Gli americani di At&t vogliono acquisire Telecom e subito nasce da più parti la proposta di scorporare le infrastrutture di rete e porle sotto il controllo pubblico. Ha senso un’operazione del genere? O non è altro che una pillola avvelenata per gli “stranieri”? Il vero nodo di cui discutere, in realtà, è la disponibilità a investire nella rete. Il suo sviluppo richiede per il futuro da 12 a 14 miliardi di euro in un quadro chiaro di regole. Il caso Telecom riporta l’attenzione sugli effetti perversi delle piramidi societarie, che accentuano la divaricazione fra diritto di controllo e partecipazione alla creazione di valore dell’impresa, frenando la crescita del mercato azionario. In attesa di una nuova disciplina sugli assetti proprietari, l’autoregolamentazione può fare qualcosa. Vengono al pettine i nodi delle privatizzazioni fatte senza favorire lo sviluppo del mercato dei capitali e la nascita di investitori istituzionali.
Vent’anni fa Federico Caffè scompariva senza lasciare traccia della sua presenza fisica. Lo ricordiamo con un suo articolo del 1984 critico sul progetto di lira pesante. Un intervento de lavoce.info del 2002 riecheggia il tema.


Il programma de de lavoce.info al Festival dell’Economia di Trento.

Primo concorso fotografico opensource de lavoce.info. L’esposizione al Festival dell’Economia di Trento.

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