Renato Brunetta, Otto e mezzo (La 7), 21 gennaio:
“Noi abbiamo ridotto di 155000 il numero di dipendenti pubblici”.
VERO
L’orizzonte temporale entro il quale sia avvenuta questa riduzione non è specificato. Per svolgere la nostra analisi abbiamo preso in esame gli anni del Governo Berlusconi IV(8 maggio 2008-16 novembre 20011), di cui Brunetta è stato ministro. Ci siamo basati sui dati forniti dall’Istat sulle unità di lavoro impiegate nelle amministrazioni pubbliche. Abbiamo ignorato la variazione relativa al 2008, in quanto difficilmente imputabile all’operato del governo insediatosi in estate. Come si può evincere dalla tabella sottostante, la diminuzione di dipendenti pubblici si è effettivamente verificata ed i numeri corrispondono a quelli forniti dall’ex ministri.
Fonte: Istat, http://www.istat.it/it/archivio/78376, Tavola 21.
*in collaborazione con Checkmate e Link Tank
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Dario Quintavalle (@darioq)
Dirigo un ufficio giudiziario che in sei anni ha perso il 20% del personale, e il rimanente ha una età media elevata. Non è che Brunetta ha “ridotto” il numero dei dipendenti pubblici. E’ semplicemente che sono andati in pensione (o morti) e non sono stati sostituiti. Sarebbe dunque più serio scrivere che sono stati eliminati 155000 posti di lavoro per i giovani. Suvvìa, una testata seria come la vostra prende ancora sul serio Brunetta? Chiedetegli piuttosto di quanto sono aumentati i consulenti amici, e con quali costi per lo Stato. O quali risparmi di spesa abbia comportato la sua riforma, visto che il debito pubblico è aumentato.
checkmate
Gentile Dario Quintavalle,
abbiamo trattato l’affermazione in questione come se Brunetta avesse dichiarato, che durante il governo del quale è stato ministro il numero di dipendenti pubblici fosse diminuto di 155000 unità. Presa letteralmente l’affermazione è vera, poichè la diminuzione, come mostra il grafico, si è verificata. D’altro canto quanto da lei sostenuto è vero, la diminuzione è imputabile al prolungamento del blocco del turn over a partire dal 2009 in moltissime pubbliche amministrazioni (comma 7 art 17 DL 1 luglio 2009, convertito in Legge 3 agosto 2009 n.102) ed al contestuale pensionamento di numerosi dipendenti pubblici.
Tuttavia, bloccare il turn over è uno strumento legittimo, che ha adempiuto in questo caso al suo scopo. Dare un giudizio di merito sullo strumento in sè o discutere dell’esistenza o meno di altri strumenti più efficaci di questo esula dal mandato del nostro gruppo e dall’obiettivo della nostra attività.
La ringraziamo per la critica costruttiva e restiamo sempre aperti al dialogo ed al confronto circa il nostro operato.
Dario Quintavalle (@darioq)
Non si tratta affatto di dare un giudizio di merito ma di leggere correttamente ciò che ha detto il Ministro. L’affermazione – sottoposta a fact-checking – che dà il titolo a questo post è la frase “noi abbiamo ridotto di 155.000 il numero di dipendenti pubblici”. Dunque Brunetta non afferma solo che “durante il governo del quale è stato ministro” il numero di dipendenti pubblici è diminuito, ma che tale fenomeno (vero) è ascivibile a merito suo e del suo governo; voi stessi scrivete di “variazioni imputabili all’operato del Governo”, ciò che implica un rapporto di causa-effetto, e non di mera coincidenza temporale.
Nessun politico, del resto, fa affermazioni di puro carattere storico, ma cerca logicamente di attribuirsi il merito degli eventi.
Al contrario, come riconoscete, la diminuzione di impiegati pubblici è frutto di una semplice dinamica demografica, mentre la loro mancata sostituzione è frutto di politiche di blocco del turn-over avviate molto tempo prima dell’insediamento del governo Berlusconi.
Pertanto la frase di Brunetta non è vera.