Le sanzioni imposte dai paesi occidentali alla Russia dopo l’invasione dell’Ucraina non hanno rallentato l’economia russa. Perché Mosca le ha superate grazie alla crescente prosperità dei “paesi terzi”. Sui quali potrebbero ora ricadere nuove restrizioni.
Autore: Gianmarco Ottaviano
Gianmarco Ottaviano è Professore di Economia Politica presso l’Università Bocconi, dove è titolare della Achille and Giulia Boroli Chair in European Studies. Scrive sul Sole 24 Ore, lavoce.info e Economia & Management.
Gli attacchi degli Houthi sono un problema per il commercio internazionale di tutte le imprese europee. Ma lo sono soprattutto per le esportazioni delle aziende meno competitive e più piccole che rischiano di sparire dai più dinamici mercati asiatici.
Dopo il vertice dei Brics di Johannesburg e quello dei G20 a Nuova Delhi molto sembra cambiato per l’economia mondiale. I Brics ambiscono a costituire un blocco alternativo a quello occidentale. Ma si apre una competizione strategica tra Cina e India.
La spinta verso la globalizzazione “selettiva” non porterà necessariamente i paesi ad aggregarsi sotto la sfera di influenza americana o cinese. Molti stati non vogliono né possono scegliere uno schieramento: potrebbe diventare un fattore equilibratore.
L’economia mondiale sembra riconfigurarsi in gruppi integrati di paesi affini, sotto la sfera di influenza americana o cinese, in competizione per l’egemonia economica, politica e culturale. Per la Unione europea non sarà un percorso semplice.