Una parte di spettro frequenziale destinato alla telefonia mobile di terza generazione è stato appena assegnato attraverso un curioso caso di applicazione dei meccanismi di asta. Ma è tutto il sistema delle frequenze a essere gestito in modo inefficiente in Italia. Come dimostrano in primo luogo i blocchi concessi alle televisioni in modo pressocché gratuito. In ogni caso, allo Stato restano incassi limitati da una risorsa pubblica che ha invece un grande valore economico. Una situazione del tutto irragionevole considerati i nostri problemi di finanza pubblica.
Carlo Cambini ha conseguito il dottorato di ricerca presso la Scuola Superiore S.Anna di Pisa; è stato visiting reasearcher all'IDEI di Tolosa e attualmente è ricercatore presso il Politecnico di Torino. La sua attività di ricerca si incentra sullo studio dei problemi di competizione e regolamentazione nelle industrie di rete, con riferimento a tutte le imprese di pubblica utilità sia nazionali sia locali (come le telecomunicazioni, l’energia elettrica, il settore del gas, i trasporti, il settore idrico, il settore dell’igiene urbana, …) e i mercati di Internet. E' autore di varie pubblicazioni su riviste nazionali e internazionali e ha curato due volumi sull'economia delle telecomunicazioni.