Dopo due decenni di stallo, tra il 2001 e il 2011 la popolazione italiana ha ripreso a crescere, grazie all’arrivo degli immigrati o ai nuovi nati figli di immigrati. Lo certificano i dati del censimento divulgati dall’Istat.
In quali aree del paese sono affluiti o sono nati (nel periodo 2001-2011) questi cittadini stranieri? Come mostra la nostra elaborazione dei dati Istat, prevalentemente nelle regioni del Nord, dove i nuovi stranieri arrivati o nati rappresentano tra il 5,5 e il 6 per cento della popolazione residente a fine 2011. E contribuiscono in maniera significativa allo sviluppo economico di queste aree.
Autore: Desk Pagina 113 di 195
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“Quei notai che lavorano gratis per il bene del Paese” di Andrea Zorzi sulla nuova srl per i giovani, è imbarazzante. A parte che latto notarile non sarà “apparentemente gratis” ma veramente gratis, la forma libera per costituire una srl, avrebbe smentito i moderni modelli statuali che per proteggere la sicurezza pubblica economica delegano a pubbliche funzioni guardiane nel ruolo di sensori avanzati sul territorio, il monitoraggio delle migliaia di operazioni che la pubblica amministrazione non è più in grado di controllare. Vero che la Germania con la riforma delle s.r.l. nel 2008 prevede uno statuto su modulo standard. Ma Zorzi non ricorda che: Inizialmente si era pensato di eliminare la necessità dell’atto notarile. Ma poi si è deciso di soprassedere data l’importante funzione della consulenza e dell’avvertimento notarili. (1). Senza controllo pubblico notarile si sarebbe aperta una voragine nel sistema antiriciclaggio: il conservatore del Registro Imprese non ha obblighi di verifica della clientela, né di due diligence su scopo e natura delloperazione e sul suo profilo di rischio (2). Senza questi controlli svolti dai notai, avremmo affrancato la società semplificata a responsabilità limitata dal sistema antiriciclaggio, varando vascelli fantasma, ottimi per ogni finalità opaca o illecita, vere società off-shore di diritto italiano! E adieu sicurezza pubblica economica, salvaguardia del mercato e tutto ciò che mette a repentaglio valori collettivi di rilevanza pubblicistica, essendo risaputo che questo tipo di società raccoglie ricchezze enormi che sarebbero state rese assai volatili e sostanzialmente anonime. Cosa ci sarebbe voluto a usare documenti di un under 35 rubati, o di un morto?
Questa petulante richiesta di abolizione del notariato, tocca il tema delle modalità dellimmissione delle vicende giuridiche nel circuito della legalità economica: lordinamento italiano prevede la verifica ex ante per mezzo di una autorità pubblica quale organo di validazione terzo e neutro. In termini economici, questo è una completa infrastruttura di certezza che consente la libera azione degli interessi delle parti, in un contesto regolato e arbitrato da chi interessi propri non ha.
IL RISCHIO DEGLI ABUSI NEL SISTEMA DI AUTO-CERTIFICAZIONE
La forma autentica è cruciale nel mondo moderno anche ai fini della certezza dellidentità delle parti e della filiera rappresentativa nelle persone giuridiche. Lo dimostra negli USA il boom di truffe, di identity frauds e identity thefts. Un rapporto Fbi (3) parla di una crescita del 71 per cento dal 2008 al 2009 delle frodi, e di prestiti fraudolenti per 14 miliardi di dollari. E la dimostrazione che un sistema di auto-certificazione si presta ad abusi, fino a falsificare documenti.
Negli USA si sta sviluppando l’idea che ci debba essere un soggetto terzo e imparziale che certifica chi sia l’utente: un sistema di controlli molto simile a quello notarile italiano. Sta passando quindi anche negli Usa lidea che nelle società aperte siano necessari dei pubblici soggetti intermediari che diano garanzie specifiche e con responsabilità ben determinate. Poter commettere furti di identità è un potente mantello di anonimato per criminali e terroristi e un pericolo per la sicurezza nazionale. La Federal Trade Commission (Ftc) nel 2006 stima che 8,3 milioni gli utenti americani (3,7 per cento della popolazione adulta), sono rimasti vittime di furto di identità nel 2005. Questo, a prescindere dal fatto se sia preferibile un ordinamento a matrice legale inquadrata in valori generali di giustizia e di ordine pubblico, che pretende di validare una nuova situazione giuridica, prima che entri nel circuito della legalità con effetto di verità legale verso tutti: un ordinamento che sia spazio di giustizia può consentirla solo se supera un preventivo test di legalità, svolto da un organo sovrano di validazione, terzo super partes.
