Analizzando i  numeri della Legge di stabilità possiamo fare tre considerazioni, nessuna delle quali è particolarmente incoraggiante.
La manovra netta è molto piccola: il disavanzo peggiora di 2,7 miliardi nel 2014 e migliora di 3,5 e 7,3 miliardi nel 2015 e 2016 (terza riga della prima tabella). E’ una manovra che rinvia al futuro: le cifre della clausola di salvaguardia sono superiori a quelle della manovra stessa (ultime due righe della seconda tabella).
Molte spese sono finanziate solo per il 2014 ma non per gli anni successivi quando si può presumere dovranno essere riproposte: dal Fondo per il finanziamento ordinario delle Università alla Cassa integrazione in deroga, dagli sgravi per gli autotrasportatori alle missioni di pace, complessivamente si tratta di circa 3 miliardi.

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