Annunciato da tempo, il rapporto Draghi sul futuro della competitività europea è stato presentato alla Commissione europea il 9 settembre. È un’accurata disamina delle ragioni per cui la Ue cresce poco e dei rischi per il futuro. Le possibili soluzioni richiederebbero un’Europa più integrata. Ma non è solo un “libro dei sogni”, come invece qualcuno ha detto. Il cambiamento può partire da alcuni progetti di interesse comune – dall’energia alla difesa, dalla semplificazione delle regole al finanziamento del bilancio europeo – coinvolgendo i paesi interessati a parteciparvi. Quali professioni e mansioni sono più a rischio con l’introduzione di intelligenza artificiale e automazione nei processi di produzione? Uno studio mette in evidenza una polarizzazione: le tecnologie digitali aumentano l’occupazione nei lavori a bassa e ad alta qualificazione, ma la diminuiscono in quelli a media qualificazione. È una mappa di orientamento che suggerisce anche come e dove intervenire a sostegno dei lavoratori. La ministra del Lavoro ha lanciato la proposta di destinare automaticamente il 25 per cento del Tfr dei lavoratori alla previdenza integrativa. A conti fatti, l’operazione non darebbe vantaggi ai futuri pensionati: si risolverebbe solo in un notevole trasferimento di liquidità dalle piccole e medie imprese ai fondi pensione e, per questa via, alle casse dello stato. Si fonda principalmente sul player trading il modello strategico delle società di calcio italiane. Per uno sviluppo strutturale andrebbero seguite altre strade, come gli stadi di proprietà e gli investimenti nei vivai. L’ingresso dei fondi nel calcio italiano potrebbe contribuire a diffondere una cultura di impresa anche in questo settore. In un’intervista, il presidente di Regione Lombardia ha affermato di non poter vaccinare neonati e bambini contro il virus respiratorio sinciziale perché quel vaccino non è incluso nei Lea statali. Se l’obiettivo era sottolineare i vantaggi per la sanità della autonomia differenziata, ha scelto l’esempio sbagliato: già ora nulla vieta alle amministrazioni regionali di offrire servizi in più ai propri cittadini se hanno le risorse per farlo.

Sono due gli e-book pubblicati da lavoce.info prima dell’estate, dedicati a due argomenti che non hanno certo perso di attualità. Con “La storia infinita dell’autonomia differenziata” ripercorriamo, attraverso gli articoli pubblicati su lavoce.info, gli ultimi sette anni della vicenda dell’autonomia differenziata, dal referendum lombardo-veneto fino ai nostri giorni. L’obiettivo è fare chiarezza su un tema che si presta facilmente alla propaganda politica. “L’inflazione del nostro scontento” riunisce invece gli articoli sul tema pubblicati di recente su lavoce.info. Nell’e-book ci soffermiamo sui vari momenti e sui diversi aspetti della crescita dei prezzi, dalle cause scatenanti alle conseguenze, dalle risposte dei governi ai nuovi approcci delle banche centrali, tracciando un quadro complessivo su un episodio inflazionistico per molti versi eccezionale.

Spesso un grafico vale più di tante parole: seguite la nostra rubrica “La parola ai grafici”.

È in edicola e sul web il numero di eco sull’intelligenza artificiale e sulla possibilità di governarla. Se sapremo rendere l’IA complementare al lavoro umano, potrà dare un contributo notevole alla crescita economica e al nostro benessere. eco, il nuovo mensile di economia diretto da Tito Boeri, vuole riprendere nella carta stampata la missione che lavoce.info svolge nel web: promuovere analisi basate sui dati, usando un linguaggio comprensibile, ma senza mai banalizzare la complessità dei problemi. Lavoce.info contribuisce regolarmente a eco con la rubrica “Grafico del mese”: in questo numero indica quali sono i lavori più a rischio con l’avanzare dell’intelligenza artificiale.

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