Quella approvata prima di Natale non è una legge finanziaria elettorale. Tuttavia, lascia irrisolti i nodi strutturali della finanza pubblica e trasmette un’eredità pesante alla prossima legislatura. Per rendere più attraente il concordato fiscale, già proposto due volte senza successo, lo si accompagna con un condono per i redditi 2003 e 2004. L’ennesimo capitolo, a dispetto degli annunci, di una storia con effetti deleteri sulla credibilità del sistema fiscale. Di un condono si sarebbe avvalso anche il Presidente del Consiglio, apparentemente solo in modo marginale. Ma le cose stanno davvero così?
L’evasione fiscale non riguarda solo le imprese e i lavoratori autonomi ma anche i lavoratori dipendenti costretti a lavorare in nero. Quali strumenti di politica tributaria sono più adatti a favorire l’emersione delle imprese irregolari? La legislatura volge al termine senza che si sia messo ordine nelle relazioni finanziarie tra governo centrale e governi locali. A dispetto dei proclami sulla devolution.

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