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Autore: Eleonora Trentini Pagina 1 di 4

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Eleonora Trentini è attualmente resposabile del desk de lavoce.info. Si è laureata in triennale in Economia aziendale e in magistrale in Economics all'università degli Studi di Verona. Ha conseguito un master in comunicazione all'università IULM.

Sette grafici per il 25 novembre

Il 25 novembre si celebra la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, istituita nel 1999 dalle Nazioni Unite per sottolineare l’importanza di combattere ogni forma di violenza di genere, compresa quella domestica.

In questa serie di grafici abbiamo analizzato i dati relativi alla violenza contro le donne in Italia e in Europa, concentrandoci su due aspetti principali: l’andamento degli omicidi volontari, distinguendo per autore e contesto e le chiamate al numero pubblico di utilità 1522.

Otto grafici sulla Cop29

Tra l’11 e il 22 novembre si è svolta a Baku, in Azerbaijan, la conferenza delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico. Il focus è stata la finanza climatica, tematica che riguarda i fondi necessari per ridurre le emissioni e adattarsi agli impatti climatici.

In questa serie di grafici esploriamo i dati sui finanziamenti per il clima, l’uso dell’energia rinnovabile e gli strumenti fiscali contro il cambiamento climatico.

Undici grafici sulle elezioni Usa

Negli Stati Uniti, martedì 5 novembre si sono tenute le elezioni presidenziali. Tra i temi principali affrontati in campagna elettorale ci sono stati l’andamento dell’economia e il costo della vita, la sicurezza e l’immigrazione. Esploriamo questi argomenti in dettaglio attraverso una serie di grafici.

Due anni di governo Meloni tra dati e narrativa

Due anni di governo Meloni: quali i risultati davvero raggiunti? Passiamo in rassegna il documento pubblicato dal governo in occasione dei due anni dal suo insediamento. Analizziamo e contestualizziamo le affermazioni del governo in tema di lavoro, economia, migrazioni, Pnrr, sanità e fisco.

Sei grafici sull’evasione fiscale e sull’economia non osservata

Il ministero dell’Economia e delle Finanze ha pubblicato la Relazione sull’economia non osservata e sull’evasione fiscale e contributiva al 2024. 

Il rapporto offre in primis una stima dettagliata delle dimensioni dell’evasione fiscale e contributiva in Italia. Se da un lato l’evasione, soprattutto quella dell’Iva, continua a ridursi, dall’altro i valori restano eccessivamente alti: 82,4 miliardi di euro evasi solo nel 2021. Anche la propensione all’evasione resta molto alta nonostante i miglioramenti degli ultimi cinque anni.

Il report si focalizza inoltre sull’economia non osservata. Questa viene misurata guardando a due componenti principali: il sommerso economico, che include tutte le attività volutamente nascoste alle autorità fiscali, e l’economia illegale, cioè le attività basate principalmente su beni e servizi illegali. La rilevazione di queste attività e la loro integrazione nei conti nazionali è infatti essenziale per garantire una rappresentazione esaustiva dei flussi economici, offrendo un quadro completo dell’economia italiana. 

In questa serie presentiamo 6 grafici che analizzano l’impatto dell’evasione fiscale e contributiva, dell’economia non osservata e delle sue componenti sull’economia italiana, offrendo una visione dettagliata delle dinamiche.

Quattro grafici sul Piano strutturale di bilancio

Per la prima volta il governo italiano ha redatto il Piano strutturale di bilancio, un nuovo documento di finanza pubblica richiesto dalla recente riforma delle regole europee sui conti pubblici. Il piano si estende su un orizzonte di sette anni, dal 2023 al 2029, e offre una prospettiva più ampia rispetto ai documenti tradizionali.

