Il sussidio di disoccupazione per le madri che si dimettono preserva il loro reddito alla nascita di un figlio. Ma potrebbe ripercuotersi sulla qualità delle opportunità di lavoro delle donne, spingendole a uscire dal mercato del lavoro dopo la maternità.
Autore: Francesca Carta
Francesca Carta lavora nella Divisione Struttura economica e mercato del lavoro della Banca d'Italia dal 2013. Dopo la laurea in Discipline Economiche e Sociali presso l'Università Bocconi, ha conseguito il Ph.D. alla Toulouse School of Economics nel 2014. È membro del Dondena Gender Initiative dell'Università Bocconi. I suoi principali interessi di ricerca riguardano l'economia pubblica e del lavoro, la teoria dei contratti e l'economia di genere.
In Italia tasso di partecipazione femminile al mercato del lavoro e tasso di occupazione femminile sono tra i più bassi d’Europa. Una maggiore inclusione delle donne aiuterebbe la crescita economica. Ecco quali politiche potrebbero migliorare la situazione.
Gli effetti dell’innalzamento dei requisiti minimi di pensionamento non toccano solo i lavoratori più anziani. Riguardano l’intero arco di vita. E interessano soprattutto le donne, innescando cambiamenti anche nelle scelte occupazionali dei loro partner.
La crisi innescata dal Covid-19 rischia di aggravare le disuguaglianze. I provvedimenti del governo hanno attutito l’aumento della dispersione del reddito da lavoro nella prima metà del 2020. Ma nel lungo periodo la situazione può essere molto diversa.
I tempi di viaggio per raggiungere il posto di lavoro aumentano e possono scoraggiare la partecipazione al mercato del lavoro. Una ricerca mostra che particolarmente penalizzate sono le donne, anche quando gli spostamenti più lunghi riguardano gli uomini.
Anche all’interno degli assetti attuali dell’unione monetaria è possibile concepire un meccanismo che permetta di trasferire risorse a paesi colpiti da una crisi, finalizzate a stabilizzare il ciclo economico. Un sussidio di disoccupazione europeo, per rafforzare la solidarietà tra i cittadini UE.
Senza alternative accessibili, la scuola diventa strumento di conciliazione vita-lavoro. Così, la possibilità di anticipare di un anno la scuola dell’infanzia, che ha un prezzo contenuto rispetto all’asilo nido, ha aumentato l’offerta di lavoro delle madri. I risultati di una recente ricerca.