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Buona fortuna alla lotteria degli scontrini

Dal 2021 parte la lotteria degli scontrini. È una buona idea contro l’evasione fiscale? Studi scientifici ed esperienze di altri paesi propongono risultati contrastanti. Senza dati affidabili, possiamo per ora far tesoro delle disavventure altrui.

Come funziona

Dal 2021 sarà operativa la lotteria degli scontrini. Premesso che è da tempo (legge 232/2016) che si annuncia una misura di questo tipo per ridurre l’evasione, con successive varie modifiche normative e rinvii, va valutato positivamente quanto previsto dal disegno di legge di bilancio 2021-2023 (articolo 194), che riserva la lotteria unicamente ai pagamenti elettronici, in modo da renderla coerente con il più ampio Piano Italia cashless del contrasto al contante. Vediamo come funziona e facciamo il punto sulla base delle informazioni contenute sul Portale Lotteria.

La lotteria è collegata agli acquisti presso esercizi commerciali al minuto. Per partecipare, occorre procurarsi il codice lotteria inserendo il proprio codice fiscale nel portale, e mostrarlo all’esercente al momento dell’acquisto. L’esercente produrrà uno scontrino elettronico, che verrà trasformato in un biglietto lotteria virtuale. I premi sono in denaro, alcuni per i contribuenti, altri per gli esercenti. Si auspica così un passaggio dei consumatori dal contante ai pagamenti elettronici e un miglioramento del rispetto degli adempimenti fiscali da parte degli esercenti.

Una buona idea?

È una buona idea? Non possiamo saperlo. Gli studi sperimentali mostrano che un premio per lealtà fiscale può ridurre l’evasione (qui), ma anche aumentarla (qui), o lasciarla invariata (qui). Le esperienze di altri paesi evidenziano come alcune lotterie (Taiwan, Cina, Malta, Portogallo) siano più “fortunate” di altre (Slovacchia, Brasile, Argentina).

A Taiwan, sul retro di ogni scontrino fiscale c’è un numero che consente di partecipare a una lotteria istantanea con premi da 5 a 200 dollari. In Cina, le ricevute dei ristoranti (uno dei settori a più alto rischio evasione) diventano “gratta e vinci” istantanei, con premi in denaro direttamente corrisposti dall’esercente. A Malta, per partecipare bisogna consegnare gli scontrini per posta o a mano; l’estrazione avviene in luogo pubblico e il premio ammonta a 100 volte il valore dello scontrino.

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In Portogallo, la “fattura fortunata” (Fatura da Sorte) mette in palio 35mila euro di buoni del Tesoro a settimana. Si partecipa inserendo direttamente i codici degli scontrini sul sito. Il sistema garantisce altri vantaggi, come la detrazione dall’imposta personale di una percentuale dell’Iva e di alcune spese, tra cui quelle per la salute e per l’educazione.

Queste misure hanno visto raddoppiare gli scontrini emessi in pochi anni (qui). Ma attenzione: secondo una ricerca, la ragione principale che spinge i contribuenti a richiedere la ricevuta non è la lotteria, bensì il beneficio fiscale che ricevono (credito d’imposta, detrazioni), accompagnato da motivazioni legate al rapporto stato-contribuente (gestione delle imposte, qualità dei servizi pubblici).

Un esempio meno fortunato è la Slovacchia, dove l’incremento di gettito riconducibile alla lotteria è stato modesto se confrontato con i costi organizzativi. Questo perché soltanto il 2 per cento degli scontrini proviene da attività ad alto rischio evasione. Un caso simile è Sao Paolo in Brasile: secondo questo studio, il fatturato dichiarato dagli esercenti è aumentato di almeno il 21 per cento in quattro anni, ma il gettito al netto dei costi ha registrato un aumento del “solo” 9 per cento.

Cosa possiamo imparare dagli altri

Perché la lotteria abbia successo, partecipare dovrebbe essere semplice. Invece del codice lotteria, potenzialmente complicato per alcuni utenti, si potrebbe pensare al solo codice fiscale da mostrare direttamente all’esercente (come era previsto originariamente), o a una lotteria istantanea (vedi Taiwan e Cina). È cruciale che il sistema sia dinamico per evitare un crollo della partecipazione nel corso del tempo (come in Argentina) e che garantisca anche benefici fiscali, come detrazioni di imposta (come in Portogallo) o premi, come previsto dal Piano cashless che ora accompagna la lotteria. Il provvedimento 11 novembre 2020 dell’Agenzia delle entrate pare invece riduttivo, stabilendo che si potrà partecipare alla lotteria anche con le spese sanitarie, ma solo se si rinuncia alle detrazioni fiscali previste.

