Favorire l’occupazione femminile è senz’altro una necessità in Italia. Ma anche la riforma del mercato del lavoro del governo Monti non contiene misure adeguate. L’eliminazione degli assegni familiari, sostituiti da due crediti d’imposta, potrebbe avere effetti positivi sull’offerta di lavoro e sulla redistribuzione, senza aggravi per le casse dello Stato. L’Earning Income Tax Credit è più efficace nel promuovere l’occupazione delle donne, mentre il Working Tax Credit è uno strumento migliore per contrastare la povertà. Bonus per le famiglie con due percettori di reddito.

 

La riforma del mercato del lavoro varata dal governo Monti ha introdotto alcuni importanti cambiamenti in materia di licenziamenti, ammortizzatori sociali e cassa integrazione guadagni. Tuttavia, poco spazio è stato dedicato alle donne e nessuna norma si può identificare come rivolta direttamente a loro, con l’eccezione delle dimissioni in bianco, malgrado sia chiara l’esigenza di dare un impulso all’occupazione femminile.

I CREDITI D’IMPOSTA EITC E WTC

In un nostro recente lavoro abbiamo analizzato gli effetti di una riforma dei benefici sociali per coppie sposate che prevede l’eliminazione degli assegni familiari per i nuclei con lavoratori dipendenti e parasubordinati e la contestuale introduzione di due crediti d’imposta disegnati sulla base dell’Earning Income Tax Credit (Eitc) e delWorking Tax Credit (Wtc), introdotti rispettivamente negli Usa e nel Regno Unito all’inizio degli anni Settanta. (1)
Le nostre analisi ipotizzano che i due crediti d’imposta siano finanziati attraverso le risorse ottenute dall’abolizione degli assegni familiari. Ciò garantirebbe una riforma a gettito nullo, capace di stimolare il mercato del lavoro senza gravare sulle risorse scarse dello Stato. Dato che gli assegni familiari sono crescenti con la dimensione del nucleo, i parametri della nostra riforma sono stati calibrati in modo tale che le risorse risparmiate dall’abolizione degli assegni familiari vengano utilizzate solo per finanziare il credito di imposta Eitc o Wtc all’interno della stessa tipologia familiare. (2)
Come documentato in letteratura, la struttura dei due crediti d’imposta Eitc e Wtc tende a incentivare principalmente la partecipazione al mercato del lavoro dei single e del primo percettore di reddito delle coppie sposate (tipicamente l’uomo). Poiché il credito d’imposta dipende dal reddito lordo familiare, nel caso delle coppie sposate si possono generare effetti perversi sull’offerta di lavoro del secondo percettore di reddito (generalmente la moglie). Il suo ingresso nel mercato del lavoro genererebbe infatti un aumento del reddito lordo familiare provocando la perdita del credito d’imposta. Per contrastare tali effetti, alcuni paesi come Belgio, Finlandia, Ungheria, Paesi Bassi e Svezia hanno introdotto crediti d’imposta basati sul reddito lordo individuale. Lo schema non è tuttavia esente da critiche sul versante redistributivo perché il credito potrebbe essere erogato a individui a basso reddito che vivono in famiglie benestanti.

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IL CONTENUTO DELLA RIFORMA

Per conciliare l’obiettivo di incentivare l’offerta di lavoro e al tempo stesso preservare l’obiettivo di natura redistributiva, la nostra riforma assume che il credito d’imposta dipenda dal reddito lordo familiare e introduce un beneficio addizionale per le famiglie con due percettori di reddito. L’obiettivo è di stimolare l’offerta di lavoro delle donne sposate con figli e basso livello d’istruzione, la cui temporanea uscita dal mercato del lavoro contestuale alla nascita di un figlio spesso si traduce in un abbandono definitivo.
Le figure 1 e 2 mostrano un esempio degli schemi Eitc e Wtc ipotizzando un bonus per le famiglie con due percettori di reddito pari al 75 per cento del credito assegnato alle famiglie con un solo percettore di reddito.

