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L’EVASORE FINALE

Alcune delle ragazze ingaggiate da Tarantini per incontrare Berlusconi hanno dichiarato ai giornali di essere state compensate a fronte di ben precise prestazioni di lavoro (circostanza che, però, Tarantini nega).
Barbara Montereale dichiara di avere ricevuto un “gettone di presenza” di 1000 euro per la sua prestazione come “ragazza immagine” e sempre 1000 euro è quello che dichiara di avere ricevuto Patrizia D’Addario per un’analoga prestazione: «Era notte, quindi sono andata in albergo e Giam­paolo mi ha detto che mi avrebbe dato soltanto mille euro perché non ero rimasta». La tariffa sembrerebbe quindi essere differenziata giorno/notte. “la ragazza che dovrà restare a letto, se è una escort, … sicuramente …viene pagata”, ci ricorda ancora, nella sua videointervista a Repubblica, Barbara Montereale.
Quale rilevanza fiscale hanno nel nostro ordinamento queste tipologie di compensi (se) ricevuti a fronte di prestazione di servizi?
Se “le ragazze” hanno partita Iva, avrebbero dovuto rilasciare regolare fattura e addebitare all’acquirente l’Iva del 20%. Dovrebbero poi dichiarare in Irpef il reddito percepito.
Se invece il provento fosse stato corrisposto a fronte di prestazioni occasionali (o anche di attività illecite come la prostituzione) l’Iva non sarebbe dovuta, ma il reddito andrebbe comunque dichiarato nella categoria dei “redditi diversi” ai fini dell’Irpef. L’Irpef è quindi sempre dovuta, come è giusto che sia: in definitiva i 1000 euro presi in un giorno sono pari a quanto prende, all’incirca, in un mese, una larga parte dei lavoratori dipendenti per i quali l’Irpef è direttamente trattenuta dal datore di lavoro.
 Si può dunque prevedere uno sviluppo dell’affaire anche sul fronte fiscale. La Guardia di Finanza, che sta indagando sulla vicenda, appurerà non solo se questi corrispettivi siano stati effettivamente erogati, ma anche se, in relazione ad essi, siano stati assolti gli obblighi tributari previsti o non siamo invece di fronte all’ennesimo caso di evasione fiscale.
 Anche questi sono problemi, di non poco conto, di moralità pubblica.

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27 commenti

  1. Vittoria

    Io penso che non bisogna parlare di evasione fiscale in generale quando il primo ad andare contro se stesso è proprio il premier, è una contraddizione. E’ vero, non si può combattere l’evasione fiscale solo parlandone, ma bisogna agire. Secondo me, il governo ci sta prendendo solo in giro, non vedo nessuna azione, nessun tipo di mossa per poter ovviare a questo problema perché se le casse dello Stato sono sempre più vuote, al posto di ingaggiare ragazze per prestazioni di giorno o di notte, occasionali o non, il premier non si siede a tavolino e cerca di fare il suo lavoro (magari onestamente)?

  2. Francesco Arduini

    Grazie di aver sollevato questo aspetto non di poco conto in termini di moralità pubblica. Purtroppo sarò disilluso ma quando il nostro premier trionfa alle elezioni perchè toglie elenchi clienti e fornitori, inneggia all’uso del contante e i cittadini con redditi risibili sfrecciano alla volta di Forte dei Marmi, d’estate, e Cortina, d’inverno, a bordo di auto lussuose e SUV questo problema diventa di secondo piano nel nostro Bel Paese!

  3. aurora pazzaglia

    Con una azienda sulle spalle, mi sento cosi’ cretina a pagare le tasse ogni anno, di fronte a queste cose e’ demoralizzante essere onesti. Mi viene da ridere a pensare al premier che rilascia ricevuta fiscale per la prestazione ricevuta. Credo sia sempre piu’ vero. Una risata ci seppellira’!

