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LA RISPOSTA AI COMMENTI

Per prima cosa vi ringrazio per i commenti ricevuti. A tal proposito colgo l’occasione per fare alcune precisazioni, sperando che possano chiarire dubbi e rispondere alle vostre domande:

– L’articolo si è occupato esclusivamente delle attività relative a veicoli passeggeri in Europa, pertanto non si contesta la veridicità di altre pubblicazioni che fanno invece riferimento a risultati di bilancio. Cito testualmente la fonte: (Morgan Stanley – January 2011 – “ FIAT, What’s going on in Italy?”): ”European losses of up to E1bn p.a. threaten to undermine Fiat’s ambitious business plan if not addressed soon”. Questo però non esclude che l’azienda possa comunque generare utili; ad esempio lo stesso comparto, in Brasile, ha risultati che sono più che sufficienti a compensare le perdite in Europa e a generare profitto.

– La focalizzazione dell’articolo non considera la molteplicità delle attività del gruppo: non solo veicoli passeggeri, ma anche veicoli commerciali leggeri, veicoli commerciali e ricambi, per citarne alcune. Gli impianti Italiani presi in considerazione sono quindi il 25% del totale: 5 impianti, su un totale di 20 stabilimenti presenti nel nostro Paese (in gran parte controllati da Fiat). 

– Le proiezioni sulle vendite dei SUV considerano anche il prezzo dei carburanti. L’auto però non soddisfa solo il bisogno di mobilità, ma fa riferimento ad una sfera molto più ampia di desideri: un SUV quindi comunica aspetti della personalità e dello status sociale del proprietario, oltre che infondere, ad esempio, un maggiore senso di sicurezza alla guida. Il confronto tra veicoli spesso viene fatto dal consumatore sulla base di elementi non solo razionali ma anche emozionali, col prevalere spesso di questi ultimi. L’emozionalità non va intesa come assenza di logica, ma semplicemente come una diversa scala di valutazione dell’offerta. È un fenomeno che trova riscontro in diversi ambiti merceologici. Inoltre, osservando il contenuto di attuali campagne di comunicazione di alcuni prodotti della categoria, si notano riferimenti alla capacità dei veicoli di contenere le emissioni: interpreto il fatto (opinione personale) come il tentativo di smitizzare i SUV come stereotipo del veicolo inefficiente ed inquinante: la competizione si giocherà anche sulla capacità di creare veicoli di questa categoria in grado di limitare i consumi.

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LAVORI SOCIALMENTE UMILI

  1. luigi saccavini

    Preciso e puntuale, il commento. Restano i numeri, che sono duri come macigni. In vent’anni si è costruito un gap fra capacità produttiva e domanda di veicoli, misurabile in 1,5milioni di pezzi. Il piano Fiat ha occhio sull’Italia e vi investe, a quel che si afferma. Il respiro è oggettivamente aziendale e i risultati non negativi ma insufficienti rispetto alle potenzialità che il settore può esprimere in Italia, per maestranze, competenze, indotto, ricerca e quanto altro necessario. Il Ministero dell’Industria sembra disinteressato alla questione e il paese perde occasioni di lavoro, di riequilibrio nei conti, di sviluppo nel Pil. Fiat o altri, italiani o stranieri, qui dobbiamo far investire e tornare a crescere, combattendo con un mercato automotive gravato da sovracapacità produttiva: una strada in salita, ma credo che valga la pena approfondirla e percorrerla.

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