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I PROSSIMI CENTO GIORNI DEL GOVERNO MONTI

Il giudizio più importante sull’operato del governo Monti nei suoi primi cento giorni è quello dei mercati. E ci dice che lo spread tra Italia e Germania sui titoli decennali è sceso del 30 per cento mentre si è dimezzato quello fra Italia e Spagna. Ora l’azione deve passare dalla gestione dell’emergenza alle scelte davvero importanti che rilancino la crescita economica del nostro paese. A partire dai due terreni sin qui prescelti: mercato del lavoro e liberalizzazioni. Con riforme che eliminino la dualità del primo ed estendano le seconde ad altri comparti, come banche e assicurazioni.

Abbondano i bilanci sui primi cento giorni del governo Monti. Molti giornali pubblicano pagelle del governo e dei singoli ministri. Noi siamo abituati a utilizzare i voti per le cose serie, per valutare i nostri studenti nel quadro di esami ben più approfonditi di quelli che ci capita di leggere in questi giorni un po’ dappertutto.

IL VOTO DEI MERCATI E DELLE FAMIGLIE

Peraltro, il voto più importante sull’operato del governo sin qui è quello offerto dai mercati. Ci dice che lo spread Italia-Germania sui titoli decennali è sceso del 30 per cento, da 519 punti a 359 punti base e quello fra Italia e Spagna si è quasi dimezzato, passando da 59 a 32 punti base.

Da quando la Banca centrale europea ha smesso di intervenire massicciamente a sostegno dei nostri titoli pubblici, l’andamento dello spread è legato soprattutto a scelte di portafoglio di investitori esteri e banche italiane. È un voto straniero anche perché le banche tornano a comprare i nostri titoli di stato grazie alla lending facility istituita dalla Bce, che verrà presumibilmente potenziata ulteriormente.
Le imprese e le famiglie italiane stanno esprimendo il loro giudizio sul governo negli indici di fiducia. In entrambi i casi sono in rialzo, ma significativamente solo quelli legati alla situazione economica generale del paese, piuttosto che quelli legati alla loro condizione individuale. L’impressione è che si tiri un respiro di sollievo nel notare di avere finalmente un governo che, tra l’altro, gode di reputazione internazionale ed è in grado di reagire a eventi esterni. Non siamo più disarmati di fronte alla crisi. Allo stesso tempo, non si reputa che l’iniziativa dell’esecutivo sia in grado di scongiurare la recessione in corso nel nostro paese e, almeno secondo le stime della Commissione Europea, alle porte per la zona euro nel suo insieme.

DALL’URGENTE ALL’IMPORTANTE

È proprio questo il nodo cruciale su cui dovrà essere valutata la compagine di Monti. Dovrà sapere passare dalla gestione dell’emergenza al governo di ciò che è davvero importante, vale a dire alla capacità di decidere su ciò che può aumentare il tasso di crescita economica del nostro paese. Ha un’opportunità unica di fare alcune riforme fondamentali per agire sull’offerta in un momento in cui non ci si può certo basare su stimoli dal lato della domanda per tornare a crescere. Come nel 1992-3, l’emergenza economica e la crisi dei partiti hanno aperto uno spiraglio che non bisogna farsi sfuggire per riforme davvero incisive. Si può intervenire sugli ingranaggi che ci hanno relegato in uno “stato stagnazionario” (stazionario nella stagnazione) da ormai troppo tempo. A partire dai due terreni sin qui prescelti dal governo per rilanciare la crescita: la riforma del mercato del lavoro e le liberalizzazioni. La prima dovrà forzatamente affrontare i percorsi di ingresso nel mercato del lavoro a tutte le età, dato che il dualismo è ciò che oggi frena maggiormente la crescita della produttività del lavoro. Le liberalizzazioni non devono essere assolutamente diluite, come sembra purtroppo stia avvenendo, nel passaggio parlamentare. Al contrario, vanno potenziate ed estese ad altri comparti, a partire da banche e assicurazioni, seppur con modalità diverse, dato che in questo caso la mancanza di concorrenza è soprattutto legata alla struttura proprietaria, anziché alle regolamentazioni.

