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LA LITANIA DEI CONDONI

Lunedì 24 ottobre. Il Consiglio dei ministri è terminato. Nulla di fatto. Il decreto sviluppo continua ad essere un oggetto misterioso. Una bozza è circolata nel pomeriggio, ripresa dalle più importanti testate nazionali. Conteneva una litania impressionante di condoni di tutti i tipi: riapertura dei termini per gli anni pregressi, regolarizzazione delle scritture contabili, accertamento con adesione per i periodi d’imposta pregressi, definizione dei ritardati od omessi versamenti, definizione degli atti di accertamento e di contestazione, degli avvisi di irrogazione delle sanzioni, degli inviti al contraddittorio e dei processi verbali di constatazione, definizione delle liti pendenti, definizione dei tributi locali, definizione agevolata ai fini delle imposte di registro, ipotecaria, catastale, sulle successioni e donazioni, proroga di termini, definizione degli importi non versati, regolarizzazione di inadempienze di natura fiscale, proroga di termini. Tutti cumulabili. Alcuni anonimi.
In larga parte un déjà vu: la riproposizione, con pochi aggiornamenti, della lunga lista di condoni messi in atto con la legge finanziaria per il 2003.
La notizia è rimbalzata sui siti e nei notiziari. Il Governo ha smentito.
È un giallo? È l’ennesimo ballon d’essai? Per saggiare l’opinione di chi? Dei contribuenti o della propria maggioranza?
Non lo so. Quello che è certo è che una notizia di questo tipo, lasciata trapelare e poi smentita da un governo debole, indeciso e diviso, è un’ulteriore non indifferente elemento che ne mina la residua credibilità.

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LA RISPOSTA AI COMMENTI

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  1. giuseppe catanzariti

    Certamente, le voci di presunti, e numerosi, condoni, sono, il segnale della estrema debolezza del governo che non riesce a trovare una strada per mettere a punto questo fantomatico decreto sviluppo. Ma c’e’ anche da dire che l’impresa e’ assai ardua, e che non esiste un governo ipotetico che saprebbe fare di meglio. parlare e’ facile, il difficile e’ fare, perche’ e’ difficile scrostrare le tante incrostazioni che si sono stratificate in oltre mezzo secolo della nostra storia. Non credo che nell’impresa riuscirebbe un governo di centrosinistra, soprattutto raffazzonato mettendo insieme partiti che poco o nulla hanno in comune per poter dar vita a un programma serio e realizzabile. La dimostrazione piu’ eloquente l’abbiamo avuta col governo Prodi. Vogliamo ripetere quell’esperienza? Il guaio e’ che non vedo neppure la salvezza nelle elezioni anticipate. Che, pavento, renderebbero il Paese ingovernabile esprimendo maggioranzre diverse alla Camera e al Senato. L’unica soluzione sarebbe quella del cosiddetto governo di larghe intese, a patto che ne facciano parte uomini di statura e di credibilita’ internazionale. Ma troverebbe mai questo ipotetico governo una maggioranza stabile?

  2. mario giannotta

    Non direi che annuncio e smentita rivelino una maggioranza spaccata. Perlomeno, non mi pare questa la cartina di tornasole per saggiarne la compattezza. Viceversa, penso che i 12 condoni (chiamiamoli così) siano stati annunciati per saggiare le reazioni, come è stato fatto per i casi precedenti. Li approveranno senz’altro e – vedrete – persino con il voto delle opposizioni (che in piazza si stracciano le vesti). Questo è il livello etico del nostro Paese: sanatorie cicliche. E’ ormai chiaro che è da stolti pagare le imposte; basta affidarsi ad un avvocato e tirare in lungo con i processi: dopo 6-8 anni arriva la sanatoria di turno. E’ deprimente ed insieme sconcertante tutto ciò.

  3. Fiele

    Ma quando in questo paese si inizierà a parlare di incentivi contro l’evasione fiscale? Eppure l’assurdo è che lo stesso Direttore dell’Agenzia delle Entrate Befera, in un’intervista sul Sole 24ore di qualche mese fa, ha parlato della necessità di introdurre delle logiche premiali a chi le tasse le paga tutte e sempre. La proposta di Befera non ha acceso alcuna discussione nè ha avuto alcun seguito di pensiero. Invece sarebbe la strada giusta da seguire. A mio avviso inoltre andrebbe introdotto un elemento strutturale di incentivo utilizzando come leva di recupero l’IVA. Lo Stato dovrebbe retrocedere una quota dell’IVA a tutti i consumatori-contribuenti che sono in grado di dimostrare la tracciabilità dei propri acquisti. La micro-evasione sarebbe davvero messa alle strette. Una carta acquisti che dovrebbe replicare la logica delle fidelity card in uso nei supermercati. La gente avrebbe incentivo a farsi fare lo scontrino anche al bar, perchè sa che nel momento in cui acquista accumula un credito! Se si paga con moneta elettronica lo sconto dovrebbe essere più alto. Lo Stato avrebbe un esercito di “finanzieri” a costo zero! Perchè non provare?

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