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UNA SMENTITA DELLA REGIONE CALABRIA E LA REPLICA DEGLI AUTORI

E’ completamente destituita di fondamento e già smentita nei giorni scorsi, quando è stata diffusa dal signor Pippo Callipo candidato alla presidenza della Regione che parlava addirittura di "premi", con il comunicato che segue:
CATANZARO, 17 FEB – “Callipo ha preso un abbaglio. Non c’è alcuna delibera della giunta, né quella citata né altre, che elargisce premi ai direttori generali della aziende sanitarie e ospedaliere”. Lo ha detto Pantaleone Sergi, portavoce del presidente della Regione Calabria Agazio Loiero. “Si tratta, quindi – ha aggiunto Sergi – di una polemica chiaramente strumentale per reiterare accuse contro la Giunta e i dipendenti regionali da parte di chi appare a corto di argomenti propositivi”.
“C’è invece – ha detto ancora Sergi – una delibera che fissa criteri generali e astratti, come impone la legge, per valutare l’attività e i risultati dei direttori generali, per verificare, insomma, se hanno raggiunto gli obiettivi assegnati o non li hanno raggiunti. Tutto qua”.
“Nella pubblica amministrazione, che è altra cosa rispetto al governo di un’azienda privata (sebbene lo stesso Callipo, in verità, ha distribuito premi ai propri dipendenti per i risultati positivi conseguiti dalla sua azienda), la legge – ha concluso Sergi – impone di effettuare valutazioni in base a griglie prestabilite. E, ripeto per evitare equivoci, nessun direttore generale ha avuto assegnato alcun premio, tanto meno con delibera di giunta”.
Nessun premio, dunque, e nessun aumento. Ma una smaccata provocazione elettorale.

Pantaleone Sergi – Portavoce del Presidente della Regione Calabria

 

Il testo della newsletter e de "Il Punto" in home page rappresenta una sintesi giornalistica degli articoli pubblicati, i cui argomenti sono ovviamente meglio precisati nel testo integrale. Qui di seguito gli autori replicano alla smentita del Portavoce del Presidente della Regione Calabria.

Ringraziamo il portavoce del Presidente Loiero per la segnalazione. Ma sinceramente non capiamo che cosa la smentita smentisca. Preghiamo il dottor Sergi di leggere con maggior attenzione il nostro articolo. Nell’articolo diciamo che il 28 gennaio 2010 la giunta calabrese ha riconosciuto un incremento fino al 20 per cento dello stipendio dei direttori generali delle aziende sanitarie, condizionato al raggiungimento di determinati obiettivi. E’ esattamente quello che è scritto nella delibera riportata in calce all’articolo. Certo che è previsto dal contratto di lavoro dei dirigenti generali delle ASL che parte della loro remunerazione possa dipendere dal raggiungimento degli obiettivi prefissati; è quello che si fa in tutte le Regioni. Solo che generalmente questi obiettivi sono ben specificati nelle delibere regionali; sono viceversa molto vaghi nella delibera della Regione Calabra, il che induce a qualche dubbio sulla capacità della giunta di verificare ex post, sulla base delle relazioni che i dirigenti generali devono presentare, l’effettivo raggiungimento degli obiettivi assegnati. Per sua informazione e per informazione dei lettori, alleghiamo a titolo di esempio una recente delibera della Regione Piemonte e una della Regione Sardegna, con allegata specificazione degli obiettivi per i dirigenti delle Asl. Un confronto con quello della Regione Calabria dovrebbe essere sufficiente a chiarire il nostro punto.Detto ciò, resta il punto politico di aver voluto riconoscere lo spazio per una retribuzione di risultato ai Dirigenti Sanitari, in una situazione che, come documentiamo nell’articolo, di buoni risultati sia sul piano finanziario che di qualità dei servizi offerti ai cittadini ne offre ben pochi. Come minimo, questi obiettivi avrebbero dovuto essere definiti in modo assai più stringente, e il Ministero dell’Economia avrebbe dovuto controllare che così fossero. Questo è il punto del nostro articolo.

