Potrebbero essere le caratteristiche stesse del mercato del lavoro italiano a generare un numero così elevato di contratti a termine. Ma allora non serve modificare il Jobs act o il decreto Poletti: la priorità è investire in politiche attive del lavoro.
Autore: Francesca Pedron
È Dottore di ricerca in Psicologia Sperimentale. Attualmente è ricercatrice presso l’Osservatorio, Sviluppo e Comunicazione del mercato del lavoro, Agenzia Regionale per il Lavoro del Friuli Venezia Giulia.