Il Ponte sullo stretto di Messina va costruito o no? Dal punto di vista economico, è difficile dare una risposta univoca per un’opera così complessa. Ma una decisione – politica – si impone perché il continuo rimbalzo tra un governo che lo mette in programma e il successivo che lo cancella produce solo danni. Accise protagoniste in questo inizio d’anno. Non sono però una anomalia italiana, sono imposte indirette presenti in tutti i paesi dell’Unione europea, particolarmente importanti nella tassazione dei consumi energetici. Anche al di là delle considerazioni di carattere ambientale, trovare le risorse per sostituire il loro gettito non è certo semplice. Nella crisi del debito sovrano potrebbe aver giocato un ruolo importante “l’umore del mercato”, che non necessariamente riflette i fondamentali macroeconomici di un paese. Lo mostra uno studio che ha analizzato la struttura dei tassi di interessi del debito italiano a partire dal 2016. E sottolinea l’importanza di una informazione che non cada nell’allarmismo e dell’educazione finanziaria dei cittadini. Tra il 2020 e il 2021, causa pandemia e conseguente crollo dei consumi, gli italiani hanno accumulato molto risparmio. Sono risorse che hanno alimentato la spesa nel 2022. Ma ora con l’incertezza determinata da guerra in Ucraina e crisi energetica si torna a risparmiare. Non è una buona notizia, perché questa attitudine toglie risorse alla crescita economica. Il rialzo dei tassi di interesse comporta un aumento delle rate dei mutui a tasso variabile. Per evitare che le famiglie in difficoltà perdano la casa, andrebbero riviste le regole di accesso al fondo Gasparrini, già molto utilizzato durante la pandemia. Un vantaggio anche per le banche, che non vedrebbero crescere i crediti inesigibili. Inflazione alle stelle e una politica monetaria espansiva, imposta da Erdogan per fini elettorali: la Turchia è sull’orlo di una profonda crisi economica e politica. A maggio ci sono le elezioni politiche, uno snodo decisivo per il futuro del paese.
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