LE BANCHE E IL GOVERNO DEI BANCHIERI

Una crisi finanziaria non può che essere affrontata sul suo terreno, riducendo la stretta creditizia che oggi strangola molte imprese. Sin qui il governo non è intervenuto sul problema, se non indirettamente, attraverso gli effetti positivi sul costo del denaro e sul clima di fiducia associati alla riduzione dello spread. Ben altra decisione ci vorrà d’ora in poi.
È anche una questione di credibilità per il “governo dei banchieri”. Sarebbe paradossale, che dopo aver ridato credibilità internazionale al nostro Paese, perdesse credibilità in Italia su questo aspetto, rinunciando ad affrontare alla radice l’anomalia delle fondazioni bancarie e senza trovare correttivi alla stretta creditizia.
Per questo valuteremo senza dare voti, ma se possibile con ancora maggiore attenzione i prossimi cento giorni di questo governo. Lo incalzeremo come sempre abbiamo fatto per vedere se e in che misura riforma il mercato del lavoro, difende le liberalizzazioni che ha varato e ne estende la portata. Non smetteremo di proporre anche altri interventi sin qui del tutto estranei all’agenda di governo, come la riduzione della tassazione sul lavoro, a parità di gettito. E gli chiederemo di rispettare le scadenze che si è già dato e che vogliamo cominciare a ricordargli qui sotto.

Leggi anche:  Il Patto che non c'è*


Le principali scadenze del governo Monti dal decreto “cresci Italia”