LAFFIDABILITÀ DEL SISTEMA NOTARILE
Andiamo pure ai luoghi comuni sul notaio. Chi dice di non aver bisogno che qualcuno gli dica che lui è lui, dice un’ovvietà, che capirà quando qualcun altro gli ruberà la casa perché nessuno verificava chi fosse. In Italia questo problema sociale è inesistente. Si chieda a un italiano se è sicuro di essere proprietario di casa sua; risponderà di sì perché possiede il rogito. La risposta sarà la stessa se si chiede ad un italiano se ha timore che qualcuno usi il suo nome per ipotecargli casa per prendersi un mutuo e sparire lasciandogli il debito. Ma il rogito non è un prodotto naturale del mercato, che non lo produce affatto, perché anzi produce i fallimenti allamericana (subprime; esecuzioni immobiliari sospese in 23 stati per l’incertezza sui proprietari e per un’infinità di frodi anche da parte delle banche che firmavano per conto dei clienti con il pantografo c.d. robo-signing). Il sistema notarile della certezza della titolarità dei beni e della loro circolazione è, in Italia, così affidabile, da far sembrare che esso sia nella natura delle cose, mentre è il frutto di un fortunato equilibrio sostenuto dal sapiente modello legale infrastrutturale fra notai e pubblici registri.
Maggiore è la certezza giuridica, più sono tutelati i rapporti economici e la sostenibilità sociale. Perciò, se si guarda all’intero arco di vita di un rapporto giuridico, e non solo all’istante della firma davanti rogito, il costo del controllo notarile preventivo di legalità sostanziale è efficiente, perché è minore della spesa a posteriori per ricostruire altrimenti la certezza del diritto. Invece, vedo solo luoghi comuni, e mai la seria analisi costi/benefici di un modello alternativo al notariato. Forse perché i servizi legali di certezza del diritto fanno gola a certe strutture di stampo anglosassone; o perché un mercato ormai compulsivo deve sbarazzarsi della dellinfrastruttura di civica sussidiarietà che da secoli ha il compito sociale di riempire con i propri saperi gli spazi di protezione dei cittadini, altrimenti soli alla mercè dei poteri forti. Il pubblico guardiano non è fattore di distorsione del mercato, ma garante del level playing field della concorrenza. Allora, vogliamo cominciare ad affrontare seriamente la questione, almeno?
* Di Cesare Licini, notaio
(1) Il Sole 24 ORE , 1 ottobre 2008
(2) C.2 dellart. 10, D.Lgs n. 231/2007
(3) Mortgage Fraud Report 2009
Dopo aver letto lintervento ricco e approfondito di Ivan Beltramba, chiediamo ospitalità per descrivere il punto di vista della società concessionaria che realizzerà linfrastruttura e garantirà il servizio del people mover.
UN LUNGO PERCORSO
Ogni città fa le proprie scelte in base a necessità e risorse a disposizione: sul tema dellaccessibilità allaeroporto Marconi la città di Bologna ha scelto nel 2007 il people mover. Da allora lopera è stata attentamente vagliata da tutti i soggetti pubblici e tecnici competenti secondo la normativa. Sono stati realizzati accordi di programma e conferenze dei servizi, che hanno visto la partecipazione di Regione, provincia e comune di Bologna. È stata indetta e assegnata regolarmente una gara, a seguito della quale la società aggiudicataria ha sottoposto il progetto definitivo a valutazione dimpatto ambientale, e a regolare conferenza dei servizi, riunita per tredici volte alla presenza di 39 enti. Il rispetto delle procedure e delle norme è stato massimo, a garanzia di tutti, tanto che il progetto è stato ripubblicato eccezionalmente per 60 giorni per sottoporre allapprovazione dei cittadini lo spostamento di 100 metri del terminal del people mover allinterno della stazione ferroviaria di Bologna. Si può quindi non essere daccordo sullinfrastruttura in sé, ma si deve ricordare che la valutazione sulla sua utilità pubblica è già stata fatta al termine di un ampio e partecipato processo politico e tecnico. Nel momento di individuare linfrastruttura cui ricorrere per il collegamento città-aeroporto, tra lutilizzo del sistema ferroviario metropolitano (Sfm) e la realizzazione dellinfrastruttura dedicata people mover, Bologna ha scelto la seconda valutandola preferibile in termini di rapporto costi benefici rispetto alla funzione da assolvere.
