Se volete andare a lavorare alla Commissione Europea/Consiglio/Parlamento, vi sono varie strade, tutte difficili ma che vale la pena di tentare. Intanto periodicamente escono dei concorsi per funzionario (AD) o assistente (AST) a tempo indeterminato, la cui procedura dura alcuni anni, ovviamente vanno conosciute benissimo almeno due lingue oltre all’italiano (in teoria basterebbe l’inglese), consigliati francese e/o tedesco, vista la tendenza all’allargamento a Est anche il russo…
Per quanto riguarda la “trasparenza” delle operazioni di selezione, scordatevi il diritto di accesso agli atti della legge italiana (legge 7 agosto 1990 n°241), non potete vedere nemmeno il vostro elaborato.
Poi ci sono i posti a tempo determinato sia nelle Istituzioni che nelle Agenzie. Di solito escono dei bandi di selezione “CAST” per agenti temporanei da cui le varie Direzioni Generali attingono, però la maggior parte delle Agenzie fa “in proprio”, con un panel di esperti interni nominato di volta in volta dal Direttore. Anche in questo caso la pubblicità sul numero e provenienza dei candidati e della graduatoria dei prescelti sembra si infranga sulla normativa UE sulla Privacy. Se siete funzionari laureati di Enti Pubblici (qualsiasi, anche un Comune) o di Aziende Pubbliche, previo Nulla-Osta al distacco della vostra Amministrazione (auguri!!) potete partecipare alle selezioni per Esperti Nazionali Distaccati (Seconded National Expert) presso una delle DG della Commissione. I bandi sono regolarmente pubblicizzati sul sito del Ministero degli Affari Esteri.
Anche qui sapere bene almeno due lingue oltre l’italiano aiuta, solo l’inglese è pochino. Non mi dilungo nelle procedure di selezione, ho solo l’impressione che gli italiani “non facciano lobby” a favore di candidati italiani.
Però mi dilungo sui danè.
Per la carriera da funzionario (AD) si entra di solito al gradino AD5, pochi eletti arrivano al livello 16 (di solito il Direttore Generale e pochi altri) a ridosso della pensione. Non c’è la carriera da Dirigente, i dirigenti sono scelti tra i funzionari interni che, raggiunto il livello AD9, abbiano anche superato un esamino di idoneità.
Il livello AD5 parte dai 4400 Euro netti mensili. Gli scatti di anzianità sono di oltre 500 Euro mensili in più. E c’è un certo automatismo. Infatti capita spesso che vi siano dei “funzionari anziani” che pur non avendo una qualifica dirigenziale (Head of Unity o Deputy HoU, etc.) hanno livello stipendiale superiore al loro capo e prendano di più.
Gli END/SNE prendono lo stipendio tabellare dell’Ente distaccante e dalla Commissione ricevono un rimborso spese forfettario che nel caso degli italiani viaggia sui 4000 Euro netti mensili (esentasse in patria!).
Se però volete “prima vedere com’è” facendo del volontariato, potete partecipare al programma ENFP/NEPT (Esperto Nazionale in Formazione Professionale): in questo caso, sempre previo Nulla Osta al distacco, andrete a lavorare in una DG della Commissione/Consiglio. Ho scritto lavorare: la formazione consiste nell’essere dotato di un tutor/advisor e nello svolgere per un periodo limitato (da 3 a 5 mesi) i compiti di un funzionario (magari in maternità come nel mio caso) ricevendo il solo stipendio tabellare della Vostra Amministrazione (in teoria). In realtà ogni Amministrazione, sia Italiana che Estera, gestisce questa forma di sviluppo professionale in modo differente, che è la spia dell’importanza attribuita alle Istituzioni Europee.
Si va dal trattamento di missione (cioè sostanzioso rimborso forfettario, oppure piè di lista: Slovacchia, Polonia, Svezia, Spagna, Germania, per esempio) alla pacca sulla spalla delle Amministrazioni italiane (con eccezioni di cui taccio per carità di patria): nella maggior parte dei casi consiste nel riconoscimento del buono pasto. Alcuni di quelli che sono stati a Bruxelles da Ottobre 2012 a gennaio/marzo 2013 (18 su 19 posti disponibili…) sono riusciti ad ottenere il buono pasto per la prima volta nella storia della loro Amministrazione. Speriamo non abbiano causato un grave dissesto dei loro bilanci. La vita a Bruxelles non costa molto più che qui, però tra affitto, alimentazione e spese varie almeno 1000 Euro al mese se ne vanno. Se avete famiglia ed un mutuo da pagare è una spesa molto coraggiosa, non un investimento. Al ritorno, probabilmente, oltre al conto corrente pericolosamente vicino al rosso dovrete anche recuperare il lavoro che i Vs. capi vi avranno amorevolmente messo da parte.
Se sul CV conterà qualcosa non lo so, probabilmente non per i vostri dirigenti, che forse vi considereranno un/a lavativo/a ingrato/a che se ne vuole andare e “tradire” il proprio datore di lavoro. Alla faccia della Direttiva del Ministro degli Esteri pro-tempore D’Alema, che prescriveva la “valorizzazione” di chi aveva prestato servizio alla Commissione. Visto l’andazzo del Paese sono già contento di avere ritrovato la scrivania.
Però, dato che adesso abbiamo una Ministro degli Esteri che l’Unione Europea la ha “vista da vicino”, chissà che non cambi qualcosa. Possibilmente in meglio, che abbiamo ampi spazi.
Certo è che, aldilà dei livelli stipendiali forse troppo generosi delle Istituzioni Europee, la filosofia di valorizzazione delle risorse interne dell’Amministrazione è un modo efficace di incentivare i dipendenti, dando loro una prospettiva di carriera non solo teorica, mentre gli scatti di anzianità sostanziosi permettono di accontentarsi senza inseguire una posizione dirigenziale, evitando così le conseguenze poco piacevoli di promozioni/assunzioni immeritate e spesso ottenute con una o più “tessere”.
Ivan Beltramba
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