Scadenza Oggetto Articolo
30/04/2012 Decreto del Ministro dell’Economia e delle finanze – Dipartimento del Tesoro in cui si elencano gli investimenti finanziari che i tesorieri o i cassieri degli enti ed organismi pubblici devono smobilitare (ad eccezione di quelli in titoli di Stato italiani), entro il 30 giugno 2012. Le relative risorse andranno versate sulle contabilità speciali aperte presso la tesoreria statale.  Art. 35
(Misure per la tempestività dei pagamenti per l’estinzione dei debiti pregressi delle
amministrazioni statali nonché disposizioni in materia di tesoreria unica)
01/06/2012 Definizione di nuove regole per abbassare i prezzi dei conti correnti e dei pagamenti per via telematica. Art. 27
(Promozione della concorrenza in materia di conto corrente o di conto di pagamento
di base)
30/06/2012 Emanazione del decreto del MSE sul fondo per la razionalizzazione della rete di distribuzione dei carburanti. Art. 20
(Fondo per la razionalizzazione della rete di distribuzione dei carburanti)
30/06/2012 Definizione di nuovi bacini per i servizi pubblici locali, non inferiori al territorio provinciale Art. 25
(Promozione della concorrenza nei servizi pubblici locali)
30/06/2012 Emanazione del Patto di Stabilità interno Art. 25
(Promozione della concorrenza nei servizi pubblici locali)
30/06/2012 Smobilizzazione degli eventuali investimenti finanziari individuati con decreto del Ministro dell’Economia e delle finanze – Dipartimento del Tesoro da emanare entro il 30 aprile
2012, ad eccezione di quelli in titoli di Stato italiani, entro il 30 giugno 2012 e le relative risorse versate sulle contabilità speciali aperte presso la tesoreria statale.
Art. 35
(Misure per la tempestività dei pagamenti per l’estinzione dei debiti pregressi delle
amministrazioni statali nonché disposizioni in materia di tesoreria unica)
30/06/2012 Da questa data l’Autorità dell’energia si occupa anche dei trasporti. Art. 36
(Regolazione indipendente in materia di trasporti)
01/09/2012 Applicazione delle nuove regole per abbassare i prezzi dei conti correnti e dei pagamenti per via telematica. Art. 27
(Promozione della concorrenza in materia di conto corrente o di conto di pagamento
di base)
31/12/2012 Adozione di “uno o più regolamenti”…”per individuare le attività per le quali permane l’atto preventivo di assenso dell’amministrazione e disciplinare i requisiti per l’esercizio delle attività economiche, nonché i termini e le modalità per l’esercizio dei poteri di controllo dell’amministrazione, individuando le disposizioni di legge e regolamentari dello
Stato che … vengono abrogate a decorrere dalla data di entrata in vigore dei regolamenti stessi.
Art. 1
(Liberalizzazione delle attività economiche e riduzione degli oneri amministrativi
sulle imprese)
31/12/2012 Espletamento delle procedure del concorso per complessivi 550 nuovi posti da notaio Art. 12
(Incremento del numero dei notai e concorrenza nei distretti)
31/12/2013 Bando per un concorso pubblico per la nomina fino a 500 posti di notaio. Art. 12
(Incremento del numero dei notai e concorrenza nei distretti)
31/12/2014 Bando per  un ulteriore concorso pubblico per la nomina fino a 500 posti di notaio. Art. 12
(Incremento del numero dei notai e concorrenza nei distretti)
entro 120 giorni dall’entrata in vigore Emanazione di indirizzi e modifiche della disciplina attuativa delle dispozioni per contenere i costi e garantire la sicurezza e la qualità delle forniture di energia elettrica, nel rispetto dei criteri e dei principi di mercato. Art. 21
(Disposizioni per accrescere la sicurezza, l’efficienza e la concorrenza nel mercato
dell’energia elettrica)
entro 150 giorni dall’entrata in vigore Al fine di ridurre i tempi e i costi nella realizzazione delle operazioni di smantellamento degli impianti nucleari e di garantire nel modo più efficace la radioprotezione nei siti interessati il Ministero dello sviluppo economico convoca la conferenza di servizi. Art. 24
(Accelerazione delle attività di disattivazione e smantellamento dei siti nucleari)
entro 3 mesi dall’entrata in vigore Istituzione di una specifica autorità indipendente di regolazione dei trasporti, per la quale il Governo presenta entro 3 mesi dalla conversione del presente decretro un apposito disegno di legge. Art.36(Regolazione indipendente in materia di trasporti)
entro 3 mesi dall’entrata in vigore Individuazione dei requisiti minimi necessari ad un razionale e corretto sviluppo del mercato degli intermediari del sistema di vendita della stampa quotidiana e periodica. Art. 39
(Liberalizzazione del sistema di vendita della stampa quotidiana e periodica)
entro 6 mesi dall’entrata in vigore Annuncio delle modalità di costituzione e di gestione del patrimonio degli enti locali destinato a garantire le obbligazioni per il finanziamento delle opere pubbliche. Art.54 (Emissione di obbligazioni di scopo da parte degli enti locali garantite da beni immobili
patrimoniali ai fini della realizzazione di opere pubbliche)
entro 60 giorni dall’entrata in vigore Il ministro dell’Economia e delle Finanze e il ministro della Giustizia devono “tipizzare” lo statuto standard delle Società Semplificata a rsponsabilità limitata e individuare i criteri di accertamento delle qualità soggettive dei soci Art. 3(Accesso dei giovani alla costituzione di società a responsabilità limitata)
entro due mesi dall’entrata in vigore Definizione tramite decreto della nuova metodologia di calcolo del prezzo medio del lunedì da comunicare al Ministero dello sviluppo economico per il relativo invio alla Commissione Europea, basata sul prezzo offerto al pubblico con la modalità di rifornimento senza servizio per ciascuna
tipologia di carburante per autotrazione.
Art. 19
(Miglioramento delle informazioni al consumatore sui prezzi dei carburanti)
entro due mesi dall’entrata in vigore 5. La componente tariffaria di cui all’articolo 25, comma 3, del decreto legislativo 15 febbraio 2010, n. 31, e successive modifiche e integrazioni, è quella di cui all’articolo 1, comma 1, lettera a), del decreto legge 18 febbraio 2003, n. 25, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 aprile 2003, n. 83. Le disponibilità correlate a detta componente tariffaria, sono impiegate, per il finanziamento della realizzazione e gestione del Deposito Nazionale e delle strutture tecnologiche di supporto e correlate limitatamente alle attività funzionali allo smantellamento delle centrali elettronucleari e degli impianti nucleari dismessi, alla chiusura del ciclo del combustibile nucleare ed alle attività connesse e conseguenti e alle altre attività previste a legislazione vigente che devono essere individuate con apposito decreto del Ministero dello sviluppo economico entro 60 giorni dall’entrata in vigore del presente decreto. Art. 24 (accellerazione delle attività di disattivazione e smantellamento dei siti nucleari )
entro il 30 giugno di ogni anno Emanazione di decreto di natura non regolamentare che individui i terreni agricoli e a vocazione agricola, non utilizzabili per altre finalità istituzionali, di proprietà dello Stato non ricompresi negli elenchi predisposti, nonché di proprietà degli enti pubblici nazionali, da alienare. Art 66
(Dismissione di terreni demaniali agricoli e a vocazione agricola)
entro sei mesi dall’entrata in vigore Emanazione del decreto relativo alla partecipazione
azionaria attualmente detenuta in Snam S.p.A.
Art. 15
(Disposizioni in materia di separazione proprietaria )
entro sei mesi dall’entrata in vigore Definizione delle modalità per la progressiva dematerializzazione dei contrassegni, prevedendo la loro sostituzione o integrazione con sistemi elettronici o telematici, anche in collegamento con banche dati, e prevedendo l’utilizzo, ai fini dei relativi controlli, dei dispositivi o mezzi tecnici di controllo e rilevamento a distanza delle violazioni delle norme del codice della strada. Art. 31
(Contrasto della contraffazione dei contrassegni relativi ai contratti di
assicurazione per la responsabilità civile verso i terzi per i danni derivanti dalla
circolazione dei veicoli a motore su strada)
entro sei mesi dall’entrata in vigore Definizione delle modalità attuative della disposizione relative alla cartellonistica di pubblicizzazione dei prezzi presso ogni punto vendita di carburanti. Art. 19
(Miglioramento delle informazioni al consumatore sui prezzi dei carburanti)
entro sei mesi dall’entrata in vigore Annuncio delle modalità per individuare le effettive maggiori entrate e le modalità di destinazione di una quota di tali maggiori entrate per lo sviluppo di progetti infrastrutturali e occupazionali di crescita dei territori di insediamento degli impianti produttivi e dei territori limitrofi. Art. 16
(sviluppo di risorse energetiche e minerarie nazionali strategiche)
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(dal decreto Cresci Italia)

