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Beppe Grillo e il consumo di energia

Beppe Grillo,  Euronews, 4 febbraio
“Meno energia, meno materiale meno lavoro, son questi i parametri di politica su cui lavorano paesi come la Germania, i poliltecnici svizzeri. Quindi abbassare a un terzo il consumo di energia: da 6000 Watt – che è il consumo medio europeo – a 2000 Watt”

FALSO

In realtà il consumo medio pro capite nell’Unione Europea, nel 2011, è stato 3,36 tonnellate equivalenti petrolio tep (The Word Bank, dati International Energy Agency), che, all’incirca, corrisponderebbe ad “un flusso continuo procapite” di 4.460 watt potenza. Mai fino ad oggi è stato sfiorato il valore citato dal leader del Movimento 5 Stelle.

1Fonte: conversione in watt su dati The World Bank-International Energy Agency, 2012.

 In Italia, sempre nel 2011, ci si è attestati intorno ai 3 tep (4.000 W)(1).
Tralasciando la poca correttezza dell’unità di misura utilizzata – un televisore da 50 W consuma solo se acceso, per capire quanta energia assorbe bisogna tener conto delle ore di funzionamento(2)– resta il fatto che Grillo omette di dire entro quando il traguardo di efficienza, i 2.000 Watt dovrebbe essere raggiunto.
La proposta della Società 2.000 Watt, comunque, non è nuova; è stata, infatti, elaborata al Politecnico di Zurigo, nel 1998: “una transizione verso una società che dagli attuali 6.000 watt di flusso medio di potenza pro capite per tutti i fabbisogni energetici, passi a 2.000 watt nel 2050”.
Da allora le cose sono cambiate, sia per le regolamentazioni nazionali e comunitarie in materia di efficienza e risparmio energetico sia a seguito degli alti prezzi dell’energia e, da ultimo, per la crisi: difficilmente una fabbrica chiusa riaprirà e, qualora lo facesse, di sicuro sarebbe più efficiente.
Il traguardo simbolico del 2050 è poi ben chiaro ai burocrati europei e ai legislatori nazionali: diverse le iniziative strategiche messe in campo per la decarbonizzazione, che dell’obiettivo 2.000 Watt ne è il corollario.
Certo, Beppe Grillo, che non è un tecnico, non ha sbagliato più di tanto, ma il punto è sempre il solito: oltre a propugnare obiettivi – “Metà materiali, un terzo di energia, metà ore lavorate” – sarebbe opportuno dire anche come fare, quali costi bisogna sostenere e quanto tempo ci vuole per raggiungerli.
Nel caso in questione, poi, se dovesse perdurare la tendenza iniziata nel 2004, anno del picco massimo, i consumi energetici arriverebbero a poco più di 2.000 Watt proprio al 2050, si arriverebbe cioè all’obiettivo degli svizzere senza bisogno di particolari interventi.

 

(1) 3,12 tep nel 2010, che è stato ben più freddo.
(2) Chi scrive non è ingegnere e confida che qualche lettore saprà meglio spiegare perché, trattandosi di energia primaria, l’unità di misura più adatta è ancora il tep.

A cura di Antonio Sileo

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  1. Mauro

    L’unità di misura più utilizzata per dati che riguardano grandi quantitativi energetici è ancora il tep perché un tep è una quantità enorme di energia e quindi comoda da utilizzare: 1 tep = 41,87 GJ = 41.870.000.000 J corrispondente circa a 1160 litri di benzina. In Italia, nel 2010, sono stati consumati 187,8 Mtep di energia, pari a circa 3,08 tep per abitante che facendo due conti sono 4096 watt di potenza costante per abitante. Grillo poi parla di abolire completamente il carbone, in europa non esiste una scemenza più grande, infatti l’unica risorsa energetica che l’europa possiede è proprio il carbone, e se si vuole rendere più autonoma rispetto il resto del mondo non può che utilizzarlo (dato che allo stato attuale, mancando sistemi di accumulo sufficientemente efficienti e reti in grado di sopportare un’elevata produzione distribuita per aumentare eccessivamente la produzione da rinnovabili). Certamente le centrali a carbone dovranno essere diverse da quelle prodotte fin ora, prevedendo la cattura e lo stoccaggio della co2, ma di certo non si può abolire il termoelettrico. Inoltre, da ingegnere energetico do la mia opinione: il programma del m5s nella sezione energia è quasi totalmente inattualizzabile e con numeri buttati un po a caso e senza coscienza degli effetti negativi che l’attuazione di quello che dicono potrebbe causare. A livello energetico, da qui ai prossimi 50 anni, inevitabilmente, tutto il mondo industrializzato non potrà che spostarsi sul nucleare…

