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La radio va alla guerra contro i regimi autoritari*

I media – tradizionali o nuovi – possono giocare un ruolo chiave nel coordinare la resistenza contro un regime autoritario. A dimostrarlo sono le trasmissioni di Radio Londra durante la seconda guerra mondiale. Minore invece l’effetto della propaganda.

Social media contro i regimi autoritari?

I nuovi media sono spesso percepiti come strumenti utili a minare i regimi autoritari, poiché potenzialmente meno soggetti al condizionamento politico rispetto a quelli tradizionali. Tuttavia, i regimi autocratici possono rispondere alla presenza e alla potenziale minaccia di vecchi e nuovi media censurandoli o trasformandoli in strumenti di sorveglianza. Quindi, l’effetto dei media sui movimenti di opposizione alle autocrazie è determinato dall’interazione tra la domanda di rovesciamento di tali regimi da parte dei cittadini e la risposta endogena dei regimi autocratici (per esempio attraverso la loro contro-propaganda). Tali interazioni possono assumere particolare rilevanza quando sono in gioco vite umane, come accade durante guerre o occupazioni militari straniere.

In uno studio recente, analizziamo questi temi indagando l’effetto che Radio Londra, il programma italiano della Bbc, ha avuto sulla resistenza civile e partigiana durante un passaggio critico della storia italiana: l’ultima fase della seconda guerra mondiale (1943-1945). Nell’analisi teniamo conto anche della risposta endogena dei nazi-fascisti, studiando l’effetto della radio ufficiale del regime fascista (Eiar, l’Ente italiano per le audizioni radiofoniche).

La radio della Bbc nella seconda guerra mondiale

Durante la seconda guerra mondiale, la Bbc era attivamente coinvolta nell’incoraggiare l’opposizione all’occupazione tedesca in tutta Europa. A questo fine, ha adottato una duplice strategia. In primo luogo, si è rivolta a individui e organizzazioni che erano già inclini a intraprendere un’opposizione attiva contro il regime nazi-fascista. In secondo luogo, ha fornito informazioni e ha fatto propaganda contro il regime rivolgendosi a tutta la popolazione.

Sebbene sia difficile avere una stima precisa del numero di persone che in Italia ascoltavano e si fidavano della Bbc a quel tempo, studi storici suggeriscono che Radio Londra abbia goduto di un livello relativamente alto di credibilità e di un ampio seguito fra gli italiani (Holt e Van de Velde 1960, Briggs 1970, Papa 1978, Piccialuti-Caprioli 1979).

Usando il software Voice of America coverage analysis program (Voacap) abbiamo simulato la qualità del segnale radio della Bbc in ogni comune italiano per ogni mese-anno dall’inizio dell’occupazione nazi-fascista nel Centro-Nord (ottobre 1943) fino alla resa dei tedeschi (maggio 1945). A differenza di altre radio localizzate nel territorio italiano, la Bbc trasmetteva dal Regno Unito verso l’Italia (e verso tutta l’Europa continentale) sfruttando la propagazione ionosferica delle onde ad alta frequenza. Il segnale radio della Bbc era così in grado di raggiungere destinazioni lontane, come esemplificato in figura 1.

Figura 1

La propagazione ionosferica dei segnali radio ad alta frequenza è però condizionata dall’attività delle macchie solari. Questa caratteristica ci consente di stimare l’impatto di Radio Londra sulla Resistenza sfruttando la variazione della qualità del segnale della Bbc all’interno di un dato comune conseguente a cambiamenti nelle macchie solari da un mese all’altro.

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La figura 2 illustra la variazione della qualità del segnale della Bbc tra l’aprile del 1945 e l’aprile del 1944, per ogni singolo comune.

Figura 2 – Variazioni all’interno dei comuni del segnale della Bbc, aprile 1945-aprile 1944

Nota: i colori più scuri indicano un maggior incremento nella qualità del segnale della Bbc

Resistenza civile e partigiana contro i nazi-fascisti

I documenti storici non forniscono una misura diretta dell’intensità della Resistenza nei comuni italiani basata su informazioni dettagliate circa la data di ogni suo singolo episodio. Di conseguenza, per poter studiare l’effetto di Radio Londra sulla Resistenza, usiamo una proxy indiretta data dal numero di episodi di violenza perpetrati dai nazi-fascisti in risposta alla resistenza partigiana o civile. I dati sono forniti dall’Atlante dei massacri nazi-fascisti (un censimento completo delle violenze commesse dai nazi-fascisti in Italia).

