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Autore: Francesco Ferrante

paliotta

Francesco Ferrante è Professore Ordinario di Economia Politica presso l’Università di Cassino e del Lazio Meridionale. Svolge attività didattica presso questa università e la Luiss e di ricerca su temi legati all’economia dell’imprenditorialità, dell’innovazione e dell’educazione. Ha conseguito il Ph.D. in Economics alla York University (UK). Nel corso della sua carriera, Ferrante ha ricoperto numerosi incarichi istituzionali presso l’Università di Cassino, tra cui Prorettore per il Job Placement e il Trasferimento Tecnologico (2015-2021), Presidente della Commissione Spin-off e membro del Senato Accademico. È fondatore e direttore scientifico di ImprediLab, laboratorio universitario di ricerca sull’imprenditorialità e l’innovazione, e ha co-fondato la spin-off Mechanimata s.r.l. nel 2014. Ferrante ha inoltre collaborato e collabora tuttora con diverse istituzioni e programmi, come e come membro di board strategici e scientifici per enti come AlmaLaurea, PNICube, Netval e il Centro Europa Ricerche.

Quando nelle imprese c’è un uomo solo al comando

Nelle imprese familiari succede spesso che tutto il controllo gestionale sia esercitato dal solo titolare. Simili comportamenti vanno a discapito di strategie innovative ed efficienti e della concorrenza. Con conseguenze su tutta l’economia.

Dalla laurea alla start-up

Come agevolare il processo di trasferimento di conoscenza dall’università all’industria? L’obiettivo è sviluppare un modello che superi la scarsa attenzione ai fabbisogni del mercato, sostenendo spin off e start up fondate da laureati e dottori di ricerca.

Il grande bluff del costo dell’energia

I numeri smentiscono la diffusa convinzione che famiglie e aziende italiane siano oppresse dal caro-energia. Soltanto per il 3,8 per cento delle imprese il costo dell’energia elettrica supera il 3 per cento del fatturato. E il sostegno alle rinnovabili è uno dei pochi investimenti per il futuro.

Il caro-energia? Non è tutta colpa dei sussidi alle rinnovabili

Uno dei mali più ricorrenti del nostro dibattito pubblico è che spesso si presenta infarcito di luoghi comuni, approssimazioni, pregiudizi, affermazioni apodittiche. Abitudine non sempre innocente, poiché in molti casi avvolge in un imballaggio di apparente buonsenso la difesa di ben determinati (e più che legittimi, se solo venissero dichiarati) interessi.

IDENTIKIT DEL LAUREATO-INSEGNANTE

Lungi dall’essere un corpo omogeneo, l’universo degli insegnanti è al suo interno molto differenziato. Significative le differenze nei meccanismi e nei fattori di selezione e autoselezione in entrata dei laureati-insegnanti. Ciò riflette differenti motivazioni culturali, ma anche la presenza di asimmetrie nelle opportunità occupazionali e professionali, effettive o percepite. L’unico elemento comune a tutti sembra essere l’elevata quota e la lunga durata della condizione di precarietà. I risultati di una indagine della Fondazione Agnelli su dati Almalaurea.

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