Nel tentativo di evitare la sanzione per i gravi reati economici per cui è stato condannato, Berlusconi ha aperto la crisi del Governo Letta. Con altissimi rischi, soprattutto per i titoli del debito pubblico e per le banche. Urgente dare segnali di stabilità: tenuta dei conti 2013 e legge elettorale.
La crisi politica c’era già. Ma ha subito una brusca accelerazione con la scelta di Berlusconi di far dimettere i ministri del Popolo delle Libertà nel tentativo di evitare che si perfezioni la sanzione giudiziaria per i gravi reati economici (trasferimento di utili a società da lui possedute al 100% in paradisi fiscali) e non economici di cui è stato ritenuto colpevole in terzo grado.
COSA SUCCEDE AI CONTI PUBBLICI
La crisi che si è aperta potrebbe produrre un brusco incremento dell’onere di un debito pubblico che ha ormai superato il 130 per cento del Pil. È probabile che nei prossimi giorni le agenzie di rating decidano un ulteriore downgrading che priverebbe i nostri titoli di stato della caratteristica di essere “investment grade”, con ciò obbligando molte istituzioni finanziarie, sia italiane che estere, a vendere lo stock in loro possesso. Inoltre, come già avvenuto nei giorni scorsi a Londra, i nostri titoli potrebbero non venire più accettati come garanzia nelle operazioni di finanziamento delle nostre banche, che hanno già in portafoglio 400 miliardi di euro di titoli di stato. Cercare una difesa nel programma Omt della Banca centrale europea potrebbe essere difficile: tale programma richiede infatti una vigilanza dell’Europa. Questa procedura, prevista dall’Omt, non è stata ancora testata ed è piena di incognite. Richiede impegni che un governo dimissionario difficilmente potrebbe assumere. Ricordiamo che da qui a giugno (data di presumibile chiusura della crisi politica dopo nuove elezioni) ci sono circa 240 miliardi di aste di titoli di stato. Se il rendimento dei titoli aumentasse di 100 punti da qui ad allora avremmo un aggravio dei costi per il servizio del debito di circa 2,4 miliardi, come la seconda rata dell’Imu. A regime il costo sarebbe di più di 20 miliardi, vanificando più di metà delle manovre fatte dal 2011 per fronteggiare la crisi del debito.
DARE SEGNALI DI STABILITÀ
Bisogna dunque rapidamente dare segnali di stabilità per evitare questi scenari. Si tratta di confermare il quadro a politiche invariate -quindi nessuna cancellazione della seconda rata Imu e dell’aumento dell’Iva– da qui alla fine dell’anno, varare rapidamente una legge elettorale che sia in grado di aumentare di molto la probabilità di avere un esecutivo in grado di governare dopo il voto, e assicurare al nuovo governo la possibilità di varare un’ambiziosa legge di stabilità che tagli le tasse dove ce n’è più bisogno, riducendo la pressione fiscale insostenibile che oggi grava sul lavoro.
Titoli del debito pubblico in scadenza
fonte: Dipartimento del Tesoro – valori espressi in milioni di euro
*dati in milioni di euro
La Redazione de Lavoce.info
Angelo Baglioni
Massimo Baldini
Tito Boeri
Andrea Boitani
Massimo Bordignon
Agar Brugiavini
Daniele Checchi
Francesco Daveri
Daniela del Boca
Nerina Dirindin
Marzio Galeotti
Pietro Garibaldi
Francesco Giavazzi
Luigi Guiso
Tullio Jappelli
Daniela Marchesi
Tommaso Nannicini
Marco Onado
Fausto Panunzi
Michele Pellizzari
Nicola Persico
Giuseppe Pisauro
Michele Polo
Riccardo Puglisi
Carlo Scarpa
Fabiano Schivardi
Francesco Vella
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Andrea
oramai siamo in mano a puri irresponsabili. Avrebbero dovuto con il loro governo di scopo modificare la legge elettorale in primis e fare le manovre più urgenti per cercare di rilanciare almeno parzialmente lavoro e investimenti. Non hanno nessuna intenzione di farlo, vivono nel loro castello e mondo immaginario senza la più pallida idea di cosa sta succedendo. Il punto di non ritorno è comunque già stato superato, la domanda non è più se l’Italia fallirà ma quando. Una ristrutturazione del debito mi sembra inevitabile.