In questo modo la città ha scelto di specializzare le infrastrutture di trasporto secondo lutenza: il people mover è uninfrastruttura cosiddetta punto-punto su sede propria, veloce e molto frequente, adatta allutenza aeroportuale; la rete Sfm è invece un sistema trasportistico a rete diffusa su ampio territorio, soggetto a interferenze con altre linee e a coincidenze, che serve prevalentemente unutenza pendolare, con tante fermate, velocità e frequenza più basse.
UN TRENO PER LAEROPORTO?
Lintervento ipotizzato dal professor Beltramba, finalizzato allutilizzo dell’Sfm per raggiungere laeroporto, consisterebbe nella costruzione di soli 8 chilometri di ferrovia, per realizzare i quali sarebbe però necessario superare preesistenze infrastrutturali rilevanti: due linee ferroviarie (linea Av e linea Bologna-Verona) a ovest, oltre che lautostrada, il fiume Reno, la linea ferroviaria di cintura, la Bologna-Venezia e la viabilità stradale locale, senza considerare che il soggetto attuatore è Fer Infrastrutture, con tempi di decisione e attuazione né certi né prevedibili. Anche il people mover dovrà in parte attraversare alcune di queste infrastrutture nel suo percorso, ma sicuramente con modalità meno impattanti e costose e nellambito di un progetto oggi già approvato e finanziato, con un soggetto attuatore privato, impegnato contrattualmente al rispetto di tempi definiti. Ipotizzando che il prolungamento di 8 chilometri sia realizzato, laltro tema riguarderebbe la qualità del servizio. Alcuni viaggiatori della linea Ancona-Milano potrebbero arrivare direttamente allaeroporto Marconi senza interscambi, ma ciò non varrebbe per i viaggiatori di altre importanti direttrici (tratte Bologna-Verona e Bologna-Venezia), né per i clienti dellalta velocità. In questa soluzione quindi la gran parte dei passeggeri diretta allaeroporto si troverebbe in ogni caso a dover fare un interscambio nella stazione di Bologna Centrale, e con una fermata in più verrebbero penalizzati i pendolari della direttrice Ancona-Milano che vedrebbero aumentare i tempi di percorrenza.
Voler far convivere sulla stessa infrastruttura due utenze molto diverse (quella aeroportuale e quella pendolare) porterebbe alla non soddisfazione di entrambe: se infatti lutenza aeroportuale chiede rapidità e spazio per i bagagli, i pendolari chiedono maggiori posti a sedere e maggiore intensità del servizio. Anche laddove è stata preferita linfrastruttura ferroviaria, ad esempio con il Malpensa Express da Milano Cadorna, si tratta sempre di uninfrastruttura sì ferroviaria (giustificata dai circa 50 chilometri che ci sono tra la città e laeroporto) ma pur sempre dedicata e specializzata nel trasporto città-aeroporto, con materiale rotabile ad hoc e gran parte delle corse dirette.
IL VALORE DELLOPERA
Il People Mover ha un costo per chilometro quattro volte inferiore alla ferrovia e verrà realizzato tramite project financing, cioè con lapporto di capitali privati per il 75 per cento e per il 25 per cento di capitali pubblici (contributo di Regione e Sab). È una normale formula della finanza di progetto, dove la presenza pubblica non solo è prevista, ma anzi è motivata dal fatto che si tratta di uninfrastruttura a servizio di un aeroporto pubblico, il cui sviluppo è nellinteresse del territorio regionale e da questultimo fortemente promosso (la progettazione del people mover è già stata inserita nel piano di sviluppo aeroportuale previsto per il 2023). Le risorse con cui verrà realizzato il people mover non saranno sottratte ad altre opere, come ad esempio il Sfm di Bologna, il quale godrà molto probabilmente anche di finanziamenti pubblici (circa 270 milioni di euro) precedentemente allocati per la realizzazione del metrò e poi quasi sicuramente convertiti a favore del Sfm, grazie allintervento del sindaco di Bologna presso il governo centrale e regionale. Il socio privato di maggioranza della Marconi Express spa si è vincolato a rimanere nella compagine azionaria fino a diversa volontà degli altri soci, a testimonianza del fatto che crede nellopera e nella sua capacità di generare valore. Altri soggetti industriali e finanziari stanno dichiarando un forte interesse a entrare nellazionariato e stanno conducendo le relative due diligence: lingresso di nuovi soci e la conseguente variazione delle quote di partecipazione sarà concordata fra le parti. Non è quindi vero che il rischio imprenditoriale dellopera verrà scaricato dal socio privato sulle spalle di quello pubblico.
