Ognuno di noi, nel suo lavoro di docente universitario, ha contatti con giovani nella loro fase di formazione. A questi cerchiamo di trasmettere non solo le nostre conoscenze economiche, ma anche un impegno civile. Per questo abbiamo chiesto a Marina Orlandi, moglie di Marco Biagi, l’autorizzazione a pubblicare questo messaggio da lei inviato agli organizzatori della manifestazione in ricordo della strage di Capaci.

Cari ragazzi,

sono la moglie di Marco Biagi, il professore di Bologna ucciso dalle Brigate Rosse poco più di un anno fa.

Gli organizzatori di questa manifestazione mi hanno chiesto di trasmettervi un messaggio.  Ho riflettuto un poco, poi ho deciso di riferirvi alcune considerazioni che mio marito faceva spesso ai nostri figli, due ragazzi come voi, che oggi hanno 14 e 20 anni.  Marco diceva che nonostante la loro giovane età dovevano sentirsi parte attiva e integrante della società e che avevano già grosse responsabilità all’interno di essa.  Diceva loro di essere, preparandosi a diventare uomini giusti, ragazzi giusti.  Diceva di ricercare sempre la verità e la giustizia, senza avere paura di risultare impopolari mettendosi dalla parte dei più deboli e isolando i violenti. 

I terroristi hanno colpito la nostra famiglia con una crudeltà inaccettabile, ma non sono riusciti a toglierci la forza di vivere, nella speranza di una società migliore, che dobbiamo costruire assieme. 

Mestre, maggio 2003.

 

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