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I PRESTITI DELLA BCE E LA STRETTA SUL CREDITO

10 commenti

  1. Alessio Calcagno

    La valutazione che ho del governo Monti dall’Irlanda, Paese in cui vivo da cinque anni, è deludente. Le liberalizzazioni sono al palo, modificate, scornificate, distorte. Lasciamo i taxisti e i sindaci che devono approvare le nuove licenze (nel paese in cui i sindaci sono co responsabili di abusi edilizi!), farmacisti notai avvocati lattonieri! Fondiaria-SAI che viene comprata da Unipol? Rai ancora in mano pubblica? Il mercato del lavoro è da qualche parte. Ma non so dove. Dubito che si raggiungo il sistema che ho qui a Dublino seperimentato. Un sistema dove le aziende non produttive chiudono, si viene licenziati, si continuano a fare corsi universitari anche a 50 anni e ci si ricicla in settori diversi e più produttivi. Con 800 euro mesili di assegno di disoccupazione ad oliare il sistema. Lo spread cala perchè l’altro Mario ha innondato il mercato bancario di soldi gratis. Le banche (sopratutto quelle italiane) ovviamente sanno che devono comprare debito italiano. Ma questo non risolve i problemi, anzi li peggiora in un paese come l italia che fa le cose giuste solo con la pistola puntate sulla testa. Mrs Thatcher, Meggy, where are you? We need your gun..

