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Autore: Francesco Lenzi Pagina 1 di 2

tito Imprenditore nel settore immobiliare e tessile. Laureato con lode in Economia e Commercio all'Università di Firenze con tesi sulla creazione di valore nelle operazioni di finanza straordinaria. Collabora con Econopoly - Il Sole 24 ore.

Perché l’economia russa non è crollata

Le dure sanzioni imposte dai paesi occidentali dopo l’invasione dell’Ucraina non hanno portato al tracollo l’economia russa. I motivi sono da ricercare in misure inizialmente blande su gas e petrolio, nelle contromosse russe e nel contesto internazionale.

Gas pagato in rubli: così Mosca aggira le sanzioni

Mosca ha deciso di far pagare in rubli le forniture di gas ai paesi “ostili”. In questo modo si garantisce un flusso di valuta estera che arriverà direttamente alle banche russe. L’unico modo per fermarlo è rinunciare al gas e al petrolio della Russia.

Doppio gioco della Fed

Da un lato, la Fed immette liquidità con il Quantitative easing, dall’altro la ritira con operazioni di Reverse Repo, per evitare che i tassi divengano negativi. Il processo di normalizzazione quantitativa è così già avviato. Ma c’è un fatto nuovo.

Dai crediti verso l’estero buone notizie per l’Italia

L’Italia è rientrata nel ristretto gruppo dei paesi creditori verso l’estero. Pur con la pandemia, migliora la nostra posizione creditoria e, dunque, la stabilità finanziaria. Il programma di acquisti della Bce ha favorito le attività di imprese e famiglie.

Perché la Fed ha cambiato strada

Cambiamenti strutturali dell’economia hanno spinto la Fed ad adottare una nuova strategia di politica monetaria, per non consolidare aspettative di inflazione al ribasso. Le altre banche centrali la seguiranno in questo percorso (ancora) più espansivo?

Perché ArcelorMittal vuole lasciare l’Ilva

Il settore dell’acciaio attraversa una fase difficile. Perciò si sono indebolite le ragioni che hanno spinto ArcelorMittal a partecipare alla gara per l’acquisizione dell’ex Ilva. La revoca dello scudo legale ha dato un buon pretesto per uscirne.

Anche in Usa prosegue l’espansione monetaria

La Fed è intervenuta per calmare le tensioni sul mercato dei repurchase agreement. Non è un nuovo 2008. Ma se la soluzione tampone non sarà resa strutturale, il collo di bottiglia di fine anno potrebbe richiedere nuovi interventi, per importi più alti.

Così è calata la fiducia degli investitori esteri sull’Italia

È vero che nel 2018 gli afflussi di capitali stranieri nel settore privato non finanziario hanno compensato i deflussi dai titoli di stato. Ma l’equilibrio deriva dallo spostamento dagli strumenti più rischiosi verso depositi e prestiti a breve termine.

Argentina di nuovo a rischio

Debolezze vecchie e nuove hanno costretto l’Argentina a chiedere risorse al Fondo monetario internazionale. Ma l’accordo sottoscritto potrebbe portare a un avvitamento della crisi economica. E rendere concreto il rischio di un default in stile 2002.

Quella relazione pericolosa tra rischio sovrano e bancario

Per arrivare a una garanzia europea sui depositi bancari si deve prima ridurre il legame tra rischio bancario e rischio del debito pubblico. Probabilmente attraverso l’introduzione di limiti quantitativi alle esposizioni in titoli di stato.

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