Piero
Se la minaccia è quella che fino ad oggi ci è stata propinata – se non riprendiamo la credibilità in Europa si finisce male e se per prendere credibilità si deve aumentare le tasse – gli italiani non ci stanno più. Si vada a votare fino a quando non si formerà una maggioranza politica, qualunque essa sia, basta con questo governo che ancora una volta ha ingannato tutti; è solo al servizio di un Europa che vogliono solo i tedeschi.
La condanna di Berlusconi non frega a nessuno, quello che conta sono i fatti, che Governo è se non riesce a trovare 2 miliardi per non aumentare l’IVA, penso che siamo gestiti da incompetenti, parliamo di 2 miliardi in tutta Italia, l’anno scorso abbiamo versato 50 mld in Europa.
Omt, altra bufala, mai nessuno attiverà tale strumento, solo la Spagna e’ riuscita ad incassare i soldi per ristrutturare le due banche senza Omt, perché l’Italia non lo ha fatto? Forse il premier spagnolo e’ più bravo del nostro?
La minaccia dei 20 miliardi in più, se questo è il prezzo da pagare per avere una guida migliore, va bene lo stesso vi sarà un debito più elevato di 20 mld.
Bruno Cipolla
“La condanna di Berlusconi non frega a nessuno”.
Mi scusi, ma a me e qualche milione di altri italiani frega assai, Berlusconi che sconta la pena come un normale cittadino sarebbe un forte segnale di cambiamento.
Piero
Anche io vorrei la condanna di qualche politico, ma questa non è una questione economica, se al contrario pensiamo che Berlusconi sia il male dell’Italia, comunque il suo periodo politico e’ già terminato: vedremo il futuro.
Edoardo
Gli italiani seri sono sbigottiti davanti a tanta irresponsabilita’ . E’ solamente assurdo che debba essere messa in discussione la democrazia confermata nel rispetto delle regole da qualche “eletto” che così facendo tradisce il voto e mandato ricevuto, che e’ quello di salvare la mostra Italia che vuol dire lavoro e giustizia sociale.
Enrico
Non capisco, cosa si intende per “stabilità”? Governi che non cadono? (beh a tal proposito le economie di certi Paesi dovrebbero essere le migliori al mondo infatti lì i governi non cadono…mai, si chiamano dittature).
In realtà questo governo, dal punto di vista dei risultati merita di cadere. Nessun cambio della legge elettorale, nessuna riforma strutturale per la competitività, slittamenti continui su faccende come IMU e IVA, ben di poco conto rispetto al disastro occupazionale che si sta creando, nessun progetto per il Paese.
Irresponsabile è la modalità con cui si porta alla fine questo governo: con uno strappo, una rottura anche istituzionale. Questo incide sulla reputazione finanziaria del Paese perchè denota una mancanza di linea comune, di progetto Paese, tutto può cambiare da un giorno all’altro.
I politicanti sono tornati, e si vede. Quanto mi manca Monti.
Enrico
Aggiungo una cosa: non vorrei che tutto questo portasse in qualche modo alla scelta di quello che a prima vista sarebbe il “male minore”. Già me li vedo a dire: “rischiare tutti questi miliardi per una persona? E diamogli questa agibilità politica e salviamo il Paese”. Et voilà.
gm
Mi chiedo e non sto scherzando se esiste la concreta possibilità – giuridica – che il popolo italiano chieda il risarcimento per i danni miliardari che il signor Berlusconi ha provocato alla collettività.