  4. giacomo ghidelli

    Perfettamente d’accordo sul tema. Ma mi devo essere perso qualche puntata. C’è qualcuno che sia in grado di spiegarmi perchè le prostitute che stazionano sotto il mio palazzo sono chiamate "prostitute" (quando va bene), mentre quelle che stazionano dentro i palazzi di mr. b. sono chiamate "escort"? Ringrazio in anticipo per la collaborazione.

  5. raffaello lupi

    La tassazione dei redditi da prostituzione è il classico argomento su cui i mezzi di informazione, specie ad agosto, quando non succede nulla, alimentano le solite spiegazioni moralistiche dell’evasione fiscale, che sentiamo da decenni. In realtà le tasse si pagano quando qualcuno te le chiede, cioè il fisco o organizzazioni aziendali, e nella situazione di falegnami o elettricisti tutti si comporterebbero nello stesso modo. Da qui a dire "tutti colpevoli" (in modo reale o virtuale) quindi "nessuno colpevole" il passo è brevissimo. La concezione moralistica dell’evasione porta paradossalmente ad assolvere l’evasione. Ed è paradossalmente la più gradita da chi nasconde la propria capacità economica (e la più nociva per la capacità economica dichiarata: per la serie "le colpe di ciò che è nascosto ricadono sul dichiarato", vedi se vuoi il mio Evasione fiscale, paradiso e inferno". Al di là di questo, serve inseguire le prostitute se non prendiamo neppure i salumieri, che sono davanti agli occhi di tutti. Certo, nella GDF ci starebbe bene un nucleo antievasione dedito alla prostituzione…e qui mi fermo perchè altrimenti sconfineremmo in un film boccaccesco anni settanta.

  6. Silvestro De Falco

    Non mi risulta che i redditi da attività illecite, come la prostituzione, siano soggetti a tassazione. Diverso è il discorso per la ragazza immagine, visto che quello è un lavoro a tutti gli effetti. Ad ogni modo il dire che quest’ultima ha guadagnato in una sera quello che guadagna in un mese un impiegato per enfatizzare una sproporzione non mi sembra corretto. Infatti, se volessi calcolare il valore attuale netto dei redditi futuri della ragazza immagine e confrontarlo con quello dell’impiegato dovrei applicare un tasso di sconto molto più alto per la prima, per incorporare tutti i rischi relativi alla sua professione (quante gig ha a quel livello in un anno? Quanto tempo può durare la sua carriera ecc).

  7. Youssef

    Con l’appeal gossiparo della vicenda, probabilmente, in tutta Italia si sarebbero chisti il problema, non più di 1 su 1000. Per ora sono tutte solo ipotesi di reato, ma sicuramente i magistrati si dovranno esprimere (con una sentenza), prima o poi, direi che a quel punto sarebbe molto interessante mettere in luce ancora di più questo aspetto e sentire diversi pareri, a partire dal premier ed i suoi "fedeli" di governo come il mancato nobel dell’economia il Sig. Brunetta, ma anche il Sig. Tremonti ed il Sig. Sacconi.

  8. hominibus

    E’ ridicolo che si debba pagare l’Iva, in se per se, e questa é una battaglia che deve essere presa in carico da voi, teste lucide del sistema fiscale. L’Iva deve sparire perché é incostituzionale e motivo di evasione ed elusione, oltre di frastorno da parte di chi si allerta per essa, anziché per la questione morale di fondo. Il cavaliere, alla fine, é il frutto indecente di una società male educata.

  9. Massimiliano

    Complimenti! Finalmente un giornalista che fa il suo dovere e non trascende nel sadismo del gossip. Sono giorni che mi chiedo chi sarà così arguto da sollevare la questione morale sul tema della fiscalità vera piaga del sistema italiano che ha ricadute fortissime sulla giustizia sociale e sulle politiche di sostegno ai redditi. Personalmente di quante e quali donne abbia il Presidente del Consiglio, della sua abilità di conquistarle o necessità di pagarle, della strada che sceglie per il raggiungimento del proprio piacere personale e privato non sono assolutamente interessato. Ma l’evasione fiscale è una questione che, se accertata, mi solleva molti dubbi sulla qualità e sulla professionalità e sulle priorità di chi ci governa. Perché è un argomento che invade la sfera privata di tutti noi, di chi tutti i giorni con il proprio lavoro e la propria contribuzione fiscale fa il prioprio dovere di cittadino onesto, ma si sente sempre più solo.

