Durante la pandemia è aumentato il risparmio delle famiglie. Il fenomeno è legato ad aspetti precauzionali e coinvolge non solo i giovani, ma anche i loro genitori. Politiche di sostegno al reddito possono però stimolare i consumi dei più anziani.
Più risparmio durante la pandemia
A seguito della pandemia Covid-19, si è verificata una generale crescita dei tassi di risparmio nei paesi Ocse, compresi Stati Uniti e paesi europei. Comprendere i motivi che portano le famiglie a risparmiare è rilevante non solo per l’andamento degli aggregati macroeconomici, ma anche per valutare i potenziali effetti delle misure a sostegno dei redditi e dei consumi introdotte in diversi paesi durante la pandemia, come discusso qui e qui.
Il recente aumento dei risparmi è in parte “risparmio forzato”, causato dalle restrizioni al consumo di alcuni beni e servizi. Come illustrato qui, però, la crisi sanitaria ed economica legata al Covid-19 ha determinato anche una forte crescita del sentimento di incertezza economica. Un altro fattore cruciale nel determinare l’impennata dei risparmi è, pertanto, dovuto all’aumento dell’incertezza riguardo al futuro. Un futuro incerto spinge, infatti, le famiglie ad accantonare una parte delle loro risorse per scopi precauzionali, cioè per far fronte a futuri periodi di difficoltà economica, come mostrato qui per il caso italiano.
Il legame intergenerazionale
Il legame tra aumento dell’incertezza e crescita del risparmio può essere rafforzato dal “motivo precauzionale intergenerazionale”. In un recente studio, utilizzando dati su alcuni paesi europei tra il 2004 e il 2015 abbiamo evidenziato come l’incertezza dei redditi dei lavoratori non si rifletta soltanto nelle loro scelte di risparmio, ma anche in quelle dei loro genitori. In altre parole, il risparmio precauzionale ha anche una dimensione intergenerazionale: se il futuro delle giovani generazioni si fa più incerto, anche i genitori pensionati o vicini all’età del pensionamento risparmieranno di più per sostenere i figli adulti in caso di difficoltà.
Se da un lato questo canale contribuisce a interpretare i profili di ricchezza degli individui nelle fasi più avanzate del ciclo vitale, dall’altro evidenzia un effetto indiretto delle condizioni economiche e lavorative delle generazioni più giovani su quelle più anziane.
La rilevanza di questa determinante del risparmio varia per intensità tra i diversi paesi europei, suggerendo forme di complementarità tra gli strumenti pubblici di sostegno al reddito, quali sussidi di disoccupazione e politiche del lavoro, e forme assicurative informali all’interno della famiglia. Nello specifico, il motivo precauzionale intergenerazionale risulta più forte nei paesi caratterizzati da una limitata disponibilità e diffusione degli strumenti pubblici, come i paesi dell’area mediterranea e dell’Est Europa, mentre risulta meno evidente nei paesi scandinavi, dove i giovani possono contare su un sistema di welfare e di sostegno dei redditi più sviluppato. La dimensione intergenerazionale del risparmio come strumento di assicurazione di fronte all’incertezza dei redditi da lavoro sembra, quindi, uno strumento complementare a forme assicurative pubbliche, che entra in gioco laddove tali misure non siano sufficientemente diffuse.
Quali conseguenze?
In quale misura il motivo precauzionale intergenerazionale può aiutarci a comprendere le dinamiche di risparmio e le conseguenze delle misure a sostegno dei redditi durante la recente pandemia Covid-19? Innanzitutto, l’impatto dell’incertezza economica e sanitaria sui risparmi viene amplificato se consideriamo anche la dimensione intergenerazionale. L’incertezza economica causata dalla pandemia ha un impatto soprattutto sui giovani, che hanno lavori spesso precari e dispongono di minori risorse per fronteggiare periodi di difficoltà finanziarie, ma può determinare un aumento del risparmio anche nelle generazioni più anziane, preoccupate dell’insicurezza economica dei figli adulti. Inoltre, la complementarità tra risparmio privato e interventi pubblici a sostegno del welfare suggerisce un impatto delle misure a sostegno dei redditi realizzate durante la crisi sanitaria ed economica sulle scelte di risparmio di generazioni più anziane e, quindi, meno colpite dall’incertezza dei redditi. La percezione di un’adeguata risposta in termini di politiche pubbliche all’incertezza lavorativa dei giovani può, infatti, ridurre l’intensità del risparmio precauzionale delle generazioni più anziane e stimolarne i consumi, con un effetto positivo per l’intero sistema economico.
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Viviamo in una società dove la gente si sente immortale e sottovaluta il fattore biologico. Tutto questo è semplicemente stupido e triste.
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