Oggi è spesso sui social che i cittadini formano le proprie opinioni su temi politici, economici, culturali. Le ricadute su costumi, consumi e preferenze elettorali sono però reali. Servirebbe un concordato digitale, che definisca alcuni limiti.
Autore: Emiliano Mandrone Pagina 1 di 4
ISTAT, Primo Ricercatore. Ha curato l’indagine Plus per oltre 10 anni. Ha insegnato all'università degli studi di Torino, Urbino e Roma. Tematiche d'interesse: mercato del lavoro, partecipazione femminile, occupazione standard e atipica, ricerca di lavoro, educazione e welfare.
Il livello di scolarizzazione cresce nel nostro paese. Persiste però il fenomeno dell’abbandono, con un rischio più elevato per i ragazzi delle famiglie più povere. Per contrastare il fenomeno occorre investire nelle varie articolazioni dell’istruzione.
Ormai si è fatta strada un’idea della povertà come demerito, che non contempla attenuanti. Si spendono così risorse pubbliche per curare e non per prevenire, per reprimere e non per integrare. È un welfare del dolore lontano dalla nostra Costituzione.
La proposta di calibrare le multe in base al reddito è una buona idea, ma è non semplice da realizzare. Potrebbe essere l’inizio di una revisione complessiva delle regole della strada, pensate per un sistema profondamente diverso da quello attuale.
Prima che sia troppo tardi, è arrivato il momento di arginare l’eccessivo potere delle big tech e dei loro proprietari. Istituzioni e cittadini devono impegnarsi per riportare le opportunità offerte dalla tecnologia all’interno del contratto sociale.
La cultura e la pratica dell’evasione fiscale sono frutto di un difetto di prospettiva tra interessi personali e generali. E siccome c’è una relazione tra economia irregolare e denaro circolante, l’uso del contante va scoraggiato, non favorito.
I dati confermano che per trovare lavoro gli italiani ricorrono in modo sistematico ai canali informali. Ma ciò ha gravi conseguenze: frena la capacità di selezione del mercato e porta a perdite di produttività. E anche sui sussidi bisogna fare attenzione.
Il reddito di cittadinanza è stato molto criticato, spesso senza alcun riferimento a evidenze concrete. Ora un rapporto Inapp permette di tracciare un quadro più chiaro delle caratteristiche socioeconomiche delle famiglie che beneficiano della misura.
Un clima ostile ha ostacolato a lungo una nuova organizzazione del lavoro. Tutto è cambiato con la pandemia. Lo smart working ha un grande potenziale di mutamento economico e socio-culturale. Resta da vedere come sarà attuato in Italia.
Visto da vicino, il lavoro su piattaforma si discosta dalla narrazione di un processo produttivo capace di creare una libera economia della condivisione. Semmai si caratterizza come un modello di produzione controllato e che genera precarietà.