A determinate condizioni il governo potrebbe far scattare l’accisa mobile sul prezzo dei carburanti. Un piccolo sconto per tutti non è la scelta migliore. Le risorse andrebbero indirizzate alle famiglie in difficoltà e a favore del risparmio energetico.
Autore: Antonio Sileo Pagina 1 di 5
Direttore dell’Osservatorio sull’innovazione energetica dell’Istituto per la Competitività (I-Com), fellow presso GREEN dell’Università Bocconi e Ricercatore Associato presso la Fondazione Eni Enrico Mattei. I suoi interessi di ricerca sono i mercati dell’energia, le politiche energetiche e ambientali e l’automotive. Dal 2008 collabora alla Staffetta Quotidiana e dal 2022 è vicedirettore di Nuova Energia.
Dal 2017 gli investimenti greenfield in Europa delle aziende cinesi sono diretti verso impianti di produzione di batterie per veicoli elettrici, rafforzando il ruolo di fornitori chiave per i costruttori europei. Le implicazioni sotto il profilo ambientale.
A partire dal 2035, in Europa saranno vendute solo auto e veicoli commerciali con zero emissioni. Ma al di là delle polemiche suscitate dalla decisione, resta il problema del parco auto già circolante. E dunque della decarbonizzazione dei carburanti.
In tutta la Ue, non solo in Italia, le accise sui carburanti sono una importante fonte di entrate statali. La Commissione pensa di agire su di esse per raggiungere gli obiettivi ambientali. In ogni caso è poco realistico pensare di rinunciarvi del tutto.
Dal 2035 nell’Unione europea potrebbero essere vendute solo auto elettriche. Forse è una svolta troppo repentina. Perché avrà gravi conseguenze sul settore. Mentre le infrastrutture sono per ora carenti e i consumatori continuano a preferire i modelli tradizionali.
Nei primi giorni di maggio le esportazioni di gas russo verso l’Europa attraverso la rotta ucraina hanno registrato un significativo e rapido aumento. Succede perché i flussi sono regolati dai contratti. E Mosca riesce ad approfittare della situazione.
I prezzi dei carburanti sono in crescita da inizio 2021, ma la situazione peggiore riguarda il gasolio. Al possibile blocco delle importazioni dalla Russia, si aggiungono il calo delle scorte e la riduzione dell’attività delle raffinerie per manutenzione.
Il settore dell’automobile attraversa una difficile congiuntura. I produttori sono chiamati a ingenti investimenti per rendere le autovetture sempre meno inquinanti, meglio se elettriche. Ma in Italia e in Europa di auto se ne acquistano sempre meno.
Le vendite di auto elettriche aumentano. Ma il settore non dà segni di ripresa. Con la legge di bilancio si riproporrà la questione degli incentivi per veicoli nuovi e usati. Possono contribuire a diminuire l’inquinamento e migliorare la sicurezza.
I rincari del gas, legati a dinamiche planetarie, non sono riconducibili di per sé al percorso di transizione energetica. E se si decide di non trasferirli in bolletta, vanno evitate misure di corto respiro e contraddizioni con gli obiettivi di fondo.