  10. Antonio Perricone

    E sulla circolazione di tutto questo contante, come la mettiamo? Come fanno i vari intermediari ed utilizzatori finali a generare il cash per gli anticipi e le buste di ricompensa finale?

  11. martino

    "Non mi risulta che i redditi da attività illecite, come la prostituzione, siano soggetti a tassazione." Peccato la c.d. prostituzione non sia affatto un illecito penale (né amminstrativo, né civile). Dunque che la si tassi, alla grande. Anzi si legalizzi tutto. Ma proprio tutto. Meno penale, meno spese. Più introiti. Il moralismo è un esercizio che non compete allo Stato contemporaneo.

  12. Luciano

    Se stiamo parlando della stessa persona che ha gonfiato il valore dei film per creare fondi neri, pagato giocatori di calcio a valori fasulli e mi fermo qua…ma no scusate dimenticavo: in quei casi lui era all’oscuro di tutto, sono stati impiegati cattivi e troppo zelanti!

  13. ROSSANO

    Obbligando a pagare con mezzi di pagamento elettronici o con assegni ristoranti, affitti, acquisti di oggetti di lusso ecc.ecc… l’evasione fiscale diventerebbe molto facile da stanare e molto difficile da attuare. Non c’è nessuna volontà né a sinistra né a destra per risolvere questa piaga che ha dei risvolti sociali ormai intollerabili, non è possibile che ogni tre contribuenti uno dichiari meno di 10.000,00 euro; è insopportabilee ingiusto che ci siano cittadini che girano in Suv, vanno in ferie un mese in Sardegna, cenano al ristorante tre sere a settimana e dichiarano fiscalmente una cifra inferiore della loro personale bolletta del gas.

  14. palinuro

    Il debito pubblico giungerà entro fine anno alla cifra di 2.000 miliardi di euro. Grazie anche al contributo dei benefits che (pro-quota) anch’io sono costretto ad elargire a Mr. B. e a tutta la corte di ruffiani – inclusi i mancati premi Nobel – che anch’io (pro-quota) contribuisco a mantenere. Che almeno facciano godere pure il Fisco.

  15. Massimo GIANNINI

    L’evasione fiscale delle escorts o prostitute spero sia veramente l’ultimo problema di cui occuparsi in questo affare. Non vedo perchè si dovrebbero tassare mille euro cash e non un regalo di equivalente valore o anche il solo rimborso spese (hotel, viaggio, etc.). Se tutto viene confermato i reati e le conseguenze in capo al premier saranno ben più gravi di un evasione fiscale. D’altra parte lo stesso Berlusconi su un suo disegno di legge sulla prostituzione ebbe a dire che bisognava punire anche l’utilizzatore finale e personalmente non vedo differenza tra la professione esercitata in strada o in casa propria o peggio in residenza di stato. Il problema in Italia non é tanto e solo l’evasione quanto l’elusione, appunto del problema.

  16. Bruno Stucchi

    In Italia la prostituzione non e’ illegale. lo e’ lo sfruttamento.

  17. karletto

    Al di là dell’interessante problema fiscale sollevato dagli autori, mi preme sottolineare che i ruffiani che procurano carne fresca per il geriatrico cavaliere non sono certamente i ruffiani peggiori nell’ampia corte del sovrano, nè tantomeno quelli socialmente più pericolosi. I primi si limitano, infatti, ad intermediare puttane (uso, per amore della lingua italiana, questo termine in luogo di "escort") per la gioia del "potente", mentre i secondi, inclusi i giganti della cultura (o mancati premi nobel che dir si voglia) e gli avvocatucoli del sire, deteriorano e ottundono di proposito la moralità collettiva creando nel Paese l’errata percezione di cosa è lecito e cosa non lo è. Questa sistematica alterazione viene da loro attuata, naturalmente, ricorrendo ampiamente ai mezzi (questi davvero potenti) di comunicazione di massa di proprietà del loro padrone e signore.

