Sul Coordinamento delle politiche sociali abbiamo chiesto se, anche in vista del raggiungimento degli obiettivi occupazionali fissati a Lisbona, la riforma dei sistemi previdenziali debba essere lasciata ai singoli paesi. Se sulle politiche sociali sia più opportuno adottare il modello del coordinamento aperto oppure regole comuni più stringenti. Se sullesempio di altri paesi Ue, lItalia dovrebbe istituire un reddito minimo garantito. E se la tassazione dei redditi personali debba mantenere caratteristiche redistributive. Le risposte della Lista Bonino, Forza Italia, Patto Segni-Scognamiglio e Uniti nell’Ulivo
1. Ai vertici di Lisbona e Stoccolma, l’Italia ha sottoscritto un patto con gli altri Stati membri in cui si impegna ad aumentare il tasso di occupazione delle persone con età compresa tra i 55 e i 65 anni al 40 per cento entro il 2005 e al 50 per cento entro il 2010. Attualmente circa il 30 per cento delle persone in questa fascia di età lavora in Italia mentre circa il 40 per cento riceve una pensione. Cosa deve fare l’Unione europea per imporre il rispetto del Patto? Deve sanzionare i paesi che non riformano i sistemi previdenziali come nelle proposte di una “Maastricht delle pensioni” formulata alla vigilia della presidenza italiana, o deve lasciare queste decisioni ai Governi nazionali? 2. Ritenete che il coordinamento a livello comunitario delle politiche sociali debba continuare ad avvenire con il metodo del cosiddetto “coordinamento aperto“? Oppure si dovrebbero trovare metodi più coercitivi in termini di (i) obiettivi da raggiungere (ii) criteri di verifica e (iii) sanzioni per i paesi che non hanno raggiunto gli obiettivi? Su qual idei seguenti temi in particolare vorreste introdurre regole più stringenti: lotta alla povertà e esclusione sociale, lotta alla ereditarietà dello svantaggio, mantenimento del tenore di vita nelle età anziane, sostenibilità della spesa pensionistica, sostenibilità della spesa sociale? Forza Italia: risposta non pervenuta
4. Che relazione dovrebbe esservi tra le misure contro la povertà e riforma dell’imposta personale sul reddito? In particolare, ritenete che la tassazione dei redditi personali debba mantenere caratteristiche redistributive (mediante la progressità delle aliquote)? Essere commisurata ai redditi familiari piuttosto che individuali?
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Tiziano
Avete in programma di “tabellare” argomenti e posizioni per dare una visibilità globale ed immediata delle posizioni?
Complimenti per il sito e le idee.
Saluti,
Tiziano
La redazione
Sì, ma in un secondo tempo. Grazie