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Il Punto

Le province non sono state affatto abolite. E i risparmi del disegno di legge approvato (con fiducia) dal Senato non supereranno i 150 milioni. La fretta di esibire trofei (e di evitare nuovi interventi della Consulta sul blocco delle elezioni provinciali) prevale su riordino vero. Rischio di moltiplicazione di città metropolitane: sono già 15.
Che succede quando si liberalizzano i contratti a tempo determinato, come nel decreto del Governo? Utile, per rispondere, l’esperienza della Spagna, dove molti cittadini sono in questa situazione: una vita lavorativa con più contratti temporanei più brevi, meno giorni di lavoro all’anno, salari annui e orari più bassi.
Con la crisi ucraina, in Italia sono tornati ad aleggiare i fantasmi della chiusura dei rubinetti del gas russo. In realtà oggi siamo meno dipendenti da quelle fonti. Vediamo perché in un nuovo articolo e in un Dossier.
Bruxelles ha riscritto il piano dei trasporti europei. Riducendolo, perché ci sono meno soldi del previsto ma lasciando che la maggior parte dei fondi vadano alle linee ferroviarie, in declino da almeno 20 anni. L’Italia ha ricercato cofinanziamenti senza alcuna analisi di traffico, mercato e redditività, assecondando le spinte campanilistiche dei diversi territori.
Siamo al settantesimo posto nella classifica della libertà economica in 152 paesi. Ci penalizzano -tra i vari indicatori- il peso delle tasse, le regole bancarie, la struttura del mercato del lavoro. Gli stessi elementi che frenano i cinesi. Solo che loro stanno migliorando, noi -negli ultimi anni- sempre peggio.

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Tanti contratti, poco lavoro

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Quanto dipendiamo dal gas russo?

  1. Mario Rossi

    Gli esuberi della pubblica amministrazione non sono 85000, semmai per iniziare 850000! Non abbiamo ancora capito che il tempo delle mele è finito, il tempo della fuga dall’ufficio del venerdì di Fantozziana memoria non ha più riscontri e per il semplice fatto che se coloro che investono guadagnano, permettono anche agli altri che invece pensano solo alla partita della domenica di campare, ma quando la ciccia cala è ovvio che chi ha va avanti e alla faccia della solidarietà. Questa è una semplice regola di vita, mors tua vita mea, che non può essere cambiata e allora ecco che chi non produce non può più mangiare, chi non offre un prodotto necessario o si converte o fa la fame. Io dico che questo è giusto perchè è nella natura delle cose. Tutte le specie viventi operano una selezione, chi è forte sopravvive chi è debole sparisce e così dobbiamo ragionare anche noi, se il sistema è produttivo può anche permettersi la solidarietà, ma se il sistema non è produttivo chi è fuori dalla produttività deve sparire. Dura lex sed lex!

    • Ragioniere Fantozzi

      L’invidia è una brutta cosa. A proposito del ragioniere Fantozzi, egli era da tutti considerato uno sfigato, ma adesso in tempo di crisi tutti vorrebbero avere il suo posto di lavoro pagato poco ma sicuro.

  2. Dott. Bruno Bruno

    Nel passaggio alla città metropolitana, i consiglieri provinciali e i membri di giunta che decadranno a fine giugno dovranno anche decadere dalle centinaia di
    poltrone che occupano nei Cda delle partecipate delle vecchie province.

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