Le elezioni europee di giugno 2024 non sembrano aver portato grandi rivolgimenti nel Parlamento europeo: i voti continuano a concentrarsi sulle due grandi famiglie politiche, quella popolare e quella socialista. La crescita dei partiti di destra e il calo di liberali e verdi avrà più conseguenze sulla politica interna di alcuni stati che in Europa. Eppure, per la particolare architettura istituzionale dell’Unione, i risultati elettorali potrebbero rendere più complessa l’elezione del presidente della Commissione e più accidentata l’attuazione della sua agenda, mentre probabilmente si fermerà il processo verso una maggiore integrazione fra gli stati. Il Rapporto annuale Istat conferma i divari fra le diverse aree del paese, che non sono solo economici, ma anche socio-demografici. Calo e invecchiamento della popolazione incidono in alcune zone più che in altre, mentre l’accesso ai servizi essenziali non è uguale per tutti. Le differenze si ripropongono tra centri e aree interne, oltreché tra Nord e Sud. Una spending review delineata solo per i comuni non può che suscitare malumori, soprattutto quando le amministrazioni comunali che hanno avviato più investimenti con fondi Pnrr dovranno tagliare di più la spesa corrente. Sarebbe stato meglio definire con un unico decreto la ripartizione dei risparmi richiesti alla pubblica amministrazione dalla legge di bilancio. Per dare ai giovani italiani prospettive che secondo tutti i dati sono loro negate, si potrebbe prendere esempio da alcune amministrazioni comunali, che valutano l’impatto generazionale dei loro interventi. I progressi della tecnologia informatica cambiano i rapporti tra banche e clienti, in primo luogo perché si riduce l’asimmetria di informazioni nella valutazione dell’affidabilità creditizia delle imprese. Se ne è discusso al Festival Internazionale dell’Economia di Torino, a cui lavoce.info ha collaborato organizzando quattro forum.

“L’Europa oltre le elezioni” è il titolo dell’e-book nel quale abbiamo riunito gli articoli su tematiche europee pubblicati di recente su lavoce.info. Affrontano temi come politiche energetiche e ambientali, immigrazione, Patto di stabilità, decisioni di politica monetaria, riforma del MES e molto altro. Una sezione introduttiva esplora le tendenze elettorali e le percezioni dei cittadini europei riguardo il futuro dell’Europa. Lo proponiamo ai lettori perché possano trovarvi informazioni utili per comprendere le problematiche che l’Unione dovrà affrontare nei prossimi anni.

Spesso un grafico vale più di tante parole: seguite la nostra rubrica “La parola ai grafici”.

È in edicola e sul web il secondo numero di eco, dedicato al futuro dell’Europa, a come renderla meno vulnerabile a ricatti, pressioni e shock che arrivano dall’esterno, minimizzando le ripercussioni di queste scelte sulla crescita, già̀ di per sé anemica, dell’Unione. eco, il nuovo mensile di economia diretto da Tito Boeri, vuole riprendere nella carta stampata la missione che lavoce.info svolge nel web: promuovere analisi basate sui dati, usando un linguaggio comprensibile, ma senza mai banalizzare la complessità dei problemi. Lavoce.info contribuisce regolarmente a eco con la rubrica “Grafico del mese”: in questo numero si occupa delle statistiche sui satelliti lanciati da Stati Uniti, Cina, Russia ed Europa dal 2016 al 2023.

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