Per evitare uno scarso aumento del gettito al netto delle spese (come in Slovacchia e Brasile), si potrebbe aumentare la probabilità di vincita e quindi il costo-efficacia della lotteria limitandola ai settori ad alto rischio evasione (commercio, servizi alla persona, ristorazione; come in Cina). Per migliorare il rapporto di fiducia stato-contribuente, cruciale per una buona riuscita della lotteria (vedi Portogallo), si dovrebbe fornire una analisi costi-benefici, trasparente e aggiornata ogni anno.

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I costi e i benefici della lotteria

Per il momento, sulla base dei premi previsti e della normativa vigente, il costo della lotteria dovrebbe essere contenuto in 50 milioni di euro. Una cifra tutto sommato limitata rispetto al costo complessivo dell’intero Piano Italia cashless, per cui il governo ha stanziato 1,75 miliardi per il 2021 e 3 miliardi per il 2022 (Nadef 2020, p. 113, nota 14).

Per quanto riguarda i benefici, non vi sono stime ufficiali, né per l’intero Piano cashless, né per la lotteria. La relazione tecnica al Ddl del bilancio dello stato per il triennio 2017-19 (p. 296) avanzava una ipotesi di gettito incrementale per la lotteria di 77 milioni di euro per il primo anno, applicando il tasso di incremento registrato in Portogallo. Una cifra non certo elevata, ma che sarebbe sufficiente a raggiungere il break even, dato il costo attualmente previsto. La Relazione tecnica al Ddl di bilancio 2021-2023 non aggiorna la stima.

Costi certi, benefici incerti, dunque, almeno per il momento: anche per lo stato non resta che confidare nella “boa sorte”.

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10 commenti

  1. Savino

    La politica economica e di finanza di Conte e del M5S si riduce ad una lotteria. Con la crisi e le disuguaglianze che galoppano, con la Caritas e le Onlus strapiene, con l’evasione fiscale stratosferica e ad altissimi livelli, con il bisogno urgente di prendere i fondi del MES a scopi sanitari, gli ex fanta rivoluzionari a 5 stelle fanno i democristiani dopo essersi fatti beffe di 11 milioni di elettori. La nostra politica economica, in una fase delicata della storia, è prigioniera delle incompetenze e delle bugie del M5S e del capo di Governo che li rappresenta.

    • Marcello

      Il Ministro Visco fece una cosa semplice e come tutte le cose semplici geniale: rese pubbliche le dichiarazioni dei redditi di tutti i contribuenti italiani. Visto che non c’è nessun motivo serio contro una simile inziativa, perchè non ripetere questa buona prassi? Chiunque potrebbe confrontare il tenore di vita di una famiglia con le sue dichiarazioni e forse l’incrocio dei dati delle diverse amministrazioni sarebbe molto più semplice. Perchè non far finalmente dialogare i diversi sistemi informatici, perchè tutto deve esser così complicato? Spid, app ecc? La semplicità rende difficile eludere, invece mi sembra che nell’affannosa ricerca del first best, si producano delle procedure complicate e quindi inefficaci.

  2. Giacomo

    Sono solo io o mi sembra una cosa poco seria che uno stato ricorra ad una lotteria tra i contribuenti? Dove è finito il principio di equità fiscale? Perché non fare una direttamente una lotteria in cui chi vince, anziché pagare le tasse, viene pagato?

  3. Enrico D'Elia

    Una persona ragionevole, non affetta da ludopatia e mediamente disonesta, richiederà lo scontrino (e parteciperà alla lotteria) se il valore atteso del premio è superiore allo sconto offerto dall’esercente in cambio di un pagamneto in nero. Se, come di consueto, lo sconto si limitasse all’IVA, il premio della lotteria dovrebbe dunque essere pari circa ad un euro per ogni 5 spesi. Dubito che sarà questa la probabilità di vittoria e quindi concordo con i tecnici del MEF sullo scarso successo della lotteria degli scontrini in termini di incassi per lo stato. Detto questo, mi chiedo perchè mettere su un sistema così complicato (e pittoresco) invece di aggredire i miliardi evasi dalle multinazionali alla luce del sole semplicemente spostando i profitti nei paradisi fiscali europei (dall’Irlanda, all’Olanda, al Lussemburgo, fino all’Austria).

