aspettative, potrebbe causare una riduzione dei consumi e aggravare ulteriormente la fase già negativa del ciclo economico. Il taglio di un quarto di punto porta il tasso di policy al minimo storico dello 0.25 per cento.
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Si continua a parlare di tassi d’interesse negativi sui depositi delle banche presso la Bce. Ma sarebbe una misura inutile, se non addirittura controproducente. Non porterebbe a un aumento dei prestiti alle imprese, mentre potrebbe farne crescere il costo. Il progetto dell’unione bancaria.