Francesco Pastore
C’è solo da condividere parola per parola!!!
andrea
Bisogna però spiegare perchè lo spread è importante.
Basterebbe dire: “BOT + alti = mutui + cari per le famiglie e prestiti molto + cari per le imprese”.
Se no nessuno capisce perchè di uno spread alle stelle bisogna avere paura e quell’altro continua a dire “Dello Spread ce ne freghiamo, abbattiamo l’IMU”.
Signori imprenditori, capite che se le obbligazioni dello stato sono al 5% allora le obbligazioni delle vostre imprese dovranno almeno essere all’8%.
E questo farà collassare il sistema.
ilmontanaro
Qualche economista di buona volontà potrebbe fare un enorme favore al Paese facendo un calcoletto di quanto c’è costato finora il pregiudicato di Arcore, solo strettamente in termini economici, senza considerare lo sputtanamento (è forte ma è la parola giusta) a livello internazionale? A cominciare dalle giornate perse da tutto il Parlamento (a proposito quanto costa al giorno?), per tutte le leggi fatte ed abrogate dalla Consulta o dai referendum, la Bicamerale, l’Alitalia, la Maddalena, l’Aquila, le Piscine, il Ponte, lo spread, tutte le indagini e processi più la frittata di ora? Ho scritto questo ripetutamente ai vari esponenti del PD, all’Unità, al Fatto quotidiano: non sembra interessante per nessuno. Qualcuno ci pensi, per favore.
AM
Condivido quanto scritto. Vorrei aggiungere qualche ulteriore considerazione. Non sono solo una parte del PDL, la Lega, il M5S e SEL a volere la caduta di questo governo. Certi comportamenti indicano che anche altri hanno lavorato contro, sia nella magistratura che nel PD. Si poteva infatti trovare qualche cavillo per rinviare la sentenza e in senato la commissione poteva chiedere un parere alla Consulta guadagnando un paio di mesi. La scelta di Berlusconi è stato certo sbagliata anche per il suo partito, ma la paura ha fatto 90. Perdendo l’incolumità parlamentare Berlusconi teme che qualche PM di provincia per apparire sulla stampa spicchi un mandato di custodia cautelare motivandolo con il pericolo di inquinamento delle prove.
marc giorgini
Mi sembra “geniale” suggerire di sospendere, o anche solo ritardare l’esecuzione di una pena al terzo grado di giudizio, perché chi la subisce, è uno squilibrato che ha in mano, o a libro paga, un terzo del parlamento.
Ivano Zatarra Terzo
Lei sta scherzando vero? Cavillo politico per rimandare una sentenza che riguarda reati non politici? Scherza oppure è il solito berlusconiano che crede ancora che Ruby sia la nipote disgraziata di qualche “faraone” decaduto. E non dovrebbe neppure ipotizzare l’esistenza di un Pm di provincia che vuole farsi pubblicità inventandosi prove contro un delinquente oramai acclarato.
AM
Prima di fare sarcasmo le consiglierei di leggere attentamente e con serietà il mio commento. Il cavillo non è una mia idea, era una possibilità che a torto o a ragione è stata scartata nella piena consapevolezza degli effetti rischiosi per la continuità del governo Letta. Non ho detto se hanno fatto male o bene, ma che non erano preoccupati per una eventuale caduta del governo Letta. Secondariamente io non ho ipotizzato nulla sui PM, è solo un riferimento a quanto scritto sul Corriere della Sera sulle paure di Berlusconi . Quanto alla vicenda Ruby, come italiano mi sono sentito in forte imbarazzo di fronte a colleghi stranieri. Ciò non toglie che ritengo che la condanna a 6 anni per il bunga bunga è stata spropositata.
