Donald Trump sarà il quarantasettesimo presidente degli Stati Uniti: ieri negli Stati Uniti si sono tenute le elezioni presidenziali e la scelta degli americani avrà ripercussioni in tutto il mondo. La nostra rubrica “La parola ai grafici” offre numeri e informazioni per comprendere meglio le questioni che hanno influenzato il risultato. Nell’occasione, riproponiamo anche i due articoli che analizzano i programmi economici dei Kamala Harris e Donald Trump. Dopo gli ultimi dati Istat, ha ripreso vigore la posizione di chi attribuisce al solo “lavoro povero” i record di occupazione registrati negli ultimi tempi in Italia. L’ipotesi appare smentita da tutti gli indicatori, anche se il nostro paese è ancora lontano dai tassi di occupazione europei. Le cause della discrepanza con l’andamento del Pil, che resta stabile, sono da cercare altrove. La riforma che ha permesso di candidare per un terzo mandato i sindaci dei piccoli paesi ha un effetto inaspettato: si riduce il numero di donne elette alla carica di primo cittadino, vanificando in parte i progressi raggiunti con le politiche sulle pari opportunità. I risultati di una ricerca. In un’Italia che invecchia, non sorprende che cresca il numero dei lavoratori che chiedono i permessi per l’assistenza a familiari in condizione di disabilità previsti dalla legge 104. L’analisi dei dati Inps rivela che le richieste sono soprattutto di lavoratrici, segno che il lavoro di cura continua a ricadere prevalentemente sulle donne. Mentre le notevoli differenze territoriali confermano che l’offerta di servizi per anziani e disabili non è uniforme nel paese. In larga maggioranza stranieri, una quota di sommerso che è sostanzialmente pari a quella del lavoro regolare e retribuzioni basse: è la fotografia del lavoro domestico in Italia disegnata dai numeri dell’Inps. Dopo il picco di un milione di addetti raggiunto nel 2012, la perdita di lavoratori nel settore è stata continua, interrotta solo dalle sanatorie per gli immigrati.
Spesso un grafico vale più di tante parole: seguite la nostra rubrica “La parola ai grafici”. Nella giornata del voto presidenziale negli Stati Uniti, per orientarsi meglio nel contesto di elezioni così cruciali, la rubrica si concentra su alcuni dei fattori più dibattuti: l’affluenza al voto negli ultimi quarant’anni, l’età di chi vota, chi ha finanziato la campagna elettorale dei due candidati, l’andamento dell’economia, e in particolare quello di inflazione, salari e debito pubblico; il numero dei migranti entrati dal Messico.
È in edicola e sul web il nuovo numero di eco dedicato all’analisi del successo dei populismi in varie parti del mondo, benché i partiti populisti, laddove sono al governo, abbiano causato gravi danni e sofferenze alla popolazione. eco, il nuovo mensile di economia diretto da Tito Boeri, vuole riprendere nella carta stampata la missione che lavoce.info svolge nel web: promuovere analisi basate sui dati, usando un linguaggio comprensibile, ma senza mai banalizzare la complessità dei problemi. Lavoce.info contribuisce regolarmente a eco con la rubrica “Grafico del mese”: in questo numero analizza la distanza tra l’età dei parlamentari di vari paesi e quella della popolazione che rappresentano: il distacco più alto si registra negli Stati Uniti.
Gli articoli pubblicati finora su lavoce,info che analizzano e commentano il Piano strutturale di bilancio sono raccolti in un Focus che proponiamo ai nostri lettori:
Continuano a mantenere inalterata la loro attualità due e-book realizzati di recente da lavoce.info. Con “La storia infinita dell’autonomia differenziata” ripercorriamo, attraverso gli articoli pubblicati su lavoce.info, gli ultimi sette anni della vicenda dell’autonomia differenziata, dal referendum lombardo-veneto fino ai nostri giorni. L’obiettivo è fare chiarezza su un tema che si presta facilmente alla propaganda politica. “L’inflazione del nostro scontento” riunisce invece gli articoli sul tema pubblicati su lavoce.info. Nell’e-book ci soffermiamo sui vari momenti e sui diversi aspetti della crescita dei prezzi, dalle cause scatenanti alle conseguenze, dalle risposte dei governi ai nuovi approcci delle banche centrali, tracciando un quadro complessivo su un episodio inflazionistico per molti versi eccezionale.
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