Il Piano di bilancio di medio termine beneficia di entrate tributarie impreviste, che migliorano le previsioni di finanza pubblica. Gran parte di queste risorse saranno usate per finanziare in deficit la manovra.
Autore: Emilia Marchionni
Emilia Marchionni lavora alla Camera dei deputati.Dal 1993 al 2014 ha lavorato presso il Servizio Bilancio dello Stato della Camera dei deputati come analista fiscale e specialista in finanza locale. Nel 2014 è entrata a far parte dell'Ufficio Parlamentare di Bilancio dove ha condotto analisi su vari aspetti di finanza pubblica e di finanza locale. Nell'agosto 2020 è rientrata alla Camera dei deputati dove ha lavorato fino al dicembre 2022 nell'organico della Commissione per le politiche dell’Unione europea. Attualmente fa parte dell’Osservatorio di finanza pubblica della Camera dei deputati.
Da Istat, Eurostat e Commissione europea sono arrivate decisioni che agevolano temporaneamente la gestione dei conti pubblici italiani. Si tratta però di tre regali legati a condizioni. Sarebbe stato più prudente non utilizzarli per aumentare la spesa.
Il governo ha presentato la Relazione sulla revisione del Pnrr. Non dà indicazioni sulle coperture per le modifiche proposte, né le inquadra in una cornice macro-finanziaria. Difficile dunque valutare la compatibilità con gli obiettivi di deficit e debito.
Dopo la riclassificazione dei crediti di imposta decisa da Eurostat, nei prossimi anni si dovrebbe registrare un miglioramento dell’indebitamento netto della pubblica amministrazione. Ma nel Def appena approvato c’è scarsa trasparenza su questo punto.
Il Superbonus aveva un carattere meno regressivo di precedenti incentivi per interventi edilizi. Dopo le modifiche alla contabilizzazione, resta uno spazio finanziario per ripristinare sconto in fattura e credito d’imposta per alcune categorie e aree.