  18. AMSICORA

    Premesso che l’evasione non è altro che la reazione dei cittadini all’invasione fiscale dello Stato (si vorrebbe perfino che i finanzieri ci frugassero tra le mutande!) e che il principale evasore fiscale è, paradossalmente, la stessa Agenzia delle entrate, che ha un debito di circa 35 miliardi nei confronti dei contribuenti, vorrei ribadire, a beneficio dei tanti "talebani fiscali", che, secondo gli ultimi dati del Ministero dell’Economia e finanze, un lavoratore autonomo dichiara il doppio della media, ovvero 36 mila euro. Non so se questo dato possa servire a smontare almeno un po’ il mito dell’evasione fiscale di imprenditori e professionisti, però mi pare utile ricordarlo.

  19. Giovanni Milone

    Rispondo a Rossano: un obbligo di pagamento in forma elettronica per importi superiori ad una certa cifra fu in effetti introdotto dall’ultimo governo Prodi (vedi qui: http://it.wikipedia.org/wiki/Decreto_Bersani_(2007)#Pagamento_con_carta_di_credito), per essere poi prontamento abrogato dalla successiva maggioranza di centro destra. Quindi non è vero che disinteresse e mancanza di azione in merito sono bipartisan…

  20. Jonkind

    La prostituzione non è da considerarsi illecita, bensì prestazione non rilevante ai fini economici, quindi non tassabile. Io dico che dovrebbe rimanere così, un po’ come fare il regalo di compleanno ai nipotini. Ci manca solo cominciare a regolamentare questa cosa quando dobbiamo ancora combattere l’evasione fiscale vera e propria. Nell’escort gate il discorso torna: se è prostituzione non va pagata, se è attività di ragazza immagine si. O puttanieri o evasori. Quindi

  21. Mattia

    Da ignorante del diritto, riporto il mio ricordo di una notizia non troppo remota. Una donna è stata indagata, e credo condannata in prima istanza, per evasione fiscale circa redditi che lei dichiarò derivanti dal suo lavoro di prostituta. Nel tempo avrebbe infatti ottenuto proventi dell’ordine di qualche centinaia di migliaia di euro, con cui avrebbe comprato immobili. In seguito è stata invece prosciolta, perché lo sfruttamento della prostituzione è reato. Che c’entra? Semplice! Lo stato tassandola, e quindi acquisendo parte del reddito, avrebbe commesso il reato di sfruttamento della prostituzione.

  22. Riccardo

    Volevo semplicemente segnalare che, a norma dell’art.14 L. 537/93, comma 4: "Nelle categorie di reddito di cui all’articolo 6, comma 1, del testo unico delle imposte sui redditi, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, devono intendersi ricompresi, se in esse classificabili, i proventi derivanti da fatti, atti o attività qualificabili come illecito civile, penale o amministrativo se non già sottoposti a sequestro o confisca penale. I relativi redditi sono determinati secondo le disposizioni riguardanti ciascuna categoria." Riguardo la collocazione esatta nella dichiarazione, l’art. 36, comma 34-bis, D.L. 4 luglio 2006, n. 223 specifica che debbano essere considerati, se non classificabili altrimenti, redditi diversi, quindi quadro RL di UNICO o quadro D del 730. Saluti a tutti

  23. Francesco

    E come si fa a provare l’avvenuto pagamento? Comunque sono d’accordo, è un problema di moralità e più diffuso di quel che appare.

