Il decreto legge che definisce la struttura di finanziamento del Pnrr modificato prospetta una complessa operazione di aggiustamento. Tra definanziamenti e rifinanziamenti di progetti, alla fine sono necessarie nuove coperture per più di 15 miliardi. Regioni e comuni sembrano i candidati più probabili a pagare questo conto. Nel 2023 l’occupazione è cresciuta in Italia, superando i livelli pre-pandemici. Lo confermano tutte e tre le fonti di dati: Inps, indagine Istat sulla forza lavoro, contabilità nazionale. Il buon andamento del mercato del lavoro potrebbe continuare nel prossimo futuro, purché le parti sociali siano capaci di interpretare le nuove esigenze di lavoratori e aziende, introducendo i cambiamenti necessari per favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. Negli stessi giorni in cui su Apple si abbattono una nuova multa di 1,8 miliardi dell’antitrust europeo e un’azione legale depositata dal Dipartimento di giustizia americano per violazioni alle regole sulla concorrenza, in Europa la società di Cupertino, così come Google, ha pubblicato le condizioni di accesso ad app store e sistemi di pagamento di imprese concorrenti, come previsto dal Digital Market Act, la legge europea sulla competitività nei mercati digitali. La complessità delle procedure e gli oneri amministrativi previsti non sembrano modificare di molto la situazione. Un possibile intervento correttivo della Commissione potrebbe ora avvicinare la regolamentazione europea a quella statunitense. Per assicurare il diritto allo studio universitario, le regioni che hanno a disposizione meno risorse sono chiamate a uno sforzo maggiore rispetto a quelle che possono contare su una più alta capacità contributiva dei propri cittadini. Una conferma che non basta definire i livelli essenziali delle prestazioni per garantire l’equità dei servizi in tutti i territori. Non sono pochi i migranti con istruzione universitaria che arrivano in Europa, ma le loro competenze non sono valorizzate nel mercato del lavoro e sono spesso impiegati in mansioni al di sotto delle loro qualifiche. Uno spreco di capitale umano, che potrebbe invece favorire aumenti di produttività nel paese ospite.
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