    • Marcello

      Se le persone usassero il criterio dell’equivalente certo o dell’aspettativa matematica di una lotteria, nessuno e ripeto nessuno, a meno di una propensione al rischio elevatissima, comprerebbe un gratta e vinci o un biglietto di una qualsiasi lotteria. Il tema come giustamente indicato è quello dei costi di accesso, cioè delle difficoltà di partecipazione e dei costi opportunità nel come nel caso delle spese sanitarie. Inoltre si spera che questo provvediamento sia accompagnato da una riforma fiscale generale che equipari le diverse forme di reddito e superi i distinguo (cedolare secca sugli affitti, tassazione delle rendite finanziarie, dichiarazioni forfettarie per le PI ecc., che hanno reso l’IRPEF una tassa sul lavoro dipendente e le pensioni e renda questo paese più equo o veramente dobbiamo credere che su 41mln di contribuenti il 45% guadagni meno di 15k euro e paghi in media 159 euro di tasse annue e solo 5 mln denunci un reddito superiore a 35k euro lordi e paghi il 58% delle tasse? Se si incrocia questo dato con quello delle proprietà immbiliari, dei depositi bamcari che ormai hanno raggiunto il PIL annuale e con il fatto che l’Italia è tra i 10 paesi più ricchi del mondo, mi fate capire come sia possibile e dov’è il campo dei miracoli che ci corro subito? Altro che MES, Recivery ecc. cerchiamo di essere un paese serio di persone sarie che pagano con le tasse quei servizi di cui oggi tutti soffrono la carenza: sanità scuola assistenza, previdenza…

  4. Rodolfo di Mezzogiorno

    Penso che la metodologia per la partecipazione e gestione della lotteria sia poco efficiente. Non fa leva su altre soluzioni digitali (nel contempo migliorandole) come per esempio lo SPID che diventerebbe più rilevante e componente più attiva nella vita di tutti i giorni, cosa che aiuterebbe anche a far crescere la competenza media dei cittadini nell’affrontare l’adattamento al cambiamento digitale.

    Vedo anche molto lento e confusionario il processo: 1. pago 2. ricevo lo scontrino 3. cerco il codice fiscale da consegnare all’esercente (dettato se non munito di lettore codice a barra) 4. attendo elaborazione del portale, caricamento dei dati, e stampa di un altro scontrino? Tutto questo presso esercizi commerciali al minuto? e le persone dietro di me?

    Si all’uso del digitale per combatter l’evasione a anche all’utilizzo dello scontrino come strumento per farlo- bisogna però pensare meglio a come.

  5. Giuseppe

    Brevemente, da semplice consumatore: il successo dell’iniziativa dipende quasi esclusivamente dall’adesione dei commercianti, tutti anche i medi e piccoli che hanno da sempre osteggiato l’utilizzo delle carte anche e soprattutto per i costi dovuti alle banche. Le banche poi e le Associazioni Commercianti dovrebbero fare martellanti azioni di diffusione del nuovo strumento presso i piccoli e medi negozi spiegando benefici e modalità di utilizzo; l’iniziativa non va limitata ai grandi centri commerciali o alle grandi città. Un esempio: tra ieri e oggi sono stato in quattro piccoli negozi e nessuno dei titolari sapeva alcunchè dell’iniziativa, anzi parlando di pagamenti elettronici hanno manifestato un evidente disappunto.

    • gabriel04

      “Perché la lotteria abbia successo, partecipare dovrebbe essere semplice” scrivono le autrici.
      E’ questa, per me, la cosa chiave. Giuseppe sopra già indica un motivo per cui probabilmente non funzionerà, l’adesione dei commercianti, e la limitazione ai pagamenti elettronici. Se ne vuole fare un incentivo ad aumentare i pagamenti elettronici? Mah, temo che sarà un autogol.
      Inoltre, sembra che la procedura della lotteria sia presa dal consueto gorgo burocratico, vai sul portale, stacci mezz’ora per avere per avere il codice lotteria, dallo al negoziante, non puoi pagare in contanti, poi per sapere se hai vinto di nuovo sul portale o dove non so, se vuoi partecipare con le ricevute sanitarie devi rinunciare alle detrazioni(??), cioè che fai, vai al CAF o telefoni al commercialista, boh.. Ma ce li vedete tanti consumatori, non necessariamente solo gli anziani, a fare questa trafila?
      Un gratta e vinci immediato come a Taiwan penso funzionerebbe.

  6. Antonio Motalli

    E’ incredibile come uno stato si debba ancora affidare ai miracoli – fate caso quante volte sono nominati nei TG – , alla fortuna e alle lotterie. Basterebbe rendere un po’ meno pressante il fisco e fare piu’ indagini patrimoniali che uno deve dimostrare i proventi. Ma è troppo semplice.

  7. LUCKY

    Infatti non siamo un paese serio, se il 90% dell’Irpef viene pagato solo da dipendenti e pensionati. Ancora meno serio è il governo che fa finta di non accorgersi che abbiamo l’evasione fiscale più alta in Europa: perchè non coordinarsi con gli altri Stati europei per stabilire una politica comune anti evasione? Neanche l’Europa ci riesce? Allora teniamoci quei 100 miliardi di evaso ogni anno e “piangiamo” sul nostro destino, confortati ipocritamente dal Presidente della Repubblica che ogni anno ce lo ricorda. Fossimo un pochino masochisti????

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