Ivano Zatarra Terzo
Archiviata la forzata ingegnerizzazione delle leggi ad personam delle quali siamo tutti francamente un po’ stufi, non esistono cavilli politici per rimandare, immobilizzare, rallentare o eliminare questioni
che di politico non possiedono nulla. La continuità del Governo non può essere la subordinata delle necessità, esclusivamente particolari, del
singolo. E, almeno di non vivere sotto la palma di qualche “statarello bananas”, non c’è altro da aggiungere.
Per quanto riguarda il processo Ruby quello è quanto stabilisce la legge che non fa altro che
applicare quanto legiferato in sede parlamentare. Inutile rammentare che in un qualsiasi altro Stato, anche minimamente democratico, ci si sarebbe dimessi un microsecondo dopo l’aver constato che la ridicola storia della parentela egiziana della minorenne Ruby non poteva essere sostenuta senza perdere il senso della realtà. Come è ormai ridicola e
piuttosto disonesta e poco onorevole, la retorica di minimizzare la gravità di quanto è accaduto elencando fatti e decisioni che con quello
non c’entrano nulla. Si dovrebbe almeno avere la decenza di discutere del merito delle cose e non di scansarle additando altro.
AM
L’ultima parte del mio intervento è andata perduta. Il mio giudizio di condanna spropositata aveva senso in quanto messi a confronto i 7 anni per il bunga bunga con i 15 anni per l’omicidio di un vigile urbano milanese commesso da un rom serbo, in entrambi i casi le condanne emesse dal medesimo tribunale. Se l’omicida si fosse preso 30 anni, come previsto dal codice penale non avrei avuto nulla da ridire sui 7 anni. La legge deve essere uguale per tutti.
sante perticaro
Dallo stato di “avvitamento” si può uscire IDEANDO NUOVI PROGRAMMI, COLTIVANDO NUOVI PROGETTI: insomma, non avvitandosi sull’incancrenita situazione attuale. Anche ridisegnando la spesa pubblica, allentando la spirale legislativa costruita negli anni del boom. E soprattutto dicendo agli Enti Locali di costruire qualcosa: non razionalizzando il nulla, vessando i cittadini. Ci sarebbe molto da fare, ma con la debolezza politica e intellettiva che riempie le nostre Aule parlamentari… @santeper
sante perticaro
L’inventiva innovativa, manca.
Piero
Non comprendo il vantaggio personale di Berlusconi nella caldura del governo, tanto oramai è scontata la decadenza, penso anche l’arresto, quindi si sta cercando di dare l’informazione sbagliata, la verità va ricercata invece sul mandato parlamentare dato dal Pdl al governo, ridurre le tasse le spese stimolare l’economia e ridurre i costi della politica, togliere il finanziamento si partiti, nulla si è fatto, solo provvedimenti che ad un’attenta lettura non servono a niente, si è gestita solo l’emergenza, quando si doveva sforare il 3% Saccomanni ha minacciato le dimissioni; subito al voto che governi il centro sinistra con Renzi, così vediamo se questa forza politica riformatrice può salvare l’Italia.
Ho letto recentemente il libro di Lorenzo ?Bini Smaghi, sono preoccupato, l’autore conferma il mio pensiero, per l’Europa l’Italia e un problema e troppo grande per fallire e quindi è stata di fatto commissariate, a questo punto non vedo via d’uscita, con il rigore vi sarà un suicidio certo, si vuole farlo solo con un governo che non si ribella a questa volontà politica tedesca, non penso che possiamo essere difesi da Napolitano o Letta, forse il movimento dei 5stelle può dare uno scossone all’Europa?
Enrico
In Europa, volenti o nolenti, ci siamo. L’unità monetaria (speriamo poi quella politica dato che quella economica già c’è, come evidenzia la crisi) non è altro che il punto di arrivo naturale dell’unità geografica: i Paesi Europei sono il primo sbocco economico naturale. Non sono d’accordo sul fatto che sia necessario “difendersi” dall’Europa. Anche il commissariamento: necessariamente negativo? Non mi sembra che la nostra politica abbia fatto meglio, ci ha portato dritti-dritti in questa situazione.
