Potrebbe essere la più grande manovra di rilancio economica degli ultimi decenni il pagamento di 40 miliardi di debiti accumulati dalle amministrazioni pubbliche verso i propri fornitori. Importante che nel decreto che verrà varato dal Consiglio dei ministri siano chiare e trasparenti le priorità con cui verranno pagati i fornitori soprattutto da parte delle amministrazioni locali. Assurdo escludere dai rimborsi le banche: renderebbe i 50 miliardi e più di crediti rimasti meno bancabili. E fondamentale assicurarsi che d’ora in poi non si accumulino ulteriori ritardi nei pagamenti.
Quanto costerebbe il finanziamento del nostro debito pubblico se uscissimo dall’euro? Nell’andamento dello spread conta la probabilità che viene attribuita al fatto che Italia e Germania non abbiano più la stessa valuta nel 2023. Anche piccole variazioni nella probabilità di uscita dell’Italia dall’euro possono generare grandi fluttuazioni nello spread. Bene che i nostri politici soppesino con attenzione le loro parole.
Dopo gli esiti elettorali, sono sul banco degli imputati i sondaggisti. Abbiamo chiesto a una serie di addetti ai lavori di spiegare la débâcle. Pubblichiamo il primo contributo: altri interventi in arrivo nei prossimi giorni.
Sempre più famiglie e imprese in difficoltà. Lo si vede dai crediti in sofferenza delle banche che hanno superato 125 miliardi, 20 in più di un anno fa. Perché non si blocchi il sistema di erogazione dei finanziamenti, si potrebbero mettere in atto interventi mirati: dalla creazione di una bad bank alla cartolarizzazione dei crediti deteriorati.
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