Anche in vacanza si pu?riflettere sul futuro dell’Unione europea, che sembra aver bisogno del protagonismo attivo e paziente dei suoi cittadini come dei suoi Stati per continuare a essere catalizzatore del progresso economico e sociale e divenire un soggetto politico autorevole sullo scenario mondiale. Oppure si pu?capire meglio perch?nel calcio italiano ?scoppiato lo “scandalo per eccellenza”, leggendo un ritratto impietoso del sistema negli ultimi ventiquattro anni. Due letture estive proposte da Pierangelo Donatello Martinelli e Stefano Tasselli.

La pazienza attiva dell’Europa, di Pierangelo Donatello Martinelli

Dati essenziali

Tommaso Padoa-Schioppa, Europa una pazienza attiva. Malinconia e riscatto del Vecchio Continente, Rizzoli osservatorio, Rcs Libri, Milano, 2006, prima edizione, pp. 182, euro 16,5

L’autore

Tommaso Padoa Schioppa è il ministro dell’Economia e delle finanze del Governo italiano. In precedenza ha ricoperto numerosi incarichi presso prestigiose istituzioni nazionali ed europee, fra cui: la Banca centrale europea, in qualità di membro del Comitato esecutivo, la Commissione europea, come direttore generale della direzione Affari economici e finanziari, la Consob, di cui è stato presidente, e la Banca d’Italia, di cui è stato vice-direttore generale.

L’opera

I primi capitoli muovono dalle ragioni profonde che presiedono al disincanto che l’opinione pubblica sembra nutrire nei confronti delle istituzioni europee: un disincanto che popola i sentimenti di malinconia e presiede al sorgere di quell’”umor nero” che l’autore ritiene essere la chiave interpretativa delle recenti crisi di legittimazione dell’Unione europea. La principale causa della disillusione è rintracciata nel difetto di leadership politica degli Stati europei e nella particolare congiuntura economica e sociale in cui l’Europa ha accelerato i movimenti di integrazione e allargamento, che si traducono in modalità istituzionali poco efficienti di condivisione delle strategie. Il terzo capitolo “Verità e favole” è dedicato alla confutazione dei falsi miti che costituiscono il primo corollario della disillusione e che sono sinteticamente ascrivibili al rapporto fra crescita e stabilità (in campo economico), democrazia e identità (in campo politico e sociale), ingressi e confini (per quanto concerne l’allargamento). Il passo successivo è la disanima critica dei possibili modelli istituzionali e politici di integrazione europea al fine di delineare quale siano i presupposti e le conseguenze di un processo di ulteriore approfondimento dell’Unione politica fra gli stati europei. Infine “Piccola grande Italia” indaga il ruolo storico, attuale e potenziale, che il nostro paese ha giocato e potrà giocare nei processi di condivisione delle strategie e dei traguardi dell’Unione: l’assunto principale è la convinzione che l’Italia possa divenire l’ago della bilancia dei processi negoziali in grado di rendere l’Unione europea un soggetto politico federale forte: l’unica strategia, secondo l’autore, foriera di opportunità economiche e sociali di sviluppo per il nostro paese.

Orizzonti critici

Le vivide impressioni sullo stato attuale dell’integrazione e sulle prospettive evolutive del disegno istituzionale comunitario traggono fondamento dalle numerose esperienze professionali che hanno visto l’autore protagonista di una fetta rilevante di storia recente dell’Unione europea. La struttura dei contenuti per categorie successive di approfondimento permettono di comprendere i nessi fra presupposti sociali e risvolti politico-istituzionali a livello statale ed europeo: secondo l’autore il sentimento da privilegiare e diffondere per il rafforzamento del Vecchio Continente è proprio quella “pazienza attiva” che dà titolo all’opera. Gli Stati dovrebbero recuperare quel ruolo attivo di sostegno ai processi di integrazione e di confronto sistematico sulle logiche possibili di Unione: la tendenza attuale a considerare l’Unione europea il soggetto politico “altro” a cui delegare l’impopolarità di misure “difficili”, ma opportune, di politica economica comporta il rischio implicito di un disimpegno verso l’integrazione che può indebolire le stesse istituzioni comunitarie. L’Unione europea ha bisogno del protagonismo attivo e paziente dei suoi cittadini come dei suoi Stati per continuare a essere catalizzatore del progresso economico e sociale e assurgere a soggetto politico autorevole sullo scenario mondiale.

