Non sempre si riesce ad adeguare le retribuzioni all’aumento effettivo del costo della vita. Lo strumento elaborato dalle parti sociali, l’indice Ipca, ha infatti il difetto di non registrare la dinamica dei prezzi dei beni energetici importati.
Autore: Giovanni Piglialarmi
Ricercatore (RtdA) presso il Dipartimento di Economia "M. Biagi" dell'università di Modena e Reggio Emilia. Già Assegnista presso il Centro Studi DEAL (Diritto Economia Ambiente Lavoro) dell'Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia. Abilitato all'esercizio della professione forense presso la Corte d'Appello di Roma. Dottore di ricerca in “Formazione della persona e mercato del lavoro” presso l’Università degli Studi di Bergamo. Già cultore della materia presso la cattedra di Diritto del Lavoro del Dipartimento degli Studi Giuridici dell’Università degli Studi del Molise. Diploma presso la Scuola di Scienza della Politica e delle Relazioni Sindacali – Facoltà di Scienze Politiche dell’Università Internazionale degli Studi di Roma (UNINT). Laureato in Giurisprudenza presso l’Università LUISS Guido Carli (indirizzo specialistico in Diritto del Lavoro, delle relazioni industriali e della previdenza sociale) con una tesi in Diritto del Lavoro (La contrattazione collettiva aziendale nell’ordinamento italiano e inglese).