Ringraziamo Giuliano Cazzola per i suoi commenti e per le spiegazioni circa i termini e le giustificazione della sua proposta, che abbiamo valutato assieme alle altre. Trattandosi di proposta piuttosto complessa le avvertenze circa le nostre stime sono particolarmente importanti in questo caso. In ogni caso secondo le nostre simulazioni la proposta Cazzola (BBC) ha un profilo temporale simile a quello della proposta Boeri-Brugiavini con spostamente graduale delle età (BB2) e porta da qui al 2020 a risparmi leggermente inferiori (per circa 500 milioni) a quest’ultima.
| Risparmi cumulati, anno 2020 |
| |
|
| Riforma |
Risparmio cumulato (milioni di euro) |
| BB1 |
10.274 |
| BB2 |
11.731 |
| D |
1.467 |
| Q |
8.979 |
| BBC |
11.150 |

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Tito Boeri è professore di economia presso l'Università Bocconi di Milano e Senior Visiting Professor alla London School of Economics. È stato senior economist all’Ocse, consulente del Fmi, della Banca Mondiale, della Ue, dell’Ilo oltre che del governo italiano. Dal marzo 2015 al febbraio 2019 ha ricoperto la carica di Presidente dell'Inps. È Consigliere Scientifico della Fondazione Rodolfo Debenedetti. È stato editorialista del Sole24ore, de La Stampa e de La Repubblica e ha collaborato con quotidiani esteri quali il Financial Times e Le Monde. È tra i fondatori del sito di informazione economica www.lavoce.info e del sito federato in lingua inglese www.voxeu.org.
Professoressa di Economia Politica presso l'Università Cà Foscari di Venezia ha conseguito una laurea in Scienze Statistiche alla Sapienza di Roma, un Master in Econometria e un Ph.D. in Economia alla London School of Economics. È stata docente alla City University Business School di Londra e visiting scholar presso la Northwestern University negli USA. Nella sua ricerca si occupa principalmente di scelte di risparmio delle famiglie, di pensioni e di stato sociale. Redattrice de lavoce.info.
Antonio ORNELLO
Chiunque saprebbe massimizzare i risparmi previdenziali nei modi da voi proposti. Viene maggiormente penalizzato chi ha contribuito per più di 35 anni e, però, deve restare per motivi anagrafici, magari obbligato – per legge – a fare il pendolare a proprie spese. A questi lavoratori, le vostre tabelle mostrano addirittura di diminuire il trattamento pensionistico, contrariamente alla logica ed ai princìpi costituzionali, secondo i quali, a maggiore permanenza al lavoro dovrebbe accompagnarsi miglior pensionamento. La pensione è negata a chi ha 39 anni di contributi – se ne ha 57 anagrafici – ed è invece concessa ai 58enni, anche se con 4 anni di lavoro in meno. La proposta Cazzola, almeno, recupererebbe a favore di chi rimane, nei 3 anni dai 59 ai 62, una parte dell’importo sottratto. Le proposte sbagliate sono proprio vostre.
Sergio Collepardo
Non so perchè ma sono sempre le vacche magre ad essere munte, mentre le vacche grasse continuano a prendere peso!