L’Irpef è l’imposta più importante del nostro ordinamento. Per valutare gli effetti delle modifiche previste nella legge delega fiscale occorrerà conoscere i dettagli e le modalità di copertura. Il rischio principale è una “riforma a metà”.
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La flat tax è un regime fiscale originariamente pensato per essere semplice. Nella realtà si rivela molto complicato e consente vari calcoli di convenienza fiscale. Senza dimenticare che determina un trattamento fiscale molto differenziato tra lavoratori dipendenti e autonomi.
Confrontare il cuneo fiscale di dipendenti e autonomi non è semplice perché la struttura delle aliquote contributive è molto variegata. Ma i calcoli mostrano che è la flat tax a produrre una chiara iniquità tra le due tipologie di lavoratori.
Il disegno di legge di bilancio 2023 prevede norme che contribuiscono a erodere ulteriormente la base imponibile Irpef e aumentano la complessità e l’iniquità del sistema. La più importante riguarda l’estensione della “flat tax delle partite Iva”.
Coalizioni e partiti hanno visioni molto diverse del fisco. Ma in tutti i programmi manca un disegno complessivo di riforma fiscale, che invece servirebbe per rispettare gli impegni del Pnrr e, soprattutto, per garantire una crescita equa e sostenibile.
È finalmente possibile utilizzare i dati dell’Archivio dei rapporti finanziari per identificare i comportamenti a più alto rischio di evasione. Il Pnrr ha dato infatti una spinta decisiva per risolvere le questioni legate alla privacy dei contribuenti.
Con un nuovo testo concordato tra i partiti della maggioranza, riprende il percorso parlamentare della legge delega sulla riforma fiscale. I cambiamenti apportati rischiano di far prevalere uno status quo che tutti giudicano complesso, iniquo e inefficiente.
Il numero degli scaglioni e delle aliquote non determina la progressività dell’Irpef. Lo dimostra il confronto fra l’imposta di oggi e quella di quaranta anni fa. Il problema è l’erosione, con le tante agevolazioni che riducono la base imponibile.
La “rivoluzione” fiscale del governo Meloni
Di Silvia Giannini e Simone Pellegrino
il 21/03/2023
in Fisco
Il disegno di legge delega sul fisco è molto articolato. Ma nel complesso sembra mancare una visione coerente e organica della struttura del sistema tributario e dell’interazione tra le sue componenti. Resta poi aperto il nodo di come finanziare la riforma.
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