  2. Mauro Feltre

    Non riesco a condividere l’entusiasmo di esperti e media sull’andamento degli spead sui titoli pubblici. A me pare una situazione molto drogata sul piano politico e legata altresì alla più o meno asfittica situazione dei mercati dei capitali nazionali, che permette alle istituzioni finanziarie e all’Estero di condizionare l’andamento del collocamento del debito. Quanto al “dualismo” del mercato del lavoro, occorrerebbe rispolverare più che la “teoria” delle “gabbie salariali” una politica di sviluppo in zone fortemente condizionate dalla criminalità organizzata. Quanto incide sulla produttività del lavoro nel Mezzogiorno la mafia, la camorra, la ‘ndrangheta, Sacra Corono Unita? Quanto la dotazione di capitali privati disponibili per investimento? Infine, la produttività del lavoro (prodotto/unità di lavoro) dipende anche dai livelli produttivi che una dotazione moderna e tecnologicamente avanzata può raggiungere oltre che dai livelli di occupazione…se siamo “vecchi” tecnologicamente e “piccoli” come scala produttiva, difficilmente potremo mai avere elevati livelli di produttività…

  3. marco

    sento dire che il problema di questo governo è la mancanza di risorse poichè non può intaccare il risanamento dei conti-ebbene con più coraggio i soldi si possono trovare facilmente-mettiamo una patrimoniale soft che permetta di mettere soldi sugli ammortizzatori sociali e di fare una riforma del lavoro sul modello dei paesi scandinavi-mettiamo una aliquota irpef al 47% per i redditi sopravi 100000 euro e abbassiamo le aliquote più basse-tagliamo la spesa pubblica improduttiva e spostiamo i lavoratori in esubero sul fronte della lotta all’evasione e alle mafie con sucri introiti-facciamo una maxi legge contro la corruzione(70 miliardi all’anno)e spostiamo i soldi destinati alle grandi opere per incentivare settori che garantiscano un aumento dell’occupazione in particolare la green economy-tagliamo gli stipendi e le pensioni d’oro e aumentiamo gli stipendi dei pubblici dipendenti sottopagati come i poliziotti e i vigili del fuoco-tassiamo la prostituzione come in Germania e le rendite finanziarie non solo le transazioni-manca un piano energetico e industriale per il paese -investiamo nella scuola e nella ricerca il più possibile-facciamo la banda larga e digitalizziamo il più possibile…

  4. carlo roselli

    In effetti dare un giudizio a questo governo è troppo presto. Che sia il migliore che ora ci posssiamo permettere è fuori di dubbio, i 150 anni di Unità d’Italia sono costellati di governi non voluti dallo stesso popolo. Il governo se vuole veramente fare dell’ Italia una vera nazione con un vero Popolo deve attuare una riforma del lavoro molto forte dove ci deve essere sia la possibilità da parte dell’azienda di ottimizzare la migliore capacità produttiva, ma nello stesso tempo deve essere data la possibilià alle Persone (prima che Lavoratori) di avere una fluidità nel lasciare, transire e ritrovare lavoro. Oggi tutto questo manca in quanto c’è una esasperata rigidità del mercato che ingessa non solo tutto il sistema aziende-mercato del lavoro-lavoratori, ma rende impossibile quella osmosi culturale di crescita aziendale e professionale che darebbe un grosso valore aggiunto a tutto il sistema Italia

  5. Phil

    Non riesco a vedere l’effetto delle liberalizzazioni sulla situazione attuale. Se non erro la difficoltà attuale è dovuta ad una mancanza di domanda. Liberalizzando l’offerta – pur essendo un passo più che importante e auspicabile – non intravedo un effetto sulla domanda. Esempio: aumentando le licenze dei taxi (e allentando la regolamentazione dei prezzi) avremo più taxi in circolazione, quindi una maggiore offerta. In teoria questo dovrebbe abbassare i prezzi delle corse, portando cosí ad un maggiore consumo. Ma nella situazione attuale mi pare di capire che i consumatori rimarrebbero indifferenti anche ad un forte abbassamento dei prezzi.