Un’ultima osservazione: non lamentiamoci se la Germania ci vede come “spendaccioni”, hanno semplicemente ragione, infatti abbiamo un debito pubblico inarrestabile, qualità della spesa pubblica bassissima, adesso poi piangiamo che ci vogliono imporre di tenere i conti in ordine (che loro hanno applicato con successo a se stessi)…..cose molto simili, nel proprio piccolo venivano dette anche in Italia tempo fa comparando nord e sud, con un certo successo mi pare.
Piero
Non è una difesa dall’Europa ma dalla politica europeista dettata dalla Germania, solo l’unione politica può imporre sacrifici ai popoli ma non un semplice contratto come e quello che oggi è stato costruito per l’Europa.
E facile dire che gli italiani sono “spendaccioni”, anche questa e una falsa affermazione, con il risparmio privato l’indebitamento degli italiani era inferiore alla Germania prima dell’euro, il debito pubblico e un’altra cosa, ricordiamoci che il Giappone ha un debito pubblico di oltre il 200% e nessuno pensa di dire che i giapponesi sono spendaccioni.
Sull’inefficienza della pubblica amministrazione italiana siamo tutti d’accordo, ma non siamo d’accordo che per renderla più efficiente occorre “uccidere” tutto il tessuto economico italiano fondato dalle pmi con la politica del rigore imposta dalla Merkel per il loro spirito europeo.
Nord e sud Italia, giusto il confronto, sono stati fatti trasferimenti per tenere l’unità dell’Italia, al contrario quanti trasferimenti sono stati fatti dai paesi nordici ai paesi meridionali per l’unità europea? Zero
Anastasiya Kudrina
Non dobbiamo difenderci dall’Europa ma non possiamo neanche permetterci di fallire così. Per diventare meno spendaccioni ci servirebbe mettere artificialmente un limite alle speculazioni sui nostri titoli di Stato, cioè mettere un limite allo spread perché lo spread in sostanza è il maggior rendimento richiesto per maggiore rischio associato al Paese, ma è un dato che è basato anche sulle aspettative e non solo sui fatti certi. Quindi se la Germania ci chiama spendaccioni allora perché sono i primi ad investire nei nostri titoli? Se siamo uniti perché non ci diamo una mano l’un l’altro? O ci ricordiamo che siamo uniti solo quando ci conviene? Per ricominciare a crescere bisogna investire in ricerca e sviluppo, in imprenditorialità italiana. E per farlo servono i soldi, molti soldi. Se noi continuiamo solo a indebitarci per pagare sempre più ingenti interessi sui debiti non so quando ci riprenderemo.
FuoriLaMafiaDalloStato
La situazione sarebbe disastrosa, ma non è che adesso ce la caviamo bene. Seppur ci possa essere una parvenza di stabilità del governo, quest’ultimo non è stato in grado di fare nulla di buono. Ha abolito l’IMU, ha aumentato l’IVA, introdurrà la Service tax.
Marcello
Condivido la valutazione della Redazione! Non ci resta che sperare che le persone che abbiamo nominato in Parlamento sentano il dovere di ragionare con la propria testa e di non farsi manovrare come burattini dai vari capi-partito per fini personali e strategie cervellotiche. Vedo molta sottovalutazione delle conseguenze economiche e anche sociali di un nostro eventuale fallimento sul piano debitorio, ma sopratutto del fallimento della capacità di amministrarci e governare. Davvero così tanta gente pensa di non avere nulla da perdere in una situazione di caos? O qualcuno spera che per rimediare al caos ci si rassegni a dare il potere a qualche uomo forte dai metodi spicci? Auguri
Enrico
O qualcuno spera che per rimediare al caos ci si rassegni a dare il potere a qualche uomo forte dai metodi spicci?