MEGLIO CON IL PEOPLE MOVER
Il people mover è stato pensato per i viaggiatori dellaeroporto, tenendo conto del loro numero e delle loro caratteristiche. Nel complesso, nei primi anni di esercizio, si avrà una capacità annua di circa 3,5 milioni di passeggeri, a fronte di una domanda pari a circa 1 milione di passeggeri, pari al 20 per cento circa della domanda aeroportuale. Il sistema è già stato pensato per adattarsi allevoluzione della domanda tramite lintroduzione di ulteriori veicoli e nel tempo si potrà arrivare a garantire una capacità pari a circa 720 passeggeri allora per direzione. Il people mover risponde a tutte le esigenze della clientela aeroportuale: velocità (720 durata del viaggio), frequenza (350 il tempo medio di attesa), chiara riconoscibilità nel terminal e in stazione. Il sistema viaggerà interamente su sede propria, con vetture progettate ad hoc con incarrozzamento a raso, spazi per i bagagli eccetera. I dati di Sab indicano la provincia di Bologna come catchment area principale dello scalo, con punte di oltre il 70 per cento per il segmento incoming, seguita dal resto delle province dellEmilia-Romagna. Nel comune di Bologna, le zone del centro storico, della Stazione Centrale e del quartiere San Donato sono i principali attrattori/generatori del traffico aeroportuale del Marconi. Quote non trascurabili di viaggiatori provengono dalla Toscana, in particolare dal bacino di Firenze, e dalla Lombardia, entrambe in aumento dopo lapertura del servizio di alta velocità. Tutto questo dimostra molto chiaramente che larea di influenza del Marconi non si limita alla sola città di Bologna e che quindi è una buona idea attestare presso la stazione ferroviaria di Bologna Centrale un collegamento diretto in aeroporto: da qui si possono servire sia i cittadini bolognesi, sia lutenza aeroportuale proveniente da altre città o da regioni limitrofe col treno. Lattuale attestazione della stazione del people mover al di sopra della stazione Av risulta perciò essere in posizione assolutamente strategica per servire questa tipologia di utenza.
Rita Finzi, Presidente Marconi Express spa
Troviamo giusto che i mezzi di informazione si occupino delle vicende dell’Università, anche quando queste non sono le più esaltanti. Niente da dire, quindi, a proposito dell’attenzione che alcuni giornali,siti ecc. hanno recentemente dedicato a un concorso svoltosi presso la Facoltà di Economia dell’Università dell’Insubria (dove lavoriamo in qualità di ricercatori e professori) se non un generale apprezzamento per il ruolo positivo che spesso l’informazione svolge appunto nel portare alla luce situazioni davvero imbarazzanti.
Formalmente – veniamo adesso al concorso in questione e al commento che gli ha dedicato Fausto Panunzi – la Facoltà non c’entra con gli esiti della valutazione : c’è una commissione che valuta e c’è un rettore che sancisce la legittimità della procedura. La Facoltà non può che prenderne atto. Tuttavia c’è un obiettivo di trasparenza e di massima correttezza che la Facoltà di Economia dell’Insubria vuole perseguire.
Crediamo che vada letta in tal senso la sua probabile decisione di non chiedere (in questo caso) l’anticipazione della presa di servizio del vincitore della valutazione comparativa in oggetto, in modo da lasciare il tempo adeguato perché ogni ombra sia dissipata. Se così sarà, avremmo da parte della Facoltà un modo per schierarsi concretamente , e non solo a parole (più o meno facili), a favore di quegli obiettivi di trasparenza e correttezza che prima richiamavamo.
Gianluca Colombo
Patrizia Gazzola
Angelo Guerraggio