Le nostre stime suggeriscono che un 10 per cento di incremento nella qualità del segnale della Bbc si è tradotto in un aumento, rispetto alla media mensile, del numero di episodi di violenza dei nazi-fascisti connessi alla resistenza partigiana e civile di circa 2,5 volte.

Questo effetto molto forte può essere spiegato dalla natura stessa delle trasmissioni di Radio Londra. Quest’ultima, oltre a fare propaganda contro il regime nazi-fascista, trasmetteva anche messaggi in codice ai partigiani (per esempio “la gallina ha fatto un uovo”) che contenevano informazioni tattiche e logistiche sulle tempistiche e la localizzazione degli aviolanci, sui bombardamenti da parte delle forze aeree alleate e sui movimenti delle truppe di terra nazi-fasciste e alleate. Un cambiamento nella qualità del segnale della Bbc poteva quindi essere decisivo nel far giungere o meno queste informazioni alle brigate partigiane e nel permettere o le attività di resistenza.

Coordinamento o mobilitazione?

Altri risultati confermano l’ipotesi che Radio Londra abbia favorito le attività partigiane svolgendo principalmente un’azione di coordinamento fra le stesse. In primo luogo, l’attività della resistenza in un dato mese è influenzata dalla qualità del segnale radio in quel mese, ma non da quella dei mesi precedenti. La mancanza di un effetto persistente nel tempo di Radio Londra suggerisce che essa abbia agito positivamente sulla Resistenza attraverso il coordinamento delle attività dei gruppi partigiani piuttosto che attraverso un meccanismo di persuasione o di mobilitazione della popolazione. Questa interpretazione è confermata dalla mancanza di effetti significativi sulla Resistenza dovuti a variazioni della qualità del segnale di altre radio operandi in quel periodo, come la radio fascista Eiar o la radio delle forze alleate che trasmetteva dalle città liberate del Sud Italia. Queste radio, anch’esse impegnate in una “guerra delle onde” parallela a quella combattuta sul terreno, erano infatti focalizzate quasi esclusivamente sulla propaganda, rispettivamente pro e contro il regime. Oltretutto, abbiamo riscontrato che l’effetto di Radio Londra è stato più forte durante i bombardamenti delle forze alleate. Ciò dimostra ancora una volta la complementarietà tra le trasmissioni della Bbc e lo sforzo militare delle forze alleate. Questo dimostra ancora una volta l’esistenza di complementarità tra le trasmissioni radio della Bbc e lo sforzo militare delle forze alleate. Per di più, non siamo riusciti a riscontrare nessuna relazione tra la qualità del segnale della Bbc tra il 1943 e il 1945 e i risultati delle prime tre elezioni dopo la guerra (tenutesi nel 1946, 1948 e 1953). Mettendo insieme tutti questi elementi, si deduce che Radio Londra ha giocato un ruolo significativo nel coordinare le attività di resistenza contro l’occupazione nazi-fascista, ma ha avuto probabilmente un ruolo marginale nel mobilitare la popolazione civile contro tale regime.

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I partigiani italiani hanno spesso beneficiato dell’aiuto e del supporto della popolazione civile, ma operavano con azioni di guerriglia, talora, senza una chiara direzione da parte dei leader nazionali. In queste circostanze, il coordinamento delle attività di resistenza assumeva primaria importanza: ricevere comunicazioni e informazioni attraverso la radio o altri media poteva aumentarne significativamente l’efficacia. Nel contesto da noi analizzato, Radio Londra ha adempiuto a questo ruolo, non solo fornendo informazioni sui bersagli militari e i movimenti delle truppe nemiche, ma anche facendo percepire ai partigiani che non erano soli e che gli Alleati ritenevano strategicamente importanti le loro azioni. I nostri risultati non devono considerarsi limitati al solo contesto italiano. Come ha affermato André Philip, fuggito dalla Francia per prendere parte al governo di Charles de Gaulle: “Se c’è Resistenza in Francia, lo si deve alla Bbc!” (Briggs 1970: 7). Più in generale, la nostra evidenza storica fornisce supporto empirico all’idea che i media possano svolgere un ruolo chiave nel facilitare e nel coordinare atti di resistenza contro regimi autocratici.

* Il testo originale più esteso e in inglese è pubblicato su Vox

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  1. MTJ

    Esempio recente lampante: Radio B92 Belgrado. Si veda a tal proposito:
    https://it.wikipedia.org/wiki/B92

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