Un’azione semplice come ordinare un piatto al ristorante può dire agli altri molto di noi, persino il partito per cui votiamo. Tramontate le grandi ideologie, lo stile di vita ha assunto un ruolo nel predire le preferenze politiche. Con varie conseguenze.
Autore: Fedra Negri
Ricercatrice in Scienza Politica presso l'Università degli Studi di Milano - Bicocca. Si occupa di politica comparata, competizione partitica, populismo e crisi dei partiti mainstream, metodi quantitativi per la scienza politica. Ha pubblicato articoli su riviste scientifiche internazionali quali Public Choice e Electoral Studies. I suoi ultimi libri sono intitolati La Fatica della Politica (Egea, 2021) e Populismo in Rete (Carocci, 2023).
Su Twitter-X donne impegnate in politica sono in media molto attive, ben connesse a colleghi e colleghe e capaci di diffondere i loro post in modo efficiente. Né le loro discussioni sono confinate in alcuni ambiti, come invece avviene in Parlamento.
In Parlamento esiste una sorta di “segregazione di genere”, con le donne che si occupano spesso di temi legati alla famiglia. Né basta aumentare il numero delle parlamentari per cambiare prospettiva. I risultati di una ricerca sui dibattiti alla Camera.
La prima ondata della pandemia ha avuto conseguenze più gravi sul reddito dei paesi del Sud Europa e per i lavoratori più fragili. Si rafforza così il doppio divario che caratterizza l’Europa di oggi e che la allontana dal suo modello sociale.
Essere governati da una coalizione di centro-destra o da una di centro-sinistra non è la stessa cosa per quanto riguarda la spesa sociale e le politiche del lavoro. Le politiche cambiano, anche se di poco e lentamente: gli effetti si vedono dopo decenni.
Divisioni interne al partito del presidente del Consiglio e coesione tra i sindacati possono impedire a un governo di realizzare le promesse elettorali. Perché producono veti che, come in una palude, limitano la capacità d’intervento dell’esecutivo.
L’unità di intenti tra Cgil e Pci (e i suoi eredi) si è interrotta da tempo. Ma ora la frattura può rivitalizzare la concertazione, almeno con le parti sociali moderate. Per il sindacato è un passo avanti rispetto all’unilateralismo degli ultimi anni.