Guida alla lettura

Il libro è il frutto della rielaborazione sistematica di vari contributi dell’autore, pubblicati di recente su diverse fonti divulgative, fra cui: “Non mentire sul no francese”, apparso su “Il Mulino” (num. 4/2005); “Modelli di Europa: inventario minimo” apparso su Aspenia (num. 30/2005); “L’Europa della malinconia”, prolusione tenuta durante l’inaugurazione dell’anno accademico 2005/2006 dell’Università Bocconi e pubblicata su “il Mulino” (num. 1/2006); altri articoli sono apparsi sul “Corriere della Sera”. Gli allegati al termine del libro si pongono come prima chiave descrittiva (Appendice 1 sul lessico europeo) e interpretativa (Appendice 2 con alcune proposte di politica europea elaborate dall’Istituto affari internazionali) degli argomenti approfonditi lungo il filo conduttore della “pazienza attiva” per il riscatto del Vecchio Continente.

Link utili

Portale dell’Unione europea
http://europa.eu/

Parlamento europeo
http://www.europarl.europa.eu/

Commissione europea
http://ec.europa.eu/

Consiglio dell’Unione europea
http://www.consilium.europa.eu

Banca centrale europea
http://www.ecb.eu

Indagine sul calcio, di Stefano Tasselli

Dati essenziali

Oliviero Beha, Andrea Di Caro, Indagine sul calcio, Bur 2006, 631 pagine, 12 euro.

Gli autori

Oliviero Beha, per molti anni inviato de La Repubblica, è autore e conduttore di trasmissioni radiofoniche e televisive, saggi, romanzi
Andrea Di Caro, conduttore radiofonico e televisivo, scrive per Il Mattino e Limes

L’opera

Nell’arco di tempo racchiuso tra le due ultime vittorie italiane ai Mondiali di calcio, i ventiquattro anni dal 1982 al 2006, i due autori tracciano un impietoso ritratto cronologico del calcio italiano, “un gioco appassionante trasformato in un intrigo industriale”, dove contano solo i soldi e il potere che questo sport può generare.
Il libro si compone di capitoletti tra loro organici, che portano i titoli dei quadrienni compresi tra le varie edizioni dei Mondiali: 1982-1986, 1986-1990 e così via, fino al 2006. Vi vengono riassunti e discussi i principali eventi che hanno interessato il calcio italiano. Si passa così dai sospetti, subito sopiti, sulla partita contro il Camerun del Mundial spagnolo, al binomio Juventus–Roma della metà anni Ottanta, ai successi del Napoli di Maradona, fino alla monotona litania, degli anni Novanta e Duemila, scandita dalla diarchia Juve–Milan, interrotta, proprio a cavallo del Giubileo, dai successi delle squadre romane. È un calcio ormai dominato dagli introiti dei diritti televisivi, dove il divario tra grandi e piccole squadre diventa incolmabile.

Orizzonti critici

Il racconto di Beha e Di Caro si fa apprezzare per il suo ritmo veloce e coinvolgente: scorrono gli anni, cambiano solo parzialmente gli attori, e rimane immutabile il palcoscenico etico su cui si proiettano gli eventi. Ne emerge un mondo dominato dall’assoluta assenza di trasparenza, feudo incontrastato di pochi potenti, terreno minato per quei pochi che, per scelta o per caso, si oppongono al sistema. Si capiscono così alla perfezione quel substrato comportamentale e quella prassi che hanno portato, quest’anno, a Calciopoli, lo scandalo per eccellenza del calcio. Quest’ultimo evento si colloca infatti in una posizione apicale nel climax tracciato dagli autori, poiché è definibile, per dirla alla Totò, come la “pentola scoperchiata”, il punto in cui il sistema va di fronte allo scandalo e al giudizio.
Il sistema, però, ha resistito: lo confermano le pene morbide comminate, lo conferma l’incalzare della nuova stagione italiana ed europea, come se nulla, o quasi, fosse successo.
Probabilmente, le condizioni per un radicale cambiamento non ci sono. Ma è un peccato, se confrontiamo gli eventi di oggi con la passata intransigenza della giustizia sportiva, che in questo paese, la prima cosa che si perde, sia sempre la memoria.

Guida alla lettura

La lettura è agevole e di facile comprensione anche per chi non sia esperto di calcio. La natura cronologica del racconto gli conferisce una natura modulare, con possibilità di concentrare l’attenzione solo su determinati eventi.

Link utili

Siti della Federazione italiana e della Lega calcio:
http://www.figc.it/
http://www.lega-calcio.it/

Siti delle federazioni internazionali:
http://it.uefa.com/index.html
http://www.fifa.com/en/index.html

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