In questa analisi, abbiamo mostrato alcune tendenze chiave. Innanzitutto le proiezioni di crescita del Pil reale, sia secondo le leggi vigenti sia nello scenario programmatico. Abbiamo poi preso in esame alcune variabili del bilancio dello stato, che mostrano una significativa normalizzazione dopo la pandemia e gli anni della crisi energetica e dell’inflazione: la riduzione prevista del deficit, il miglioramento del saldo primario, la dinamica del debito pubblico e della spesa per interessi. Infine abbiamo ricordato lo stato di avanzamento dei “milestone e target” del Pnrr, suddivisi in cinque grandi aree di riforma, evidenziando le differenze nei livelli di realizzazione degli obiettivi prefissati.

Venezuelani al voto in un paese distrutto

Il 28 luglio i venezuelani votano per eleggere il presidente. Gli undici anni di regime autoritario di Maduro hanno avuto gravi ripercussioni sull’economia del paese e sulla tutela dei diritti umani. Ma non è detto che sia arrivata l’ora del cambiamento.

Otto grafici su fecondità e inverno demografico

Uno dei temi più frequentemente al centro del dibattito pubblico italiano è la crisi demografica e quali politiche possano favorire una inversione di tendenza. I dati Istat restituiscono un quadro in cui il tasso di fecondità dal 2010, complice la grande crisi finanziaria, è in costante calo. E non sono solo le donne di cittadinanza italiana ad avere meno bambini; negli ultimi anni, anche le donne straniere hanno famiglie meno numerose.
Anche gli altri grandi stati europei stanno da anni facendo i conti con un generalizzato calo delle nascite. In Italia però il livello di spesa pubblica destinata alla famiglia è particolarmente basso, pari all’1,4 per cento del Pil (al 2019), ben al di sotto della media Ocse.

Numerosi fattori intervengono nelle scelte riproduttive. La concezione del ruolo della donna nella società e il livello di emancipazione di cui gode si riflettono inevitabilmente sulla priorità attribuita alla maternità. Buoni indicatori del livello di emancipazione femminile possono essere il tasso di occupazione e il livello di istruzione delle donne. Le relazioni che intercorrono tra questi e il tasso di fecondità variano da paese a paese e sono oggetto di frequenti analisi economiche.

In questa serie proponiamo 8 grafici per approfondire diversi aspetti relativi alle tendenze del tasso di fecondità e alle caratteristiche del nostro inverno demografico.

Dieci grafici per le elezioni europee 2024

Tra il 6 e il 9 giugno, i cittadini dei 27 paesi membri dell’Unione europea voteranno per eleggere i 720 rappresentanti del Parlamento europeo. Con il loro voto, gli elettori avranno la possibilità di definire l’orientamento politico dell’Ue dei prossimi cinque anni. Queste elezioni rappresentano un’occasione per riflettere sulla percezione che i cittadini hanno dell’Unione e su quali potrebbero essere i futuri scenari politici internazionali.

In questa serie, proponiamo 10 grafici che analizzano nel dettaglio i dati relativi alle elezioni europee che si svolgeranno a breve: dalla composizione dell’europarlamento, all’affluenza alle urne registrata in passato, fino alle statistiche sulla rappresentanza e sull’influenza esercitata dai vari paesi membri a livello europeo. L’obiettivo è fornire sia un quadro complessivo della legislatura uscente e del ruolo che i parlamentari, anche italiani, hanno avuto in Europa sia illustrare le caratteristiche degli elettori che come noi andranno a votare in questi giorni.

Otto grafici per la festa dei lavoratori

Il primo maggio viene celebrata la festa dei lavoratori, nata per ricordare gli obiettivi sociali ed economici raggiunti dai lavoratori negli anni.

In questa serie di grafici abbiamo ripercorso le dinamiche italiane di salari e occupazione degli ultimi anni.

In sintesi, il numero dei lavoratori sia autonomi sia dipendenti è aumentato, a differenza dei salari reali, che sono rimasti stagnanti.

Il tasso di irregolarità in alcuni settori è molto alto ma non è l’unico problema dell’Italia: anche la precarietà resta elevata, con una quota consistente di lavoratori con contratto a tempo determinato; sono critiche anche la mancanza di un salario minimo legale e le disparità di genere nel mercato del lavoro.

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