  2. Mauro

    A livello energetico, da qui ai prossimi 50 anni, inevitabilmente, tutto il mondo industrializzato non potrà che spostarsi sul nucleare creando una filiera di centrali a fissione di terza e quarta generazione (centrali termiche e centrali “veloci”) e centrali a fusione. Non dimentichiamoci che appena le centrali di quarta generazione saranno una realtà (per ora ne esiste una prototipo) le scorie fin ora prodotte (sostanzialmente plutonio) potranno essere usate come combustibile in queste, quindi avremo un nucleare che non solo è pulito, sicuro e rinnovabile, ma che non produce più scorie (in realtà ne produce solo una piccola quantità che diventano stabili nel giro di pochi secoli e non più millenni).

  3. Giacomo

    Mauro lei è un esperto di centrali nucleari?
    come fa a parlare di nucleare pulito?
    sicuro sappiamo che è impossibile, poichè tratta una materia prima che più letale non c’è…
    se poi pochi secoli le sembrano nulla invece dei millenni questa è la sua opinione, perchè non fa come il prof. Veronesi, se le metta in camera da letto le scorie
    la cattura e lo stoccaggio della CO2 come si ottiene?
    mi perdoni ma esprimo,anche la mia di opinione:
    la sua ricetta mi sembra senza coscienza degli effetti negativi che può portare….

    passiamo poi

  4. Londan

    Come ho gia’ spiegato su likiesta e fatto notare all’autore.

    Il dato cambia a seconda dei paesi che prendi per Unione Europea.

    I dati sono della world Bank. Nel 2008 ottieni:

    Media EU 15 = 5700W
    Media EU 27 = 4500W

    Confermo che l’Italia e’ sotto entrambi questi valori.

    I consumi poi dal 2008 sono scesi un po (circa il 5%) per la crisi e non per maggior efficienza energetica. Questo per esempio andava spiegato.

    Personalmente credo che sia da considerare l’Europa industrializzata (EU 15).

    Nel dato EU 27 trovi paesi come Malta, Cipro, Bulgaria Romania che hanno una base industriale minima oltre che redditi e consumi bassi. Tanto per fare un esempio in Romania e Bulgaria trovi ancora i cavalli che trainano l’aratro…

    Andava spiegato meglio di cosa di parla e magari un cenno al fatto che essendo una media semplice i paesi come Malta e Cipro contano quanto la Germania e la Francia. Una media semplice rappresentativa andrebbe fatta su paesi simili non su misurazioni caratterizzate da una grande dispersione ( varianza).

    Grillo ha detto il falso; si, se l’Europa che conta e’ l’EU 27 – no, se l’Europa che conta e’ l’EU 15.

    L’unita’ di misura e’ discutibile ma non mi aspetto che un politico parli in modo tecnico – I Watt sanno tutti cosa sono, tutti hanno una lampadina in casa.

    Mi aspettavo un po di piu’ da un fact checking.

  5. maualberti

    Caro Londan, se Grillo vuol parlare di alcuni temi ed essere preso sul serio è lui che deve argomentare e non parlare per slogan senza tener conto che in EU (a 27, a 15, a 7, quello che vuoi) esiste un quadro legislativo che promuove il risparmio energetico e le fonti rinnovabili che, se vuole e se ne è capace, può contribuire a migliorare

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