Spero di no,ma sicuramente qualcuno gioca al “tanto peggio, tanto meglio”.
Un po’ di sana dietrologia all’italiana: una situazione di bisogno, soprattutto occupazionale, se mantenuta a livelli accettabili può creare nuovi bacini elettorali senza modifcare sensibilmente l’ordine pubblico, soprattutto vista da Roma.
Cepian Masa
Scherzare con il fuoco? L’incendio, da tempo annunciato, è già alto e rabbioso,
Mobilitiamo i pompieri e prepariamo gli estintori, ma ricordiamo il monito metastasiano:
Mai dal furor del vento
Un grande incendio è vinto:
Spesso ti sembra estinto
Quando si fa maggior.
Purtroppo anche i ‘sansone’ con i capelli finti producono disastri.
Sandro
A volte, per ricominciare a recuperare, occorre toccare il fondo. Un default finanziario in piena regola, con stipendi e pensioni bloccate, perdita di potere acquisitivo, un commissariamento UE ancora più pesante dell’attuale, paralisi di alcuni servizi; aumenti delle imposte, licenziamenti di massa nella P.A., ecc. Uno shock di tali proporzioni, forse, potrebbe finalmente far rinsavire l’elettorato italiano dal suo torpore dovuto all’indifferenza, al disgusto o a una moralità troppo leggera. Se:
– cadesse il governo;
– andassimo in default
– Napolitano avesse la dignità di non riproporre una personalità gradita all’UE ma lasciasse la decisione agli elettori
…magari sarebbe la volta buona che mandiamo definitivamente a casa tutti questi che ci governano da 20 anni, o almeno quel 60-70% che infestano Parlamento e Governo.
Scritto da un giovane trentenne, con ‘tutta la vita davanti’, preoccupato per il suo futuro e ovviamente irragionevole per la tenera eta’ (in Italia si diventa maggiorenni a 45 anni, ma questo non importa a nessuno: la vecchiaia rende saggi. Poi però abbiamo il sistema politico più gerontocratico e al tempo stesso più ridicolo del mondo).
Enrico
Purtroppo non mi resta che essere d’accordo.
Lo stato in cui versava l’Italia (noi) quando è subentrato Monti non è stato percepito, avrebbero dovuto lasciare senza bonifico i pensionati e gli statali per uno/due mesi.
Invece ad oggi (quanto è passato? 1 annoi? 2 ?) sembra che non sia successo nulla, che fossero solo giochi di palazzo.
Enrico
Grazie per la risposta.
Vorrei precisare che nel mio commento uso termini come “italiani” non per indicare i cittadini, ma lo Stato italiano (evidentemente votato dai cittadini) e la gestione della Cosa Pubblica.
Secondo me non è corretto contare il risparmio privato insieme al debito pubblico, anche se nella gestione Tremonti si era tentato di far passare questa linea; infatti questo nasconderebbe la mala gestione dei soldi pubblici: le famiglie italiane sono da sempre piuttosto efficienti nella gestione del bilancio famigliare (i livelli di indebitamento privato e il risparmio lo confermano), mentre a livello Statale è un disastro.
Non posso accettare l’idea che si sprechino i soldi nello Stato (come dice lei, siamo d’accordo) e poi che si mettano nel conto i sacrifici dei singoli cittadini per dire “vedete, siamo bravi, abbiamo un basso livello di indebitamento”, è come se io spendessi tutto il mio stipendio in 3 giorni e poi sostenessi di gestire bene il denaro perchè ho uno zio che è un grande risparmiatore.
Ultima cosa (sempre opinione personale e senza voler fare polemica): le misure che si dovranno adottare (e prima o poi si dovranno adottare) dobbiamo farlo per noi, per migliorare il nostro Paese, non perchè ce lo chiede l’Europa. Sembriamo dei bambini che vogliono continuare a giocare quando ci sono i compiti da fare (questa è l’impressione che diamo all’estero)