Massimo Bordignon e Gilberto Turati

UN’ALTRA PRECISAZIONE DELLA REGIONE CALABRIA

Ho smentito e smentisco quanto da voi scritto, e cioè che "la Regione Calabria – testuale – ha aumentato del 20 per cento gli stipendi dei direttori generali delle sue aziende sanitarie" e spero che questa volta sia chiaro quel che affermo. Con la delibera da voi citata del 28 gennaio 2010 la giunta calabrese non ha riconosciuto alcun incremento fino al 20 per cento dello stipendio dei direttori generali delle aziende sanitarie come da voi ancora sostenuto, bensì ha fissato criteri generali e astratti, così come vuole la legge, prevedendo premialità per chi avrà raggiunto obiettivi prefissati. Tutto qua. Niente aumenti generalizzati, come si potrebbe intendere leggendo il testo della vostra newsletter e de "Il Punto" in home page. Anzi niente aumenti.
Prendo atto, tuttavia, delle vostre informazioni su quanto è stato fatto in altre Regioni e mi premurerò di far avere ai responsabili anche le vostre valutazioni critiche (che immagino siano il frutto di una comparazione della delibera della giunta calabrese, che non vedo però sul vostro sito, con quella di altre regioni e non di informazioni giornalistiche) e i vostri suggerimenti, che in quanto tali possono anche essere opinabili.
Vorrei approfittare della vostra ospitalità per alcune spiegazioni aggiuntive. E’ vero che la Sanità calabrese ha mille guai. Sono la conseguenza di gestioni fallimentari a cui la Giunta guidata da Agazio Loiero ha messo mano cercando, con difficoltà, di porre riparo. Intanto con la quantificazione di un debito enorme che per l’80 per cento è stato prodotto dalla giunta di centrodestra che ha governato la Calabria dal 2000 al 2005 (sono cifre accertate dall’advisor Kpmg inviato dal governo Berlusconi) e poi concordando con il governo un Piano di rientro ovviamente rigoroso, che non permette spese inutili. Nello stesso tempo ci si è preoccupati di migliorare la qualità dell’assistenza investendo sia fondi per centinaia di milioni che il Governo centrale ha tenuto bloccati per anni, sia con un programma straordinario che prevede la chiusura di dieci piccoli e inutili ospedali, spesso “strumenti di morte” più che di salute, e la contemporanea costruzione di 4 nuovi presidi moderni nelle strutture e nelle tecnologie (queste ultime migliorate anche negli altri nosocomi). E’ in atto, insomma, un grande sforzo di miglioramento della rete assistenziale in tutta la regione che prevede, tra l’altro, la costruzione di numerose “Case della Salute” con fondi europei già disponibili. Ci vorrà ancora del tempo ma l’obiettivo prioritario è quello di assicurare Livelli essenziali di assistenza a tutti i calabresi. Ci sono le risorse e ci sono le professionalità per farlo. Questo è il punto. Se in questo sforzo di miglioramento, come è auspicabile, ci saranno direttori generali delle aziende sanitarie e ospedaliere, capaci, in grado di raggiungere gli obiettivi prefissati, è doveroso, non solo perché lo prevede la legge, che siano adeguatamente trattati anche dal punto di vista economico. O no?
Grazie per l’attenzione.

Pantaleone Sergi – Portavoce del Presidente della Regione Calabria

 

Ringraziamo nuovamente il dott. Sergi per le sue precisazioni. Come già osservato, il punto e la newsletter, a cura della redazione, rappresentano una semplificazione giornalistica dei contenuti di un pezzo e come tale possono essere talvolta imprecise. Per quello che ci concerne come autori, ci limitiamo a due sole osservazioni. Primo, non abbiamo dubbi che i problemi della sanità calabra vengano da lontano e che gestirla sia molto difficile. Ma sinceramente nei dati che abbiamo raccolto e che abbiamo riportato nell’articolo, tutta questa evidenza di miglioramenti durante la gestione Loeiro non l’abbiamo trovata. Secondo, si possono sicuramente pagare di più le persone che si impegnano di più, a partire dai direttori generali delle aziende sanitarie e ospedaliere. Il problema è che per premiare qualcuno perché ha fatto qualcosa, bisogna prima definire che cosa deve fare. Nella delibera della regione Calabria (già pubblicata nel nostro articolo originario), a differenza di quello che normalmente succede nelle altre regioni (come dimostrato dal campione di delibere accluse alla nostra precedente risposta), di una chiara definizione degli obiettivi assegnati ai direttori generali non c’è traccia.
Cordialmente

Massimo Bordignon e Gilberto Turati

 

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  1. Gian Paolo Clemente

    Concordo sulle proposte presentate nell’articolo e, in parte, su alcuni dubbi di applicabilità delle stesse sollevati nei commenti. Sicuramente l’aspetto che più dispiace, come cittadino ed elettore, è la risposta della regione Calabria che, soffermandosi unicamente sul punto e sulla newsletter e non sul testo dell’articolo stesso (dove non si parla di aumenti generalizzati), vede articoli di questo tipo (supportati da dati), quasi unicamente come "provocazioni elettorali" e frutto di "informazioni giornalistiche". Auspico che il Dott. Sergi, oltre a premurarsi di far avere le valutazioni critiche e i suggerimenti ai responsibili, si preoccupi anche di sollecitare gli stessi responsabili affinchè tali suggerimenti non siano giudicati opinabili prima ancora di averli analizzati e comparati.

  2. pidario

    Quello che più mi fa sorridere è il fatto che non ho ancora riscontrato realtà dove ci siano state penalizzazioni per obiettivi non raggiunti da parte sia dei DG delle Asl che dei vari dirigenti. Non ha alcun senso un solo sistema premiale ma necessitiamo, credo, soprattutto di un sistema responsabile che inchiodi i soggetti alle loro responsabilità. Solo allora sarà giusto e legittimo parlare anche di sistema premiale per i migliori. Ma qualcuno si rende almeno conto di quanto alte siano le retribuzioni dei Direttori generali delle Asl?

  3. Francesco Burco

    Fedarlismo fiscale come unica soluzione al dilagare della spesa pubblica assistenziale improduttiva corruttrice. Anche se il prezzo da pagare in termini sociali, in una prima fase, sarà alto.

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