  24. Fabio Di Memmo

    Non dubito che la faccenda possa avere risvolti fiscali e che ci possano essere altri altri tipi di illecito. Ci stupiremmo se nel nostro paese non fosse possibile accusarci di tutto e del suo contrario. Ricordandoci che non siamo negli USA, ma nella nostra amata Italia, non sarebbe più opportuno occuparsi di cose un po’ più serie e macroscopiche come i principi e la morale pubblica (vi prego di non confonderla con il moralismo)? Una condotta immorale del premier può/deve essere di dominio pubblico? Questo paese condivide una scala di valori tali da costituire i pilastri della morale comune? Quando la condotta di un personalità pubblica sono contrari alla morale e/o addirittura illeciti questi devono essere noti all’opinione pubblica? Sono certo domande impegnative, ma quello che mi preoccupa è che se il premier si intrattiene con le escort noi ci intratteniamo a discuterne perdendo di vista che: La crisi economica avanza inesorabile più di quanto i media dicano e il governo intraprende azioni modeste con impatti sociali non trascurabili. Che la scelte delle candidate/elette passano prima per palazzo Grazioli. Da questo punto di vista la presunta evasione fiscale è risibile.

  25. BOLLI PASQUALE

    Perché ci dobbiamo chiedere se l’utilizzatore finale Berlusconi ha pagato o non ha pagato la prestazione sessuale e se il suo comportamento ha evidenziato un fenomeno di evasione fiscale? Se ci poniamo questa domanda vuol dire che vogliamo ignorare che i politici italiani nel legiferare in materia fiscale e non, non pensano a se stessi ma agli altri, cioè, a tutti gli altri italiani meno, però, proprio a se stesso.Un politico deve bandire i paradisi fiscali per gli altri ma non per se stesso. Un politico deve condannare gli abusi edilizii per gli altri ma non per se stesso.Un politico deve essere severo sulle norme che disciplinano i rapporti di lavoro per gli altri ma non per se stesso. Gli italiani, insomma devono convincersi che il rispetto di ogni tipo di norma legislativa non è per chi legifera ma per gli altri. I nostri politici,effettivamente, in questo campo sono veramente altruisti!

  26. Domenico Spingardi

    Ribadisco il fatto che si sta parlando come sempre di un sistema fiscale squilibrato. Se un lavoratore dipendente si vede trattenere alla fonte le quote fiscali da lui dovute, non è così per qualsiasi altro lavoratore autonomo. Da questo squilibrio nasce il "caso italiano". Continuo a sorprendermi che nessuna forza politica, specie di centro-sinistra, abbia mai minimamente sollevato il problema (a parte i radicali in un referendum poi giudicato incostituzianale). Se la Lega Nord ha come fondamenta del suo successo politico un’"idea", quella del federalismo, che come sempre pesa e peserà nelle tasche dei lavoratori dipendenti, perché allo stesso modo un partito come il PD non pone come punto cruciale una riforma fiscale modello USA. Se Obama chiede ai ricchi di sostenere la spesa sanitaria per le fasce più povere, attirandosi le ire dei benpensanti americani, cosa dovremo dire noi lavoratori dipendenti italiani che dal dopoguerra sosteniamo lo stato sociale e gli sfizi dei più agiati? Continuo a ripetere che se non parliamo di questo continueremo a "pettinare le bambole".

  27. ducdonat

    Per amore di precisione, secondo la Cass (4927/86) ed altra giurisprud. di merito i corrispettivi (regali?) derivanti dall’attività di prostituzione costituiscono una forma di risarcimento e non vanno considerati reddito da lavoro. La loro non è una provenienza da illecito civile poiché questo potrebbe riguardare eventualmente un terzo che dalla situazione abbia a trarre un profitto economico. Si tratta di una forma di risarcimento del danno sui generis a causa della lesione dell’integrità della dignità di chi subisce l’affronto (diciamo) della vendita di sè; analogamente a come potrebbe essere qualificata la vendita a scopo di lucro di organi propri della persona. Da questa la prostituzione, che si differenzia solo per le modalità d’esercizio in quanto non circoscritta a possibilità d’azione limitate ma continuative, non sarebbe direttamente produttiva di reddito tassabile (CTP MIlano 2005). In molti casi la conclusione non la condividerei e tasserei ex art. 67 TUIR come reddito diverso derivante da assunzione di obblighi di fare, non fare, permettere. In fondo si tratta di capire se c’è scopo di lucro o bisogno….

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