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STIME DEGLI EFFETTI DELLA RIFORMA DEI BENEFICI SOCIALI

Nel nostro lavoro abbiamo stimato gli effetti d’incentivo all’offerta di lavoro e redistributivi generati dell’introduzione di un credito d’imposta basato su Eitc o Wtc.
Gli effetti sull’offerta di lavoro sono misurati dalla probabilità di partecipazione e dal numero di ore lavorate dei coniugi, mentre gli effetti redistributivi sono misurati dalla variazione relativa del reddito familiare disponibile (Dhi), da un indice di diffusione della povertà (Hcr), e da un indice d’intensità della povertà (Pgr). (3)
La tabella 1 mostra che la probabilità di partecipare al mercato del lavoro da parte delle donne aumenta dell’1,71 per cento nel caso dell’Eitc e dello 0,70 per cento per il Wtc. Per gli uomini gli effetti sono prossimi allo zero.

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La tabella 2 mostra che le ore di lavoro si riducono dello 0,13 per cento per gli uomini e aumentano dell’1,18 per cento per le donne nel caso dello schema Eitc, mentre si riducono dello 0,12 per cento per gli uomini e aumentano dello 0,79 per cento per le donne nel caso dello schema Wtc.

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In entrambi gli schemi, l’offerta di lavoro aumenta con la dimensione del nucleo e diminuisce con il reddito familiare disponibile. Gli effetti dei due crediti d’imposta sulle ore lavorate sono maggiori per le famiglie neiprimi tre decili della distribuzione del reddito (10,53 per cento per l’Eitc e 8,12 per cento per il Wtc), confermando la natura redistributiva delle riforme proposte.
La tabella 3 evidenzia gli effetti redistributivi dell’Eitc e del Wtc. La media del reddito disponibile familiare aumenta dello 0,23 per cento in entrambi i crediti d’imposta. Gli effetti dell’Eitc sulla povertà sono invece meno chiari: da una parte l’Hcr diminuisce del 6,12 per cento ma il Pgr aumenta del 2,28 per cento. Ciò significa che diminuisce il numero di famiglie povere, ma peggiora lo standard di vita di coloro che rimangono sotto la soglia di povertà. Questo risultato indesiderato è determinato dal fatto che le famiglie molto povere riceverebbero un beneficio inferiore a quello che attualmente percepiscono attraverso gli assegni familiari. Nel Wtc, l’Hcr e il Pgr diminuiscono rispettivamente del 9,28 per cento e del 3,90 per cento. Il Wtc ha quindi degli effetti redistributivi migliori rispetto all’Eitc.

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Da tali risultati possiamo concludere che la riforma dei benefici sociali proposta potrebbe generare effetti positivi sia in termini di offerta di lavoro che in termini redistributivi. Lo schema Eitc è più efficace del Wtc nel promuovere l’occupazione femminile, mentre il Wtc è più efficace dell’Eitc nel contrastare la povertà. La misura in cui un obiettivo prevale sull’altro dipende in maniera cruciale dall’entità del bonus previsto per le famiglie con due percettori di reddito.
(1)
 G. De Luca, C. Rossetti, D. Vuri, “In-Work Benefits for Married Couples: An Ex-Ante Evaluation of EITC and WTC Policies in Italy”, 2012, IZA dp6739.
(2) I meccanismi di funzionamento dei crediti d’imposta Eitc e Wtc sono molto simili: l’ammontare del credito è una funzione del reddito lordo familiare e l’eleggibilità al beneficio è subordinata allo status di occupato del ricevente. Lo schema tipico dell’Eitc prevede tre fasi: nella prima il credito aumenta linearmente all’aumentare del reddito, nella seconda fase il credito rimane costante a un certo valore massimo, e nella terza fase, quando il reddito cresce oltre una certa soglia, il credito decresce linearmente fino ad annullarsi. Invece nel caso del Wtc, l’eleggibilità al beneficio è condizionata a un numero minimo di ore di lavoro (16 ore la settimana), non esiste una fase iniziale di incremento del credito, ed è previsto un bonus di produttività per chi lavora almeno 30 ore la settimana.
(3) L’Hcr – head count ratio – è la frazione di famiglie con reddito disponibile sotto la linea di povertà. Il Pgr –poverty gap ratio – è la distanza media tra la linea di povertà e il reddito familiare disponibile rapportata alla linea di povertà, dove la media è calcolata rispetto a tutte le famiglie e contando le famiglie non povere come aventi una distanza pari a zero.

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