  6. umberto carneglia

    Condivido totalmente le argomentazioni dell’articolo. Osservo però che tralascia temi cruciali. Mi riferisco ai fattori che secondo qualificate analisi costano 500 milardi l’anno al nostro Paese. Questi fattori sono la corruzione e l’inefficienza pubblica, che s’intrecciano con la mafia e l’evasione fiscale. Il Governo si è già in parte prononciato su una parte di questi argomenti, mentre pochissimi si preoccupano dei controlli amministrativi sulla cosa pubblica centrale e periferica, che in Italia sono carenti essendo la Corte dei Conti dotata di scarsi poteri e forse da ristrutturare o affiancare con altre autority. Se non si batte il clientelismo corrotto ed inefficiente ed i suoi legami con la mafia, non si risana il sistema e non c’è duratura crescita. Se i pubblici funzionari dovessero rispondere ad un’Autority competente , anzicchè solo all’opinione pubblica che è manipolabile, i pubblici funzionari ed i politici ci penserebbero 2 volte prima fare quello che fanno o che non fanno. Sarei molto lieto di una risposta sui controlli amministrativi di cui nessuno parla mai

  7. Paolo Sbattella

    La crescita economica dell’Italia passa anche attraverso 3 cose da fare subito quali: 1) lo Stato deve alle imprese italiane per forniture di beni e servizi circa 70 miliardi di euro. Ridurre da subito questo arretrato di una fetta consistente (almeno per le posizioni di più antica data e non solo) ridarebbe ossigeno a molte attività 2) ridurre il costo del lavoro ridarebbe fiato sia ai conti delle imprese che anche alla creazione di posti di lavoro 3) eliminazione di tutte le province e dei costi della politica. Non ci vuole poi molto, solo più coraggio.

  8. TINA

    L’Irlanda rappresenta il più clamoroso esempio -in Europa- del fallimento delle politiche liberiste. Al boom economico drogato dalla deregulation finanziaria e dalla bolla immobiliare è seguito il disastro (default bancario,disoccupazione,pesante deindustrializzazione). Non credo possa rappresentare un modello credibile x il nostro paese.

  9. Maurizio

    Non credo che le liberalizzazioni e la riduzione dei diritti dei lavoratori privati possano incidere fortemente sulla crescita. Ma ancora qualcuno pensa che un Paese con una corruzione dilagante ed esasperante, una PA inefficente fino all’impensabile ed una tassazione elevatissima possa in qualche modo crescere?. Ma qualcuno si rende conto che oggi per avere una concessione edilizia ci vogliono anni? Al sud poi questi tempi diventano ere geologiche. Per non parlare degli sprechi e delle ruberie continue conosciute ma sempre tollerate. E dove li mettiamo i forestali calabresi, gli articolisti siciliani, e gli ex detenuti del comune di Palermo? Tutti evasori di lavoro ma quando faremo i conti di quanto costano gli evasori di lavoro? Monti ormai ha perso la sua occasione di affrontare questi temi viste le elezioni del prossimo anno e pertanto la recessione è destinata a durare..

  10. Alessio Calcagno

    L’Irlanda aveva il 27% di rapporto debito/pil prima della crisi (non il 110% come l’Italia). La bolla immobiliare è stata causata dalle banche irlandesi che potevano avere accesso a “cheap credit” dalla BCE in un periodo che per l’europa era di contrazione economica e per l irlanda era di espansione. Ho fiducia nell’Irlanda, ci lavoro e ci vivo da anni. E’ un sistema non neoliberarle puro: il welfare è presente molto più che in Italia (assegno di disocuppazione di €800 al mese, più supporto per giovani madri, sanita pubblica etc). E’ l’idea di fondo che è diversa. L’Irlanda ha accettato la globalizzazione, mentre l’Italia no.

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